PRIMO PIANO Anche gli spazzini francesi in sciopero

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In Francia a scioperare non sono solamente i ferrovieri. La CGT  dei trasporti e dei servizi pubblici infatti ha convocato uno sciopero a oltranza, anche questo a partire dal 3 aprile, degli spazzini francesi e nell’intero comparto dei rifiuti. I lavoratori rivendicano il riconoscimento del loro lavoro come insalubre e usurante. ‘Abbiamo un’aspettativa di vita tra le più brevi ‘ – osservano nei volantini di convocazione dello sciopero. Per questo gli spazzini francesi chiedono la possibilità di andare in pensione cinque anni prima, con un assegno pari all’ultima retribuzione, anticipo che dovrebbe salire a dieci anni (contro i cinque già previsti attualmente) per chi svolge le mansioni più usuranti (addetti alla raccolta e allo smistamento ecc.). La richiesta equivale a un bonus rispettivamente di venti e quaranta mesi ogni cinque anni di lavoro. I lavoratori della filiera dei rifiuti chiedono inoltre una riduzione dell’orario di lavoro a 28 ore settimanali per la squadre diurne e a 24 e mezza per quelle notturne, un taglio che equivale rispettivamente al 20% e al 30% dell’attuale orario. Chiedono infine la creazione di un servizio pubblico unificato per tutti i lavoratori della filiera dei rifiuti, con uno stipendio iniziale di 1800 euro per arrivare al doppio a fine carriera ‘Perché- spiegano – svolgiamo un lavoro di interesse pubblico’. Una piattaforma che dà da pensare, considerato che in Italia l’ultimo rinnovo contrattuale dell’igiene urbana ha aumentato l’orario di lavoro settimanale da 36 a 38 ore a parità di retribuzione e introdotto un nuovo livello retributivo inferiore al primo, per citare solo alcuni degli aspetti più controversi.


Parigi, anche spazzini e addetti alle fognature vogliono ‘ farsi sentire’

I dipendenti della raccolta e del trattamento dei rifiuti martedì hanno bloccato il centro multifiliera di Syctom (Ivry-Parigi XIII arrondissement). Chiedono ‘un reale riconoscimento del loro lavoro come usurante’.

Anissa Hammadi, Le Parisien, 3 aprile 2018

Il fumo bianco continua a uscire dalle due grandi torri dell’inceneritore di Syctom, ma non bisogna ingannarsi: dall’alba di martedì una quarantina di spazzini e di addetti alle fognature bloccano il più grande centro di trattamento dei rifiuti della regione di Parigi, a cavallo tra Ivry-sur-Seine (Valle della Marna)  e il tredicesimo arrondissement di Parigi.

I lavoratori della raccolta e del trattamento dei rifiuti sia del settore pubblico che di quello privato rivendicano il pensionamento anticipato di 10 anni (contro i 5 anni previsti dall’attuale normativa), con un assegno pari all’intera retribuzione, per chi svolge le mansioni più esposte a condizioni di insalubrità e di usura, una riduzione dell’orario di lavoro del 20% e la creazione di un’amministrazione pubblica unificata del settore.

In sintesi vogliono un maggiore riconoscimento della missione pubblica che svolgono col proprio lavoro. ‘Abbiamo un’aspettativa di vita inferiore in media di 17 anni rispetto a un dirigente  e di 7 anni rispetto a un operaio edile’  spiega uno di loro.

‘Non siamo terroristi’

Ricevuta venerdì scorso dall’Amministrazione comunale, la delegazione inviata in rappresentanza dell’intera filiera è ripartita a mani vuote. ‘I rappresentanti del Comune di Parigi volevano che ritirassimo la dichiarazione di sciopero, ma se volevano ottenere questo risultato avrebbero dovuto almeno lasciarci la speranza di un negoziato’ spiega Daniel, spazzino.

‘Il dialogo sociale è fermo e noi quindi blocchiamo per farci sentire’ aggiunge un altro. ‘Su, un piccolo sorriso di solidarietà ci farebbe piacere’ suggerisce un lavoratore in sciopero alla fila di poliziotti davanti a lui. Ma proprio la loro presenza non fa che confermare l’assenza di dialogo.

La CGT del settore rifiuti-acqua-fognature ha annullato la trattativa col Comune che doveva riprendere lo stesso giorno a mezzogiorno.

‘Alle 11,30 la polizia è intervenuta contro di noi nel sito in tenuta antisommossa. In questo modo il potere ci comunica che è in guerra con noi. Noi non siamo terroristi ma lavoratori in lotta. Chiediamo che la trattativa possa svolgersi in modo pacifico. Non trattiamo sotto la minaccia delle forze dell’ordine’ afferma Baptiste Talbot,  segretario generale della CGT dei servizi pubblici.

Da parte dell’amministrazione comunale non si fa ‘alcun commento’ sullo sciopero. ‘Oggi abbiamo garantito quasi totalmente il servizio di svuotamento dei cassonetti’  si è limitato a dichiarare Mao Peninou, responsabile dell’igiene urbana a Parigi. Lo sciopero dovrebbe proseguire: il sindacato del comparto ha già previsto altre 27 giornate  di blocco da qui al prossimo giugno.

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