Newsletter031120: la scienza della complessità che non usiamo col covid

SCIENZA&STRATEGIA Strategia: è ciò che ai governi dell’Italia e dei principali paesi occidentali sembra mancare di fronte al dilagare della pandemia. Tra il darwinismo sociale (filtrato nei giorni scorsi nelle incaute esternazioni di Sala e di Toti) e una politica di investimenti pubblici su sanità, trasporti, scuola, i governi scelgono l’impossibile quadratura del cerchio, ciascuno in base ai rapporti di forza nazionali, tra la richiesta di tutelare gli interessi economici (di alcuni) e l’esigenza di preservare la pace sociale. Comitati tecnico-scientifici e omelie dei virologi-guru in tv tentano invano di coprire apparati annaspanti che procedono a tentoni, rincorrendo il virus senza mai raggiungerlo come nel paradosso di Achille e la tartaruga. Un’epidemia è un fenomeno complesso e caotico, qualcosa che la scienza moderna ha imparato maneggiare con risultati sorprendenti. Un vecchio articolo della Harvard Business Review sulla swarm intelligence mostra come le imprese utilizzino osservazione della natura, informatica e intelligenza artificiale per elaborare strategie con cui affrontare la complessità per ridurre i costi e aumentare la produttività. Lo fanno anche gli eserciti. Insomma per fare business e guerra si attinge alla ricerca scientifica più avanzata, per combattere il covid-19 a modelli matematici degli anni ‘20 e ai coprifuoco.

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