CASA La decisione del governo di bloccare la cessione dei crediti d’imposta del superbonus ha acceso le polemiche. La maggioranza di governo critica compatta la misura, contenuta in un decretone che nel 2020 aveva bocciato in aula, pur senza spendere una parola sul merito, anzi. Calenda loda la Meloni, fingendo di ignorare che il suo socio Renzi, invece, aveva votato a favore. Ma, quel che più conta, si lancia la caccia al capro espiatorio – Conte? I furbetti del 110? – con una narrazione che elude il ruolo di tutti coloro che dalla misura hanno tratto beneficio: banche, imprese di costruzioni e dell’indotto (soprattutto le più grandi), studi professionali e anche chi ha sfruttato le madornali debolezze della norma per truffare lo Stato. Chi, tanto per cambiare, ci ha perso sono i lavoratori, quelli dell’edilizia e i lavoratori-inquilini, che ora rischiano di restare stritolati negli ingranaggi di una normativa modificata decine volte in due anni e mezzo, e quelli, molti di più, che non hanno potuto accedere al superbonus e ora si sentono dire che a causa sua hanno un debito di 2.000 euro.
Newsletter170223: ELEZIONI L’astensione e il cretinismo parlamentare
POLITICA Il centrodestra “vince” le elezioni regionali, ma perde migliaia di voti anche nelle sue roccaforti. E mentre c’è chi si dispera il fenomeno dell’astensionismo strutturale delinea un potenziale campo d’intervento per una sinistra che sappia curarsi dal male che la affligge da tempo: il cretinismo parlamentare. IMMIGRAZIONE L’ONU bacchetta l’Italia anche sull’immigrazione. Le nuove regole varate dal governo Meloni ostacolano l’opera di soccorso e vanno abolite. Ma l’azione giudiziaria che per la prima volta potrebbe vedere le ONG condannate è stata avviata sotto il governo Draghi. CASA Bruno Manganaro, nuovo segretario del SUNIA di Genova, sfida Regione Liguria e Comune di Genova in un’intervista al Secoo XIX: se sarà necessario mobiliteremo gli inquilini contro sfratti ingiusti e mancanza di politiche della casa adeguate.
Newsletter140223: Seymour Hersh, in che modo l’America ha rimosso il Nord Stream
GEOPOLITICA Questa newsletter esce in edizione speciale in chiaro (quindi il link è condivisibile) per consentire al pubblico italiano di poter accedere al testo integrale di un documento di grande interesse pubblicato in inglese pochi giorni fa e ignorato da un’informazione che a quanto pare l’ha giudicata meno degna di approfondimento dell’outfit di Chiara Ferragni a Sanremo. Si tratta dell’inchiesta di Seymour Hersh, premio Pulitzer, un personaggio che ha fatto la storia del giornalismo d’inchiesta, sul sabotaggio dei gasdotti Nord Stream 1 e 2. Un racconto che conferma i dubbi suscitati dalle ricostruzioni ufficiali e avalla la tesi fin da subito apparsa la più lineare, cioè che gli autori siano stati gli USA. Lo fa però una dovizia di particolari che rende la lettura integrale del testo particolarmente utile per capire la logica dell’imperialismo, demolendo la lettura propagandistica in voga di un confronto globale tra potenze di cui l’Ucraina è solo uno dei teatri di operazione.
Newsletter100223: Geopolitica e lotta di classe in Estremo Oriente
POLITICA&SINDACATO Tre notizie tratte dalla stampa internazionale ci illuminano sull’intreccio tra confronto geopolitico e lotta di classe in Estremo Oriente e sul potenziale ruolo che le organizzazioni dei lavoratori americane ed europee potrebbero svolgere per evitare una precipitazione degli eventi, in particolare un conflitto nel Pacifico: 1. l’inflazione mette a rischio le ottime relazioni tra sindacato, imprese e governo in un Giappone che da tempo ha messo da parte la “Costituzione pacifista”; 2. i servizi segreti fanno irruzione nella sede centrale della Confederazione dei Sindacati della Corea del Sud, adducendo a giustificazione le presunte relazioni di alcuni funzionari sindacali col Nord; 3. in un incontro tra grandi gruppi della finanza tecnologica svoltosi a New York il rappresentante di un fondo di capital venture legato all’amministrazione Biden ha dichiarato che una guerra Cina-USA nel Pacifico sarebbe una grande opportunità per le aziende come la sua.
Newsletter070223: Lavoratori e mercato del lavoro russi nell’era di guerra e sanzioni
POLITICA I lavoratori russi sono le prime vittime del nazionalismo putiniano. L’analisi di un sociologo e attivista sindacale polacco spiega come l’attuale classe operaia russa sia figlia del collasso dell’URSS e della rapace appropriazione di quanto rimase dell’ex superpotenza da parte di una cerchia ristretta di oligarchi e decisori politici, di cui Putin è espressione. E rivela che accanto all’opposizione liberale sostenuta dai paesi NATO in Russia esiste un mondo politico e sindacale ignorato dai nostri media, che non si è arreso al Cremlino e cerca di resistere manifestando, disertando, persino compiendo attentati contro caserme e ufficiali dell’esercito. TV Sul canale web Arte.tv un’inchiesta sul lavoro povero e il fallimento del welfare nelle grandi democrazie europee documenta condizioni di vita sempre più difficili, ma anche il tentativo di reagire collettivamente al dilagare della miseria.
