Newsletter070723: Nahel era un corriere, forse stava lavorando

LAVORO&SOCIETÀ Nei giorni scorsi tutte le grandi testate hanno parlato dell’uccisione di Nahel M. da parte della polizia francese e dei disordini scoppiati successivamente in tutto il paese. Nessuno invece ha detto che il 17enne di origini algerine era un fattorino che faceva consegne a domicilio alla guida di un’auto, ucciso probabilmente durante il turno di lavoro (in Francia dal 2019 è possibile prendere la patente a 17 anni, con l’obbligo di circolare accompagnati). Il silenzio sulla condizione di classe di questo ragazzo è emblematico. Eppure, come ricorda Ben Wray sull’ultima newsletter di Gig Economy Project, in Francia e nel mondo chi fa questo genere di lavori è in larga misura proletario, nero e immigrato, spesso senza documenti. Un comunicato del Congress of Gig Workers esprime solidarietà alla famiglia di Nahel e ricorda che ciò che è successo a lui potrebbe succedere a migliaia di rider e autisti in tutto il mondo. Nel frattempo in Italia il tribunale di Palermo condanna Glovo per condotta antisindacale perché rifiuta di informare lavoratori e sindacato, in questo caso la CGIL, circa il funzionamento dell’algoritmo che regola l’assegnazione dei turni e degli ordini e decide se “terminare” un rider, magari perché è poco produttivo, come fa un’altra piattaforma, Deliveroo, secondo una sentenza del 2020 del tribunale di Bologna.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi