Newsletter030321: Declino USA e “ottimismo tecnologico”

POLITICA&STRATEGIA Oltre alla pandemia e a episodi come quello dell’assalto al Campidoglio c’è un altro terreno su cui è possibile cogliere i sintomi del declino americano, uno di quelli su cui in particolare gli USA hanno costruito la propria potenza: la guerra. Da ormai alcuni decenni l’esercito americano non riesce più a “vincerne” una, nel senso non semplicemente di neutralizzare l’esercito nemico, ma di riuscire poi a imporre il proprio controllo sul suo territorio. Una delle ragioni dello stallo sembra affondare le proprie radici nella dottrina strategica elaborata negli USA dopo la fine della Guerra fredda e fondata su quello che potremmo definire “ottimismo tecnologico”, cioè l’illusione che la superiorità dei sistemi d’arma, di comunicazione, logistici sia di per sé sufficiente a garantire alle forze armate americane la supremazia su qualunque avversario in qualunque condizione e in tal modo a conservare la propria egemonia globale. La consapevolezza che le cose sono più complesse comincia a filtrare e rappresenterà un bel problema per l’amministrazione Biden, tanto più che il confronto con la Cina (e la Russia) sembra non conoscere tregue e che il “ritorno al multipolarismo” implica quasi inevitabilmente una parrallela crescita della proiezione militare americana nel mondo.

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