POLITICA Martedì in Corea del Sud c’è stato un “colpo di Stato di tre ore”, come titola l’analisi pubblicata su Jacobin. Dopo che il presidente Yoon Suk-yeol ha proclamato la legge marziale e il Parlamento gli ha imposto la revoca la Confederazione sindacale KCTU ha proclamato uno sciopero a oltranza chiedendo le dimissioni di Yoon. Ma il sindacato dei ferrovieri aderisce allo sciopero rivendicando anche aumenti salariali e più personale. Uno scontro di potere in cui i lavoratori entrano non solo “in difesa della democrazia” (la legge marziale vieta anche scioperi e manifestazioni), ma contro un regime ferocemente avverso a loro e al sindacato. Nel 2021, sotto il presidente Moon Jae-in (Partito Democratico), la polizia aveva fatto irruzione nel quartiere generale della KCTU e arrestato il suo leader. L’anno scorso il governo del partito conservatore di Yoon ha tentato di riportare le ore di lavoro settimanali a 69 (oggi sono 52). Nel 2021 un coreano ha lavorato in media 1.915 ore, 5 ore e 15 minuti al giorno 365 giorni l’anno (contro le 1.792 degli USA). Un dato da mettere in correlazione al tasso di fertilità più basso al mondo. Un’analisi delle “peculiari relazioni industriali” coreane sull’East Asia Forum, nonostante le soluzioni proposte dall’autore non convincano, offre un quadro abbastanza interessante della situazione.
sciopero
Newsletter151024: “Fino a 100 morti innocenti per un capo di Hamas”
GUERRA&TECNOLOGIA Nel corso di un convegno tenutosi a Roma venerdì scorso Moran Rapoport (972+ Magazine), di cui pubblichiamo l’intervento integrale, e Safwat al-Khalout (al Jazeera) hanno raccontato inchieste giornalistiche ed esperienza diretta dell’utilizzo dell’IA come arma di sterminio da parte dell’IDF israeliano, un tema di cui ci siamo già occupati e che prefigura l’abisso di barbarie in cui il mondo intero rischia di precipitare. Per eliminare un capo di Hamas autorizzati fino a 100 “effetti collaterali”. LOTTE Dopo la Corea anche in India i lavoratori di Samsung Electronics sono in sciopero da oltre un mese per chiedere salari e condizioni di lavoro migliori, ma soprattutto il riconoscimento del sindacato che li organizza: le ragioni dei lavoratori, la posizione di Samsung e il ruolo del governo locale.
Newsletter090724: Amazon e Tesla, corrispondenze da USA e Svezia
SINDACATO Il braccio di ferro tra i lavoratori svedesi di Tesla ed Elon Musk va avanti, nonostante tutto. “Sono pronto a scioperare per mesi e persino per anni” racconta uno di loro, mentre continuano le azioni di solidarietà di altri lavoratori anche all’estero e il sindacato svedese IF Metall prende contatti coi suoi omologhi IG Metall e UAW in Germania e negli USA. Nel frattempo un’altra multinazionale americana del settore tecnologico, Amazon, compie trent’anni, ma non cambia metodo, soprattutto per quanto riguarda il trattamento dei dipendenti. Una corrispondenza dagli USA racconta l’esperienza di una lavoratrice ex militante politica, che alla fine decide di abbandonare il magazzino insieme alla moglie e fa alcune riflessioni sulla difficoltà di sindacalizzare i magazzini del colosso di Seattle e sulla crisi di Amazon Labor Union, che a giugno si è affiliata ai Teamsters.
Newsletter180624: Samsung, primo sciopero della storia
SINDACATO Per la prima volta nella storia i dipendenti del colosso dell’elettronica coreana Samsung entrano in sciopero per chiedere aumenti salariali più elevati di quelli decisi dall’azienda. Un’azione che si colloca in un più generale trend di aumento della sindacalizzazione e delle lotte, in un paese noto per la sua allergia al sindacato. EUROPEE Nelle tabelle e nelle considerazioni di Antongiulio Mannoni i risultati reali delle elezioni: il centrodestra maschera l’usura di governo e la conseguente perdita di voti grazie a un avanzamento percentuale dovuto alla crescita dell’astensione. Il M5S è il grande sconfitto, mentre il magro guadagno del PD, deformato dalla lente percentuale, viene spacciato per una vittoria. Bene solo la “sinistra”.
Newsletter060224: USA Il Texas si ribella e Biden… va dai giudici
POLITICA Negli USA si apre un profondo scontro istituzionale tra il governo federale e il governatore repubblicano del Texas Greg Abbott sul controllo del confine tra USA e Messico (e tra le rispettive guardie di confine). Un articolo su The Nation ricapitola la vicenda, con un approccio un po’ legalitario, che forse sottostima la componente elettorale nelle azioni dei repubblicani, ma dando un’immagine efficace dell’atteggiamento titubante di Biden, che invece di mettere in campo la propria autorità si affida ai tribunali. LOTTE E improvvisamente a Londra scoppia e si diffonde a macchia d’olio in tutto il Regno Unito uno dei più ampi e devastanti scioperi dei lavoratori del food delivery mai registrati nel mondo. Gli algoritmi delle piattaforme finiscono per offrire cifre esorbitanti pur di assicurare la consegna degli ordini, che però alla fine si bloccano. I rider denunciano l’erosione dei salari, mentre le tariffe per i clienti aumentano.