Newsletter030223: Ucraina e polveriera balcanica, cosa fa l’Italia?
GEOPOLITICA Il conflitto in Ucraina alimenta tensioni anche nei vicini Balcani. A dicembre, nel silenzio quasi generale della stampa italiana, il Kosovo ha vissuto l’ennesima crisi, che ha rischiato di degenerare in conflitto aperto tra la maggioranza albanese e la minoranza serba. Il temporaneo allentamento della tensione, sopraggiunto grazie alla mediazione occidentale, non deve ingannare: il pericolo cova ancora sotto la cenere. Il silenzio dei media riflette gli interessi del nostro imperialismo nella regione. Nei primi mesi di mandato il ministro degli Esteri Tajani si è distinto per un particolare attivismo nei rapporti coi governi della regione, culminato nella recente conferenza sui Balcani, che si è svolta a Trieste dal 24 gennaio. Ma l’Italia deve fronteggiare una concorrenza insidiosa. Anche l’imperialismo britannico, infatti, è presente nell’area, e può contare su due plenipotenziari di rango: Tony e Cherie Blair.
Newsletter310123: AMAZON “In Gran Bretagna pronti a nuovi scioperi”
SINDACATO Mercoledì i lavoratori del magazzino Amazon di Coventry, nell’Inghilterra centrale, hanno dato vita al primo sciopero dall’arrivo del colosso di Seattle nel Regno Unito, 25 anni fa. PuntoCritico ha chiesto a Stuart Richards (GMB) di fare un bilancio della mobilitazione e quali saranno le prossime mosse del sindacato. POLITICA&GUERRA La Neue Zürcher Zeitung, autorevole quotidiano svizzero, ha pubblicato un’analisi sul tema delle forniture di carri armati tedeschi all’Ucraina, in cui sottolinea il peso degli interessi economici (e non solo) dell’industria americana degli armamenti nel dibattito. Mentre gli analisti militari confermano che l’impatto dei Leopard 2 sugli esiti del conflitto potrebbe limitato se non irrilevante.
Newsletter270123: giovani e questione abitativa, una bomba sociale?
CASA Tra le vittime sacrificali della recente decisione del governo di non rifinanziare il Fondo per il sostegno agli affitti e del più generale disinteresse della politica per la questione abitativa c’è una categoria particolarmente a rischio. Salari insufficienti e occupazione intermittente fanno sì che per un giovane lavoratore comprare casa sia particamente impossibile, prenderla in affitto sempre più difficile. INTERNAZIONALE Elena Rusca intervista Lourdes Houanca della Federación Nacional de Mujeres Campesinas del Perù sul legame tra la deposizione del presidente Pedro Castillo e l’imminente discussione sul rinnovo delle concessioni minerarie peruviane.
Newsletter240123: Sinistra e lotte sindacali, abbiamo un problema
SINISTRA&LOTTE Le mobilitazioni in atto in alcuni paesi importanti come Gran Bretagna, Stati Uniti e Francia ci forniscono l’occasione di analizzare l’atteggiamento assunto dalla sinistra politica in quei paesi, incluse aree di pensiero e personaggi assurti a punto di riferimento internazionale per la sinistra italiana. Nell’ultima newsletter abbiamo accennato alle aspettative deluse negli anni della Corbyn-mania. In questo numero parliamo di Francia e Stati Uniti. La grande mobilitazione contro la riforma delle pensioni di Macron fa emergere con maggior evidenza contraddizioni e lotte intestine all’interno dell’Unione Popolare francese. Mentre il primo sciopero nazionale dei ferrovieri americani da trent’anni a questa parte è bloccato da un intervento dell’amministrazione Biden col decisivo appoggio di Bernie Sanders, Alexandria Ocasio Cortez e dei Democratic Socialists of America, contestati dai loro stessi elettori. Che sinistra è quella che quando i lavoratori scendono in piazza va in crisi? O, da un altro punto di vista: di quale sinistra hanno bisogno i lavoratori che lottano per difendere il proprio futuro?
Newsletter200123: Mafia e capitalismo: la borghesia mafiosa
SOCIETÀ Intervistata dopo la cattura del boss Messina Denaro una cittadina palermitana ha dichiarato di essere stupita di scoprire che il mafioso godeva della protezione di “persone della borghesia che hanno studiato”. In realtà la mafia è un prodotto della modernità e un fenomeno sociale che nasce in epoca capitalistica nelle economie rurali del Meridione come strumento di controllo sociale e di repressione. Il concetto di “borghesia mafiosa” riflette proprio questa sua vocazione. TRASPORTI La decisione del sindaco di Bari De Caro di portare l’abbonamento annuale al trasporto pubblico a 20 euro suscita la reazione piccata del primo cittadino di Milano, dove invece da una settimana il biglietto dell’autobus è aumentato a 2,20 e l’aumento complessivo nell’ultimo decennio supera il 100%. Anche a Genova si riapre il dibattito sul trasporto pubblico gratuito. In un testo di 10 anni fa le ragioni e i risultati della sperimentazione ad Aubagne, comprensorio di 100.000 abitanti vicino a Marsiglia.