Newsletter040918: Governo, il banco di prova è il DEF

ITALIA Ci siamo. Con la discussione sulla legge di bilancio, dopo tante chiacchiere per il ‘governo del cambiamento’ è giunto il momento di dare dei fatti concreti a chi il 4 marzo ha scommesso sul ‘populismo’ per cercare di ottenere risposte ai problemi che riguardano la propria sopravvivenza quotidiana. Nonostante il successo mediatico delle sparate di Salvini contro presunte ‘invasioni’ da parte di qualche centinaio di disgraziati a bordo di gommoni scalcagnati, la questione sociale si rivelerà, ancora una volta, decisiva. Anche la vicenda ILVA, che in questi giorni è ancora al centro delle discussioni e riguarda il futuro di 20mila operai, rientra in questo ambito. D’altra parte le contraddizioni di questo governo non fanno che rispecchiare la debolezza di un capitalismo italiano in stato confusionale. ESTERI Il ritorno a una guerra dispiegata in Libia e la crisi valutaria in Turchia non sono avvenimenti slegati, ciascuno confinato nel proprio ambito, la geopolitica nel primo caso e la finanza nel secondo. Perché su una cosa ha ragione Erdogan e cioè che la tempesta che si sta abbattendo sul suo paese è anche (ma non solo) espressione di una guerra economica con cui l’Occidente e i mercati cercano di punire un (ex) alleato passato dalla parte del nemico. E tuttavia in Libia i ‘nemici dell’Occidente’ come appunto Erdogan e Putin hanno buon gioco a inserirsi in uno scontro fratricida interno alla NATO e all’UE. Uno scontro in cui l’Italia si avvia manzonianamente a fare la fine del vaso di coccio tra i vasi di ferro.

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