CAPITALISMO Il 20 marzo a Pointe-Noire, Repubblica del Congo, dirigenti di ENI e di una quarantina di imprese, parecchie delle quali italiane, sottoscrivono un accordo legato alla produzione di gas liquido in società con la seconda compagnia petrolifera russa, Lukoil, anch’essa presente coi propri emissari, e con l’azienda petrolifera di Stato del regime di Denis Sassou-Nguesso. Lo stesso giorno Lukoil annuncia di aver presentato, ancora in coppia con ENI, un’offerta congiunta per lo sfruttamento di altri due blocchi offshore al largo delle coste congolesi. Ma nel corso della cerimonia a Pointe-Noire, riferiscono i testimoni, nessun italiano cita mai l’azienda russa e la stampa italiana si guarda bene dal parlare degli “affari col nemico”. Insomma l’imperialismo italiano con una mano invia armi a Kiev e punta l’indice accusatore contro i pacifisti, con l’altra continua a fare affari con Mosca (e con le dittature africane).