POLITICA L’inedita crisi apertasi con la remissione del mandato da parte del premier
incaricato Giuseppe Conte, dopo la bocciatura del candidato Ministro dell’Economia Paolo Savona, ha suscitato un dibattito in punta di diritto per stabilire se Mattarella è stato più o meno ligio ai dettami della Costituzione. Ma il problema è un altro. Già Napolitano aveva dimostrato, prima paracadutando Monti al governo dalla sera alla mattina, poi accettando il secondo mandato presidenziale, che le regole democratiche vanno bene nei periodi di ordinaria amministrazione, ma vengono messe da parte appena lo imponga il ‘bene supremo’. Ciò che conta, più che lezioni dei costituzionalisti, è il cozzare di interessi nella società italiana, nel quadro di un capitalismo europeo e internazionale in marcia verso un nuovo rallentamento della crescita. E qui emergono la sempiterna questione della piccola borghesia italiana e i piani di una grande borghesia del nord che aveva scommesso sulla possibile integrazione almeno del M5S per disinnescarne le minacce. E soprattutto emerge un interrogativo: lo scontro è tra sistema e antisistema oppure tutto interno al primo? In questo contesto, nel laboratorio politico di una borghesia italiana frastornata dall’avanzata del cosiddetto populismo compare sugli schermi la novità di Yezers, la start up
politica di un gruppo di giovani managers
anche loro post-ideologici che vogliono un paese smart
. Insomma, non ci facciamo mancare nulla… SPORT La crisi economica e politica italiana che si esprime nelle vicende di questi giorni pare essere la ragione profonda anche della crisi che attraversa il calcio italiano e che ha visto la nazionale eliminata dagli imminenti mondiali in Russia. Almeno così si evince da due recenti rapporti di Delotte e KPMG, che interpretano lo sport più popolare al mondo come una semplice branca dell’economia.
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