INTERNAZIONALE L’ultimo numero di Limes, la rivista di geopolitica diretta da Lucio Caracciolo, ci fornisce un’immagine della Francia di Macron priva di quell’alone agiografico con cui la politica italiana è solita porsi nei confronti di qualunque fenomeno a cui pensa di potersi ispirare per uscire dalla propria crisi. Le aspirazioni regali di Macron alla riconquista della ‘grandezza perduta’ vengono ridimensionate e le sue contraddizioni messe in rilievo in tutta la loro portata. ITALIA Limes sottolinea anche le possibili influenze della politica francese sull’Italia. Un nuovo governo a trazione leghista o pentastellata potrebbe decidere di non confermare la missione italiana in Niger decisa a gennaio (col voto contrario del M5S), così come per il ‘lepenista’ Salvini la conferma del ‘Trattato del Quirinale’, messo in cantiere lo scorso autunno da Macron e Gentiloni, potrebbe essere un boccone troppo indigesto. Anche un articolo del britannico International Institute for Strategic Studies, tratto dall’edizione 2018 dell’IISS Military Balance+, si interroga sugli sviluppi della politica estera italiana nei prossimi mesi. Il nuovo governo italiano infatti non sarà chiamato a occuparsi solo di fisco o di reddito di cittadinanza. C’è anche la politica internazionale, soprattutto dopo le recenti tensioni in Siria. SINDACATO Sabato a Genova all’incontro internazionale organizzato dal coordinamento dei consigli di fabbrica europei della siderurgia rappresentanti sindacali italiani, francesi, tedeschi e belgi del settore hanno analizzato i possibili effetti della ristrutturazione della produzione europea, con migliaia di esuberi in arrivo nei prossimi mesi e lanciato un segnare chiaro e forte al sindacato europeo e mondiale: i lavoratori europei della siderurgia vogliono scioperare insieme per difendere stipendi e posti di lavoro, ma anche per non farsi arruolare e dividere dalle iniziative protezioniste in atto, non solo da parte degli USA, nel mercato dell’acciaio. IN BREVE Il Corriere pubblica un’interessante e ampia intervista ad Arturo Schwarz, poliedrico scrittore, artista, editore e collezionista, militante politico marxista, che riepiloga una vita avventurosa e densa di contatti con personaggi come Lev Trotsky e André Breton. Al Cinema è ‘Karl Marx mania’? ‘Il giovane Karl Marx’ è un piccolo successo. Partito in sordina, raddoppiano le copie in circolazione per rispondere alla richieste delle sale.
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