Newsletter310522: Dl Concorrenza, ci mancava solo la “regionalizzazione” dell’energia

ECONOMIA Sarà per merito delle brillanti prove delle sanità regionali in questi due anni o forse perché la guerra in Ucraina ha evidenziato quanto sia strategico il settore energetico che il governo ha deciso di varare la “regionalizzazione delle centrali idroelettriche”. Ora Zaia potrà decidere di dare le centrali venete in concessione ai cinesi e soprattutto i governatori potranno farsi ciascuno la propria politica energetica. Mentre i tg si concentrano sugli stabilimenti balneari. È la razionalità del mercato, no? LAVORO Variante omicron, crisi energetica e congestione delle supply chain globali colpiscono la Cina; Pechino adotta misure sanitarie draconiane e la stampa occidentale ne denuncia gli effetti. Sensibilità umanitaria? No, in realtà vuole colpire la strategia “covid zero”, che danneggia le imprese europee e americane. Neanche una parola, invece, su milioni di lavoratori esposti al virus, a ritmi di lavoro inumani, a incidenti e morti sul lavoro e, non ultimo, alla cavillosa burocrazia cinese. In questa newsletter una panoramica sull’impatto della crisi nei diversi settori e un lungo approfondimento sui conducenti dei camion cinesi, fondamentali per caricare e scaricare i container da e per i mercati europei e americani.

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Newsletter270522: UCRAINA Se anche i sindacati “radicali” si arruolano…

SINDACATO&GUERRA Alcune organizzazioni sindacali e politiche occidentali di “radicali” utilizzano il “diritto all’autodifesa” dei lavoratori ucraini per teorizzare che questi debbano subordinarsi agli interessi degli oligarchi locali e dell’imperialismo americano ed europeo. Un approccio esemplificato da un’intervista di Herbert Claros, dirigente di CSP Conlutas e del PSTU brasiliano, pubblicata ad aprile da alcuni siti italiani. Le tesi di Claros vengono smentite da un recente reportage di openDemocracy. L’articolo conferma che in Ucraina la guerra guerreggiata contro la Russia non ha portato a una sospensione, neppur temporanea, della guerra di classe. Imprese nazionali ed estere, pubbliche e private usano la legislazione speciale approvata a marzo per scaricare i costi del conflitto sui lavoratori, mentre il governo e i parlamentari di Zelenski mandano i sindacalisti al fronte e preparano una nuova controriforma del lavoro per il dopoguerra. Insomma c’è chi a sinistra teorizza che i lavoratori ucraini debbano allearsi col governo di Kiev. Ma il governo di Kiev ad allearsi coi lavoratori non ci pensa proprio.

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Newsletter240522: Svezia&Finlandia, giovani e proletari scettici sulla NATO

POLITICA L’adesione svedese e finlandese alla NATO non è così unanime come ci dicono. Come racconta la britannica New Left Review i sondaggi rivelano un crescente scetticismo dei giovani e di chi ha un reddito inferiore ai 20.000 euro l’anno, mentre il consenso è alto nelle fasce più anziane e ad alto reddito della popolazione. Il governo svedese respinge la richiesta di un referendum avanzata dalla sinistra “perché non c’è tempo”, ma soprattutto per sfruttare lo schock della guerra ed evitare che la NATO diventi tema di campagna elettorale a settembre.  OLIGARCHI 5 Nell’ultima parte del dossier un resoconto e un video sulla campagna elettorale per le presidenziali del 2019 in Ucraina e sui legami tra Zelenski e l’oligarca Kolomoyskyi. Per leggere la newsletter integrale clicca QUI.

Newsletter200522: Spagna luci e ombre della Reforma laboral

LAVORO Si parla tanto della riforma del lavoro spagnola, che avrebbe praticamente eliminato i contratti di lavoro a tempo determinato. Ma è davvero così? I lavoratori spagnoli possono aver ottenuto una grande vittoria senza una grande mobilitazione? Siamo andati a verificare. OLIGARCHI 4 Che cosa ci racconta Wikipedia sulla vita, gli affari e le relazioni col potere politico di Igor Kolomoyskyi, l’oligarca che ha inventato Zelenski come politico nel 2019.

