VIOLENZA &DISCRIMINAZIONE DI GENERE Il brutale assassinio di Giulia Cecchettin, seguita nei giorni scorsi da altre due donne, ha aperto un aspro dibattito e anche una significativa mobilitazione sul tema della violenza e delle discriminazioni di genere. Partire dalle cifre e analizzare il problema in una prospettiva non solo italiana ci sembra il modo più serio per offrire un nostro contributo alla discussione. L’occasione per farlo ci è fornita dalla recente pubblicazione di due rapporti, uno delle Nazioni Unite sulle uccisioni di donne da parte di partner/familiari nel 2022 e uno dell’Osservatorio Job Pricing sul divario di genere. C’è una correlazione tra i due aspetti, cioè tra discriminazioni di genere, diseguaglianze sociali e violenza sulle donne? A noi pare evidente e anche alcuni studi ce lo confermano. Se ciò è vero significa che accanto alla sacrosanta battaglia “culturale” serve una battaglia per realizzare la parità di genere anche in termini di occupazione, salario, servizi, dunque anche attraverso la mobilitazione nei posti di lavoro e la richiesta di politiche economiche di segno differente rispetto a quelle in voga negli ultimi decenni.
Mese: Novembre 2023
Newsletter281123: Imprese della difesa, i dividendi della guerra a Gaza
GUERRA Come in ogni conflitto c’è chi guadagna e chi muore o comunque perde qualcosa. Il discrimine non è soltanto da che parte del fronte si sta, ma soprattutto a quale pezzo di società si appartiene, da una parte e dall’altra. Come spiega l’articolo di SinPermiso Gaza per i soci delle imprese della difesa di tutto il mondo, incluse le italiane, è un’occasione per testare nuovi modelli di armi e veder levitare il valore dei portafogli azionari. Per la maggioranza della società significa morte e distruzione oppure sentirsi dire che bisogna fare dei sacrifici perché “sono tempi duri”. CLIMA Secondo l’Oxfam l’1% più ricco della popolazione del pianeta produce più CO2 del 66% più povero. Ma il conto della transizione ecologica viene presentato soprattutto a chi perderà il lavoro per la ristrutturazione industriale – ad esempio nel settore dell’auto – oppure a chi si chiede di affrontare costi proibitivi per dotarsi di una macchina o di una casa “green”. Insomma, che si tratti di pandemie, di guerre o di cambiamenti climatici, la soluzione non può che essere una soluzione di classe: il nodo da sciogliere è chi ha creato il problema e a chi deve pagare per risolverlo. Lo dice pure l’Oxfam…
Newsletter241123: Lucchetti (Abiti Puliti) “In Bangladesh un modello economico predatorio”
LOTTE Una lunga intervista a Deborah Lucchetti (campagna Abiti Puliti) sul fast fashion e il modello economico predatorio che alimenta la dura lotta dei lavoratrici e dei lavoratori del Bangladesh per la revisione del salario minimo: le caratteristiche di quel modello, la responsabilità delle imprese europee e italiane e cosa possono fare lavoratori, semplici cittadini e organizzazioni sindacali italiane per sostenere la mobilitazione. PUNTOCRITICO Una lunga ricapitolazione delle iniziative che abbiamo organizzato o a cui siamo stati invitati in questi ultimi due mesi, gli appuntamenti in arrivo e il materiale – video, interviste, link e altro – che non eravamo riusciti a pubblicare nelle scorse settimane raccolto in un unico articolo.
Newsletter21123: Inchiesta della BBC, caporalato e rider minorenni nel Regno Unito
LAVORO I lavoratori delle piattaforme – così come i magazzinieri e i driver di Amazon – rischiano di diventare una prefigurazione del modo in cui funzionerà una quota rilevante del mondo del lavoro di domani. Per questo da tempo dedichiamo loro molto spazio. In questa newsletter: da una recente inchiesta della BBC sull’utilizzo di rider minorenni nel Regno Unito emerge che uno di loro, Leo, è morto sul lavoro a 17 anni e aveva iniziato a lavorare per Deliveroo dall’età di 15, grazie alla pratica della substitution, una sorta di caporalato digitale ammesso dalla legge britannica; un’intervista a Mesut Çeki, presidente dell’Associazione per i diritti dei fattorini in Turchia, ci descrive i problemi dei rider in un paese con tradizioni culturali e un mercato del lavoro molto diversi dai nostri, ma problemi in larga misura comuni, incluso quello della rappresentanza sindacale. In conclusione: il mercato del lavoro turco si sta occidentalizzando o è quello britannico (e non solo) a “turchizzarsi”?
