Newsletter180918: manager contro all’ombra del ponte

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ECONOMIA&POLITICA ‘Il ponte a Genova sarà ricostruito da un’azienda pubblica, non da Autostrade’ è il ritornello della polemica tra i ministri Cinque Stelle e l’opposizione. L’azienda pubblica è Fincantieri, che pure è una multinazionale quotata in Borsa e impelagata da tempo in uno scontro fratricida con un’altra azienda di Stato, l’ex Finmeccanica. E con l’amministratore delegato Giuseppe Bono che inciampa in una foto imbarazzante proprio nei giorni successivi allo scontro coi ‘cugini’ per il controllo su una piccola ma strategica azienda romana. E’ sufficiente che il pacchetto di maggioranza di un’azienda sia in mano allo Stato per garantire che essa non sia gestita a beneficio di piccole cricche politico-economiche?  INTERNAZIONALE Tra agosto e settembre un paio di dichiarazioni ufficiali dell’ONU inchiodano nuovamente il governo birmano dell’ex Premio Nobel per la Pace, Aung San Suu Kyi, accusandolo di coprire la persecuzione della minoranza musulmana rohingya da  parte dei militari. Ma a una più attenta analisi la cacciata dei rohingya dalle loro terre si rivela solo un capitolo di una più ampia azione di esproprio della piccola proprietà contadina a beneficio delle aziende di quegli stessi paesi che condannano la ‘pulizia etnica’ e la ‘persecuzione religiosa’. In Italia intanto i fan di Aung San Suu Kyi, Piero Fassino e Vincenzo Scotti in testa, non danno segnali di pentimento.

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