Newsletter260724: USA La Silicon Valley sceglie Trump

POLITICA Uno dei fattori decisivi nelle prossime presidenziali americane sarà il posizionamento dei settori chiave dell’economia americana. La Silicon Valley, tradizionalmente vicina ai Democratici, questa volta sembra in larga misura schierata con Trump e ha già reso pubblico il suo programma politico per i prossimi 4 anni: deregulation deregulation deregulation. TECNOLOGIA Le riflessioni di un ufficiale della riserva dei Marines americani sull’utilizzo dell’IA per modernizzare non solo le tattiche sul campo, ma anche il “lavoro d’ufficio” all’interno del Corpo, ci mostrano come il “taylorismo digitale” possa essere applicato anche al lavoro militare.

Newsletter230724: Intelligenza artificiale, che impatto avrà sul lavoro?

TECNOLOGIA&LAVORO Ancora sull’impatto dell’Intelligenza Artificiale sulla produttività e sulla redditività degli investimenti sulle condizioni concrete di lavoro nelle aziende, sul controllo esercitato dagli algoritmi sulla prestazione lavorativa e sugli effetti in termini di struttura sociale. Una nostra introduzione che prova a delimitare il campo della discussione e pone alcuni interrogativi. Due contributi, uno dell’economista marxista Michael Roberts e uno dell’economista liberale e fondatore di numerose start-up tecnologiche Scott Galloway, rispettivamente sull’impatto economico, sociale, ambientale dell’IA e sulla natura di bolla speculativa del fenomeno, che, una volta sgonfiatosi, lascerà sul campo morti e potenze superstiti.

Newsletter190424: La Cina occupa i porti europei grazie all’austerity

AUSTERITY&SICUREZZA Un’inchiesta di FTM rivela come il draconiano piano di privatizzazioni imposto alla Grecia nel 2015 abbia consegnato alla Cina la chiavi di un’infrastruttura strategica come il Pireo e come Pechino abbia occupato il 10% dei porti europei. Con le imprese che chiedevano a Bruxelles di non ostacolare gli investimenti cinesi in Europa per timore di perdere parte dei loro profitti. SINDACATO Il risultato del referendum nel magazzino Amazon di Coventry, di cui abbiamo parlato nell’ultima newsletter, è arrivato con due giorni di ritardo, per effetto di un risultato maturato per soli 29 voti di scarto: il sindacato ha perso.

Newsletter160724: Amazon, il sindacato entra nel primo magazzino inglese?

LOTTE Mentre i dipendenti coreani di Samsung Electronics proclamano il primo sciopero a oltranza della loro storia i dipendenti Amazon di Coventry raccolgono i frutti del primo sciopero in un magazzino del Regno Unito, avvenuto un anno e mezzo fa. Nelle ore in cui scriviamo aspettano i risultati del referendum per il riconoscimento ufficiale del sindacato. Nel gennaio 2023 PuntoCritico intervistò Stuart Richards, senior organiser del sindacato GMB, che nei giorni scorsi ha riassunto su Jacobin tappe e ragioni del processo di sindacalizzazione. In aziende come Amazon l’impatto dell’intelligenza artificiale sui lavoratori è una delle sfide rivolte al sindacato, ma anche un’occasione di rilancio ed espansione. Un lungo articolo su Equal Times spiega come si muovono le grandi organizzazioni sindacali nel mondo e fa appello a unire le forze.

Newsletter120724: Francia, fu vera gloria?

POLITICA Mentre in Italia la sinistra festeggia e si prepara a “fare come in Francia” l’analisi socio-economica del voto pubblicata in un rapporto Ipsos/Talan ci rivela che circa metà dei lavoratori dipendenti e dei giovani non è andata a votare e che l’altra metà si divide tra l’estrema sinistra e l’estrema destra (in assoluto la forza più votata). IMMIGRAZIONE Può accadere che centinaia di profughi arrivino in un territorio, si integrino, trovino lavoro, mandino i loro figli a scuola senza suscitare reazioni particolarmente negative della popolazione né sfuriate da parte della destra. E che sia lo Stato, nella persona di una prefetta, a creare tensioni. È successo in Liguria. La reazione dei profughi, dell’associazionismo di quartiere e del sindacato ha fermato tutto e ottenuto l’avvio di un negoziato.

Newsletter090724: Amazon e Tesla, corrispondenze da USA e Svezia

SINDACATO Il braccio di ferro tra i lavoratori svedesi di Tesla ed Elon Musk va avanti, nonostante tutto. “Sono pronto a scioperare per mesi e persino per anni” racconta uno di loro, mentre continuano le azioni di solidarietà di altri lavoratori anche all’estero e il sindacato svedese IF Metall prende contatti coi suoi omologhi IG Metall e UAW in Germania e negli USA. Nel frattempo un’altra multinazionale americana del settore tecnologico, Amazon, compie trent’anni, ma non cambia metodo, soprattutto per quanto riguarda il trattamento dei dipendenti. Una corrispondenza dagli USA racconta l’esperienza di una lavoratrice ex militante politica, che alla fine decide di abbandonare il magazzino insieme alla moglie e fa alcune riflessioni sulla difficoltà di sindacalizzare i magazzini del colosso di Seattle e sulla crisi di Amazon Labor Union, che a giugno si è affiliata ai Teamsters.

Newslettere050724: “Israele non è un monolite. C’è lotta di classe anche qui”

POLITICA Il clima politico in Israele, dopo quasi un anno di carneficina a Gaza, sta cambiando. Affiorano le prime crepe nell’establishment, ma soprattutto la popolazione, inclusi i lavoratori, comincia a capire che la guerra non è la soluzione. La nostra intervista a Omri Evron, attivista contro la guerra e dirigente del PC israeliano. SINDACATO Negli USA è partito un nuovo braccio di ferro, questa volta tra l’ILA, il sindacato dei portuali della East Coast, 85.000 iscritti, e gli armatori, che stanno già accumulando scorte in vista di un probabile sciopero. Anche in questo caso la tecnologia inciderà pesantemente sulla trattativa. Uno degli aspetti più controversi, infatti, riguarda l’automazione.

Newsletter020724: Meloni, è iniziata la parabola discendente?

EUROPA Contrariamente alla narrazione che vede la Meloni uscire rafforzata dal voto europeo, lo smacco inflitto da popolari, socialisti e liberali alla destra ci segnala che la leader di FdI rischia di trovarsi in un vicolo cieco, beffata dai partiti della borghesia liberale europea (popolari, socialisti  e liberali) ed esposta allo scavalcamento a destra da parte di Orbàn e Salvini. CILE L’ultimo schiaffo inferto dal “governo di sinistra” di Boric ai lavoratori cileni è l’annuncio di una legge sulla contrattazione di settore, presentata come un modo per uscire dalle insidie di un modello centrato sulla contrattazione aziendale, dove i lavoratori sono più deboli. Il problema è che i salari verranno tenuti fuori e continueranno a essere discussi in azienda, mentre la contrattazione di settore servirà a garantire più flessibilità alle aziende. Un colpo assestato con la fattiva collaborazione della burocrazia sindacale della CUT.

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