Newsletter141022: CILE Prigionieri politici e indennizzi, i nodi irrisolti del governo Boric

INTERNAZIONALE Dopo il Brasile uno sguardo su un altro paese dell’America Latina, il Cile, dove nonostante l’elezione di Boric, salutata con entusiasmo da molti a sinistra, restano quasi tutti i nodi irrisolti. È il caso dei prigionieri politici della grande mobilitazione del 2019: alcuni restano in carcere persino dopo essere stati assolti. Oppure della causa di risarcimento intentata e vinta dall’editore di El Clarín, il principale quotidiano di sinistra cileno, per la confisca subita dopo il golpe del 1973, che lo Stato cileno, condannato, continua a ignorare. LAVORO Il carovita aggredisce anche categorie di lavoratori che tradizionalmente godono di retribuzioni relativamente elevate come gli autisti del trasporto pubblico locale. Le aziende denunciano la difficoltà di trovare personale e uno storico sindacato del settore adotta la richiesta del salario minimo.

Newsletter111022: BRASILE Il voto smorza le illusioni della sinistra

INTERNAZIONALE Un’analisi su La Izquierda Diario ci presenta una lettura equilibrata del risultato elettorale in Brasile, spegnendo i facili entusiasmi che animano chi spera in una vittoria di Lula per riportare il paese a sinistra. In realtà il quadro politico è segnato da una sconfitta sociale del sindacato e dei movimenti sociali, a cui il PT ha contribuito per attrarre a sé importanti settori d’impresa e le elezioni non possono che registrare i rapporti di forza che scaturiscono da questo quadro generale. Del resto un bilancio della politica attuata dai precedenti governi Lula in Brasile ci aiuta a capire perché l’ex presidente entusiasma forse più all’estero che in patria.  ITALIA Una nostra elaborazione dei risultati elettorali di lista e dell’astensionismo negli ultimi 15 anni conferma un quadro analogo: centrosinistra e sinistra vedono precipitare i propri consensi; il centrodestra, dopo il boom del fenomeno Berlusconi perde voti, ma mostra una maggiore tenuta; infine l’astensionismo si conferma in crescita costante, grazie, come sappiamo, alla fuga dalle urne dei giovani e dei proletari.

Newsletter071022: IRAN “Le proteste scuotono un regime in crisi”

INTERNAZIONALE Le manifestazioni che attraversano l’Iran dopo l’uccisione di Mahsa Amini sono segnate dalla brutalità delle forze di sicurezza iraniane, ma allo stesso tempo da un inedito livello di tenacia e organizzazione da parte dei manifestanti. E avvengono in un contesto internazionale che non può non influire sull’atteggiamento americano ed europeo. Nel parliamo con Alì Ghaderi (Fedayn del Popolo Iraniano). STORIA Dopo la pubblicazione di un estratto delle interviste di Angelo Tasca ad alcuni dei principali testimoni politici della Marcia su Roma ripubblichiamo, con lo stesso interno di chiarificazione di un periodo storico complesso, un articolo di qualche anno fa, che ricostruisce il clima politico, sociale e culturale postbellico in cui si svilupparono fenomeni, che oggi qualcuno ricomprenderebbe nell’ampia categoria del “populismo”, come futurismo, fasci, arditi e legionari.

Newsletter041022: NORD STREAM Berlino isolata nella partita a scacchi del gas

GEOPOLITICA Se la Russia invade l’Ucraina allora non ci sarà più un Nord Stream 2. In che modo? In qualche modo faremo, ve lo assicuro”. Sono le parole pronunciate da Biden il 7 febbraio, in occasione della prima visita ufficiale del cancelliere tedesco Scholz a Washington. Parole che in molti hanno ricordato dopo il sabotaggio del gasdotto per opera (finora) di ignoti. Aldilà del cui prodest o della ricostruzione giornalistica finalizzata a individuare i colpevoli in questa newsletter cerchiamo di ricapitolare gli eventi, di ricostruire gli interessi in campo, il ruolo dei protagonisti, collettivi e individuali. Se ne ricava l’ennesima conferma che nel conflitto scoppiato il 24 febbraio il vero anello debole è l’Europa, di cui la Germania è la locomotiva economica, con una borghesia divisa al suo interno per ragioni politiche e interessi economici divergenti sulla partita dell’energia.

Newsletter300922: 1922, Cazzullo “dimentica” le colpe della borghesia liberale

STORIA&POLITICA Nelle scorse settimane si è parlato tanto di fascismo, giocando sulla coincidenza tra il centenario della Marcia su Roma e dell’avvento del fascismo e la vittoria elettorale del partito “postfascista” di Giorgia Meloni. Ma le ricostruzioni giornalistiche alla Aldo Cazzullo si guardano bene dall’evidenziare il ruolo svolto dalla borghesia liberale, italiana ed estera, nel liberare la violenza del fascismo contro il movimento sindacale e socialista nella speranza di poterlo cooptare nell’alveo delle istituzioni in seguito. Una “dimenticanza” non casuale e gravida di indicazioni anche per il presente. Una vivida e realistica ricostruzione dei fatti e del clima di quei giorni è presente in un manoscritto inedito di Angelo Tasca, socialista e storico del fascismo, contenente appunti e ricordi di alcuni protagonisti, raccolti negli anni ’30 durante l’esilio francese, di cui pubblichiamo un estratto e il link alla versione integrale, pubblicata qualche anno fa solo in versione elettronica dalla Fondazione Feltrinelli, ma non più reperibile sul sito. Una lettura consigliata a chi non si rassegna a Cazzullo e agli storici fai da te.