Newletter171123: Scene di lotta di classe a Beverly Hills
LOTTE Mentre in Italia Cgil e Uil riescono a far uscire Salvini vincitore dal braccio di ferro sullo sciopero generale, negli USA il sindacato degli attori Sag-Aftra sospende lo sciopero di 118 giorni e sigla una bozza d’intesa che dovrà essere ratificata dai lavoratori. C’è chi giudica blande le misure per regolare l’uso di intelligenza artificiale (che non impedisce agli studios di creare “copie digitali” degli attori) e rischioso legare i premi previsti per gli attori delle serie di successo ai dati forniti dalle piattaforme streaming. Ma gli aumenti retributivi sono sensibili e l’utilizzo dell’IA in ogni caso viene regolato contrattualmente. Intanto il segretario dell’Uaw Shawn Fainn rilascia una lunga intervista in cui fa un bilancio della vertenza contrattuale dell’auto, fornisce qualche anticipazione sui prossimi passi, non esclude un appoggio a Biden nel 2024.
Newsletter141123: Predoni capitalisti di frontiera, dietro il film di Scorsese
STORIA Invece di recensire il film di Scorsese “Killers of the flower moon”, che consigliamo di vedere, abbiamo scelto di approfondire il contesto storico in cui si svolgono i fatti, la fase pioneristica del capitalismo americano del primo Novecento, la sua natura predatoria che si abbatté sui nativi americani, sui neri, sulla classe operaia e le sue organizzazioni politiche e sindacali. QUESTIONE EBRAICA Una lunga e interessante intervista dello storico Enzo Traverso al sito francese Mediapart attualizza le riflessioni fatte dieci anni fa ne “La fin de la modernité juive”, applicandole all’odierno scontro a Gaza e al dibattito che esso sta suscitando nel mondo occidentale.
Newsletter101123: Informazione in trincea
INFORMAZIONE Se a partire dagli anni Novanta sono stati i giudici a svolgere un ruolo di supplenza nel vuoto lasciato da una politica screditata e travolta dagli scandali, oggi sono i giornalisti-influencer a sostituirsi ai politici stilando le liste dei “putiniani italiani”, scomunicando i “pacifisti”, mettendo al bando le “tesi controfattuali” e diventando persino storici per poter spiegare alle telecamere le virtù delle democrazie occidentali. MEDIO ORIENTE Amedeo Rossi ripercorre le vicende seguite all’attacco del 7 ottobre tra Gaza e Israele, mettendo a fuoco i fatti, precisandone i particolari, collocandoli in un contesto perlopiù ignorato dai media, demistificando alcuni luoghi comuni. Quello che dovrebbe fare un’informazione indipendente, appunto.
Newsletter071123: Cile, il fallimento di Gabriel Boric
POLITICA Dopo aver fatto deragliare, un anno fa, la riforma costituzionale, Gabriel Boric subisce l’iniziativa della destra, che impone una nuova bozza di carta ricca di insidie. Nel frattempo il suo governo approva una legge che incentiva ulteriormente la brutalità dei carabineros. Mica male per un governo “progressista” che infiamma i cuori della sinistra italiana. SINDACATO In Europa cresce la pressione per costringere Elon Musk a negoziare col sindacato negli stabilimenti Tesla. Ma la carta vincente potrebbe essere l’accelerazione impressa negli USA dalla vittoria del sindacato nella vertenza per il rinnovo contrattuale con le Big Three. Il leader dell’UAW Fein ha già annunciato che intende sindacalizzare le altre case automobilistiche. E Tesla potrebbe essere la prima della lista.
Newsletter031123: Tpl, autisti in fuga, le aziende tagliano le corse
LAVORO Un tempo farsi assumere come autista all’ATM di Milano era come vincere un terno al lotto. Oggi, a giudicare dal tasso di dimissioni e dalle difficoltà che le aziende di trasporto pubblico locale (Tpl) registrano nel trovare conducenti, sembra che il quadro sia capovolto. Salari bassi e condizioni di lavoro in costante peggioramento colpiscono in particolare al nord, dove i processi di privatizzazione sono proceduti più speditamente. Le aziende rimediano tagliando le corse, derogando alle regole sulla sicurezza dei passeggeri e ricorrendo ai bonus, mentre il sindacato protesta, ma manca di una strategia. GUERRA Un articolo su Rivista Italiana Difesa analizza l’operazione messa in atto da Hamas il 7 ottobre, la strategia, i sistemi d’arma e la reazione dell’Idf israeliana. I commandos infiltrati da Gaza hanno colto di sorpresa gli israeliani, dimostrando la capacità di adattarsi a un ambiente sfavorevole a un attacco diretto e a inserirsi nei gap dei loro processi decisionali e dei loro tempi di reazione.