Newsletter260124: Argentina in sciopero, in Germania 6 giorni senza treni
LOTTE Le cifre dell’adesione allo sciopero generale di mercoledì in Argentina non sono chiare, ma una cosa è certa: la burocrazia sindacale della CGT peronista, sotto la pressione della rabbia popolare, è stata costretta a spingersi oltre le proprie intenzioni e, come racconta l’articolo di International Viewpoint che abbiamo tradotto, in alcuni quartieri di Buenos Aires si stanno riformando le assemblee popolari che guidarono la sollevazione del 2001. Per Milei, il cui partito ha meno di un sesto dei deputati e un nono dei senatori e che perciò deve fare affidamento sul sostegno di una parte dei suoi ex avversari, la situazione non è semplice. Sempre mercoledì in Germania il Gewerkschaft Deutscher Lokomotivführer, sindacato dei macchinisti, ha dato il via al più lungo sciopero delle ferrovie della storia tedesca, sei giorni (il record era cinque nel 2015) per chiedere aumenti salariali e riduzione dell’orario e della settimana lavorativa. I lavoratori, tranne in Italia, tornano protagonisti.
Newletter171123: Scene di lotta di classe a Beverly Hills
LOTTE Mentre in Italia Cgil e Uil riescono a far uscire Salvini vincitore dal braccio di ferro sullo sciopero generale, negli USA il sindacato degli attori Sag-Aftra sospende lo sciopero di 118 giorni e sigla una bozza d’intesa che dovrà essere ratificata dai lavoratori. C’è chi giudica blande le misure per regolare l’uso di intelligenza artificiale (che non impedisce agli studios di creare “copie digitali” degli attori) e rischioso legare i premi previsti per gli attori delle serie di successo ai dati forniti dalle piattaforme streaming. Ma gli aumenti retributivi sono sensibili e l’utilizzo dell’IA in ogni caso viene regolato contrattualmente. Intanto il segretario dell’Uaw Shawn Fainn rilascia una lunga intervista in cui fa un bilancio della vertenza contrattuale dell’auto, fornisce qualche anticipazione sui prossimi passi, non esclude un appoggio a Biden nel 2024.
Newsletter311023: USA Ford e Stellantis firmano, un primo bilancio
LOTTE Lo sciopero dei lavoratori dell’auto americani comincia a raccogliere i suoi primi frutti. Nei giorni scorsi prima Ford e poi Stellantis hanno raggiunto un accordo con l’United Auto Workers. In questa newsletter un primo bilancio che ci arriva dagli USA, scritto prima dell’accordo con Stellantis, in attesa di maggiori dettagli sui testi dei due accordi e delle assemblee dei lavoratori, che saranno chiamati a ratificarli nelle prossime settimane. In ogni caso la prima impressione, a caldo, è che l’azione del sindacato abbia strappato risultati abbastanza significativi. GUERRA&COMUNICAZIONE La guerra si combatte sempre più nello spazio della comunicazione virtuale. Un articolo sull’IDF, le forze armate israeliane, l’ “esercito più social del mondo”, ci aiuta a capire l’attualità.
Newsletter031023: USA Fattori oggettivi e soggettivi nella lotta dei lavoratori dell’auto
SINDACATO&LOTTE Lo sciopero dei lavoratori americani dell’auto per un verso riflette la pressione sociale degli iscritti sulla dialettica interna al sindacato e su una burocrazia sindacale che per sopravvivere e mantenere le sue prerogative non può isolarsi completamente dai lavoratori. Ma se andiamo a indagare chi sono i sostenitori della nuova leadership dell’UAW emerge anche un particolare interessante: il ruolo di un pugno di militanti provenienti dalla diaspora della sinistra marxista americana. Negli aggiornamenti di Labor Notes i nuovi stabilimenti interessati dalla mobilitazione, la strategia dello sciopero a tappe e i suoi precedenti storici, le parole pronunciate da Shawn Fain davanti a Biden: lo sciopero è “una guerra” in cui “il nemico non è un altro paese, ma l’avidità delle imprese americane”.
Newsletter260923: oligarchi sotto attacco, la guerra dei capitali nascosti
GUERRA&FINANZA A volte seguire i flussi di danaro e le loro peripezie lungo le filiere del risparmio e degli investimenti internazionali può essere un modo per tentare di decifrare gli arcani della geopolitica. È o, meglio, potrebbe essere il caso delle inchieste dell’Agenzia delle Entrate americana sui patrimoni degli oligarchi russi custoditi al riparo dalle sanzioni in alcuni fondi fiduciari americani (ma succede anche in Europa) e, soprattutto, dell’arresto di Igor Kolomoiski, l’oligarca che ha sostenuto l’ascesa del presidente ucraino Zelenski prima come attore e poi come politico. Avvenimenti arrivati nelle scorse settimane, proprio quando il fallimento della “controffensiva” di Kiev e il crescente fastidio degli alleati per le assillanti richieste dello stesso Zelenski sono sempre più evidenti. PUNTOCRITICO Una giornata al SA Newroz di Pisa dedicata al lavoro in Amazon: il nostro resoconto. LOTTE Diverse fonti affermano che lo sciopero degli sceneggiatori di Hollywood, iniziato a maggio, potrebbe essere vicino alla fine e ciò riaprirebbe la trattativa degli attori, che invece scioperano da luglio. Il tema dell’intelligenza artificiale resta il più controverso.