LAVORO&SINDACATO Elon Musk, il miliardario accolto con tutti gli onori dai governi di tutto il mondo, ha lanciato una crociata contro il diritto a organizzarsi collettivamente nei posti di lavoro. Paris Marx ce ne parla nella sua newsletter Disconnect. Un problema che, come ricostruiamo, tra poco potrebbe riguardare anche l’Italia, che si candida a ospitare la seconda gigafactory Tesla in Europa. STORIA Il 21 gennaio 2024 moriva Vladimir Lenin. Una scandenza ricordata, a loro modo, dalle maggiori testate italiane: Focus le ha addiritura dedicato un dossier intitolato “Lenin forever”. Noi pubblichiamo un lungo articolo di Piero Acquilino, che ricalca la relazione tenuta nel corso di due convegni a Genova la scorsa settimana.
Mese: Gennaio 2024
Newsletter260124: Argentina in sciopero, in Germania 6 giorni senza treni
LOTTE Le cifre dell’adesione allo sciopero generale di mercoledì in Argentina non sono chiare, ma una cosa è certa: la burocrazia sindacale della CGT peronista, sotto la pressione della rabbia popolare, è stata costretta a spingersi oltre le proprie intenzioni e, come racconta l’articolo di International Viewpoint che abbiamo tradotto, in alcuni quartieri di Buenos Aires si stanno riformando le assemblee popolari che guidarono la sollevazione del 2001. Per Milei, il cui partito ha meno di un sesto dei deputati e un nono dei senatori e che perciò deve fare affidamento sul sostegno di una parte dei suoi ex avversari, la situazione non è semplice. Sempre mercoledì in Germania il Gewerkschaft Deutscher Lokomotivführer, sindacato dei macchinisti, ha dato il via al più lungo sciopero delle ferrovie della storia tedesca, sei giorni (il record era cinque nel 2015) per chiedere aumenti salariali e riduzione dell’orario e della settimana lavorativa. I lavoratori, tranne in Italia, tornano protagonisti.
Newsletter230124: “Non usate il nostro lavoro contro i diritti umani”
LAVORO&GUERRA Un ingegnere del software di Amazon ci parla della campagna No Tech for Apartheid, lanciata tre anni fa da oltre mille dipendenti di Amazon e Google, contro la fornitura di tecnologia prodotta da loro a Israele per la vigilanza e l’occupazione dei territori palestinesi, dell’impatto dell’IA sulle guerre del futuro, del peso del business militare sugli affari e la filosofia della Silicon Valley e del nesso tra condizioni di lavoro e libertà di criticare scelte aziendali come vendere tecnologie a chi le adopera per violare i diritti umani. Mentre a Gaza, come rivela un rapporto congiunto dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro e dell’Ufficio centrale di statistica palestinese, finora le bombe israeliane, oltre alle case e alle persone, hanno spazzato via anche due terzi dei posti di lavoro nella Striscia.
Newsletter190124: il duo Macron-Meloni affonda la direttiva UE sui rider
LAVORO&POLITICA Tutti insieme appassionatamente – potremmo dire – sovranisti ed europeisti, destra, sinistra e centro: Macron e Scholtz, a braccetto con Meloni e Orbàn, stanno facendo di tutto per far sì che la Direttiva europea sui lavoratori delle piattaforme non venga approvata prima dello scioglimento del Parlamento Europeo in vista delle elezioni e che si debba ricominciare tutto daccapo nella prossima legislatura. Ma in Italia il PD, che esprime la capo-negoziatrice dell’organismo legislativo europeo sul tema, la “bonacciniana” Elisabetta Gualmini, si guarda bene dal chiederne conto al governo. OCCUPAZIONE Intanto il “World Social and Employment Outlook” pubblicato a fine anno dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro, annuncia che, dopo la ripresa postpandemica dell’occupazione, nel 2024 ci si attende una nuova crescita del tasso di disoccupazione globale.
Newsletter160124: Il tema del lavoro nelle elezioni a Taiwan
POLITICA La stampa italiana interpreta le elezioni a Taiwan in base agli interessi dei suoi padroni, celebra la “vittoria della democrazia” ed evoca l’escalation tra Pechino e Taipei. In realtà il DPP elegge il presidente, ma perde quasi metà dei voti del 2020 e non ha maggioranza parlamentare, il Kuomintang arretra leggermente, mentre esplode il Partito Popolare, che raddoppia i consensi puntando più su giovani e questione sociale e meno sulla politica estera. Un articolo sull’Asian Labor Review analizza la campagna elettorale dal punto di vista dei lavoratori taiwanesi e conferma che la geopolitica stavolta ha pesato assai meno di quattro anni fa. CINEMA Perfect days, nel film di Wenders la vita quotidiana di un proletario giapponese che non ama il digitale e cerca il senso dell’esistenza nelle piccole cose di ogni giorno.
Newsletter120124: Perché la lotta dei lavoratori svedesi di Tesla ci riguarda
LOTTE Lamentarsi che tutto va male, come si è soliti fare a sinistra, è il modo migliore per non cogliere neppure i segnali incoraggianti che arrivano dal mondo. Gianni Alioti ci descrive l’efficace strategia di isolamento – niente riparazioni, consegne, targhe e lamiere per le auto Tesla – messa in atto dai sindacati scandinavi a sostegno di 130 dipendenti svedesi dell’azienda americana, impegnati in un braccio di ferro con Elon Musk per difendere un diritto loro e di tutti i lavoratori del mondo: costituirsi in sindacato. E un articolo di Labor Notes dagli Usa conferma che una lotta vinta può essere contagiosa: dopo la vertenza con le Big Three nell’impianto di assemblaggio di Chattanooga mille lavoratori Volkswagen aderiscono all’UAW e avviano l’iter per la creazione del sindacato interno.
Newsletter090124: Danieli, l’acciaio italiano arma russi e ucraini
GUERRA&AFFARI Un’inchiesta del Fatto Quotidiano ha parlato del 2022-2023 come il “biennio d’oro” dell’industria bellica: ricavi in crescita, ordini per 800 miliardi e valori azionari cresciuti anche del 300%. Le imprese italiane non fanno eccezione e c’è persino chi, come il gruppo siderurgico friulano Danieli, ha fatto affari sia con l’aggressore russo sia con l’aggredita Ucraina e nei mesi scorsi si è visto riconoscere oltre mezzo miliardo di euro di finanziamenti dalla Banca Europea degli Investimenti e da Cassa Depositi e Prestiti. STORIA Fare affari col nemico non è né un’eccezione né un’esclusiva dei nostri tempi. Ce lo ricorda una vicenda storica che riassume in sé in modo emblematico la cinica logica del capitalismo, ma (forse proprio per questo) è poco nota: quella delle royalties pagate dalla britannica Vickers alla tedesca Krupp alla fine della Prima guerra mondiale per la produzione su licenza di componenti dei proiettili con cui l’artiglieria di Sua maestà negli anni precedenti aveva ucciso migliaia di soldati del Kaiser.