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Newsletter170522: OIL, la guerra brucia milioni di posti di lavoro

LAVORO Un recente rapporto dell’OIL si sofferma sugli effetti che la guerra in Ucraina sta dispiegando non solo sui posti di lavoro nel paese aggredito, ma anche nei paesi confinanti, in quelli che dipendono economicamente dalle rimesse degli emigrati in Russia e anche nel resto del mondo. Anche per quanto riguarda gli effetti sul mercato del lavoro il conflitto è già mondiale. OLIGARCHI 3 Un articolo scritto nel 2014 da un parlamentare ucraino, giornalista e attivista anticorruzione, legato all’ex presidente Poroshenko spiega come gli oligarchi abbiano continuato a governare il paese dopo la rivolta di Maidan e racconta la parabola ascendente di uno di essi, Igor Kolomoiski, padrino politico dell’attuale presidente Zelenski.

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Newsletter130522: “Scuola e pandemia. La scuola non aiuta gli studenti”

SCUOLA Gli effetti del rapido succedersi della pandemia e della guerra e un’istituzione scolastica che non aiuta a decifrare eventi così complessi e ad affrontare lo smarrimento che ne deriva. Ne parliamo con Tommaso Biancuzzi, coordinatore della Rete degli Studenti Medi. ECONOMIA I dati dell’Economist smentiscono le previsioni su un rapido crollo dell’economia russa sotto il peso delle sanzioni. OLIGARCHI 2 La contesa sul Donbas al centro di una fitta trama di alleanze (e di conflitti) tra oligarchi russi e ucraini e tra oligarchi ucraini proiettati ai vertici del governo di Kiev. Un articolo di otto anni fa che ci aiuta a capire più in profondità una guerra in cui gli “interessi dei popoli” non potrebbero contare di meno.

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Newsletter100522: Oligarchi 1, le origini

INTERNAZIONALE Quali interessi materiali si celano dietro i due principali protagonisti della guerra in Ucraina e ne spiegano le scelte? Per rispondere a questa domanda a partire da questa newsletter pubblicheremo una serie di materiali di approfondimento di varia provenienza sul fenomeno che caratterizza il capitalismo russo e ucraino e, più in generale, le società dei paesi ex sovietici: gli oligarchi. In questa prima parte del dossier ci concentriamo sulle sue origini: la brusca transizione dall’economia pianificata al capitalismo più selvaggio tra la fine degli anni ’80 e il decennio successivo crea dal nulla una nuova classe di capitalisti, figure intermedie tra affaristi e gangster. LETTURE Un libro pubblicato tre anni fa da tre storici e un esperto di dati francesi e tradotto in italiano, Infografica della Seconda guerra Mondiale, ci fornisce parecchi spunti metodologici per lo studio scientifico dei conflitti, una disciplina di cui oggi emerge con forza la necessità, ma anche una soluzione originale per esporne i risultati.

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Newsletter060522: Cile, spari sul Primo maggio; Albania in piazza contro il carovita

LOTTE La guerra e le contraddizioni sociali che essa alimenta o già latenti innescano mobilitazioni sociali in tutto il mondo e questo fenomeno va analizzato con attenzione, perché in Italia entro l’anno, soprattutto quando i costi della guerra cominceranno a colpire in modo più violento il mondo del lavoro, potrebbe accadere qualcosa di simile. E noi vogliamo essere pronti. Un articolo di Elena Rusca ci racconta la sparatoria avvenuta a Santiago in uno dei cortei sindacali organizzati pe il Primo Maggio collocandolo nel contesto di un paese sempre più diviso e della continuità politica del governo Boric col passato. Un’intervista a un militante politico e sindacale albanese invece ricapitola e analizza la mobilitazione contro il carovita innescata nel piccolo paese balcanico dopo lo scoppio della guerra.

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Newsletter030522: I rischi della polveriera ucraina

POLITICA Due articoli tratti dalla stampa americana e israeliana ci forniscono spunti di riflessione interessanti circa i rischi della polveriera ucraina. Foreign Policy analizza i possibili effetti dell’invio massiccio di sistemi d’arma tra i più sofisticati e foreign foghters in un paese da tempo protagonista di traffici d’armi illegali. Mentre Haaretz documenta le dichiarazioni di Zelenski secondo cui l’Ucraina del dopoguerra imiterà Israele e “non sarà assolutamente uno Stato liberale all’europea”. STORIA Un articolo di Amedeo Rossi, prendendo le mosse dalle consuete polemiche alla vigilia delle celebrazioni del 25 aprile, recensisce un recente volume e analizza la storia della Brigata Ebraica e il suo utilizzo propagandistico.

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