POLITICA Le elezioni svoltesi a ottobre in Belgio, oltre che confermare il trend positivo dei verdi e della destra nazionalista, hanno apportato un elemento di novità, rappresentato dalla forte crescita del PTB, il Partito del Lavoro, un’esperienza, poco nota in Italia, di svecchiamento di una vecchia organizzazione maoista. Il motivo per cui abbiamo deciso di dedicare questa newsletter al PTB è che questa vittoria elettorale, che riflette processo di crescita e consolidamento politico e organizzativo portato avanti nel corso di lunghi anni, è la dimostrazione lampante di quanto il modello del partito leggero – liquido direbbe qualcuno – che si è affermato progressivamente negli ultimi 20 anni, anche a sinistra, si riveli incapace di rivaleggiare quello di un partito capace di adeguarsi ai tempi, ma allo stesso tempo di mantenere il fulcro del proprio intervento nel cuore della società e in particolare, nel caso della sinistra, nel mondo del lavoro, tra i giovani e nei quartieri popolari. L’ampio materiale che vi proponiamo è la più palese conferma di questa affermazione e ci sembra che fornisca più elementi di riflessioni di tante chiacchiere che abbiamo ascoltato in questi anni a proposito della crisi della politica e dei partiti tradizionali. L’intervento del PTB nel sindacato e iniziative sociali come Médecin pour le Peuple testimoniano quanto pesi sul giudizio dei lavoratori e dell’elettorato di sinistra l’immagine di un partito che è in grado di rappresentare le loro istanze, ma anche di rispondere alle principali tra queste anche su un terreno concreto.
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