Newsletter270922: ELEZIONI Governare fa male

POLITICA Se dovessimo sintetizzare in poche parole i risultati delle elezioni potremmo dire che governare fa male e che al contrario all’opposizione c’è vita e ci sono soprattutto domande inevase da parte di quei settori sociali che più di altri si sono astenuti e, dunque, opportunità di sviluppo per una sinistra politica e sociale che purtroppo sembra non accorgersene o, forse, non essere interessata. GUERRA Il “rilancio” di Putin, con l’annuncio della mobilitazione di 300.000 uomini della riserva e dei referendum per l’annessione dei territori occupati, tradisce le difficoltà interne ed esterne del presidente russo dopo la controffensiva ucraina.

Newsletter230922: muore un altro studente e la politica chiacchiera

SCUOLA&LAVORO Dopo la morte del terzo studente in alternanza scuola-lavoro in un anno ricostruiamo l’introduzione dei PCTO nel 2016, il loro impatto sugli studenti e la lunga serie di incidenti (e di denunce) che ha costellato questi sei anni e che neanche la pandemia ha interrotto; ricapitoliamo ciò che ha fatto – o meglio non ha fatto – la politica per risolvere il problema e, infine, ci chiediamo: “Abolire l’alternanza-scuola lavoro è la soluzione?” DIRITTI Le Nazioni Unite pubblicano un rapporto in cui mettono in guardia dall’utilizzo di spyware e altri strumenti di spionaggio digitale da parte degli Stati per sorvegliare, colpire o semplicemente tenere sotto pressione chi viene considerato “socialmente pericoloso”. Non succede solo in regimi autoritari.

Newsletter200922: Per i lavoratori il 26 settembre non cambierà nulla

POLITICA “Le riforme andranno avanti chiunque vinca le elezioni. C’è il pilota automatico” ammoniva Draghi nel 2013 mentre scadeva il mandato di Mario Monti. E i fatti hanno confermato la sua tesi. Eppure a ogni scadenza elettorale le previsioni di arretramenti o avanzate epocali a seconda di quale coalizione vincerà tornano a risuonare prepotentemente alle nostre orecchie. Gli alti tassi di astensionismo, tuttavia, indicano che la narrazione del progresso sociale per via elettorale è ormai inefficace, soprattutto tra i lavoratori. Con che cosa sostituirla? ECONOMIA&LAVORO Dagli USA arriva la notizia che Amazon sta chiudendo o cancellando l’inaugurazione di decine di magazzini e si tratta di una politica che potrebbe colpire presto anche l’Europa. Per quali ragioni? SINDACATO Come era prevedibile il Tribunale del Riesame affossa l’inchiesta sulla logistica della Procura di Modena che a luglio aveva portato all’arresto di sei sindacalisti del Si Cobas e di USB della logistica. I particolari in due interviste.

Newsletter160922: Afghanistan un anno dopo, il rapporto ONU

INTERNAZIONALE A un anno esatto dal ritiro delle truppe di occupazione l’Afghanistan precipita in una crisi economica, sociale e di civiltà che gli effetti della guerra e dell’ondata inflazionistica aggravano ulteriormente. A dirlo è il Relatore Speciale dell’ONU Richard Bennett con un rapporto i cui dati denunciano impietosamente gli effetti dell’imperialismo occidentale. Eppure oggi, a differenza di un anno fa, dell’Afghanistan non parla più nessuno. Il resoconto di Elena Rusca. GUERRA “La fine rivoluzionaria di questa guerra criminale avverrà quando i combattenti si ribelleranno, insieme, alla sofferenza. Sono loro che gettando contemporaneamente i fucili possono rompere il cerchio dei pregiudizi, degli interessi, dei simboli vani, delle bugie. Sono loro che rifiutando di combattere spazzeranno, con il soffio del loro possente respiro di vittime, di sacrificati, il cerchio degli interessi che a Mosca e a Kiev non sono i loro.” Lo ha scritto, coraggiosamente, il 30 luglio, Domenico Quirico su La Stampa e sono parole che oggi, di fronte al tributo di sangue pagato dai giovani ucraini nella controffensiva che tutti cinicamente celebrano suonano ancor più attuali.

 

Newsletter130922: “Con la morte di Elisabetta si chiude il 900”

POLITICA  Aldilà degli aspetti sentimentali e della retorica dalla Gran Bretagna trapela il timore che la scomparsa di Elisabetta faccia emergere contraddizioni a lungo sopite dell’ex potenza imperiale in crisi da ormai settant’anni. Un vuoto amplificato da una classe politica scadente quanto quella italiana. Ne parliamo con Alberto Pantaloni, storico e conoscitore del movimento operaio britannico. GUERRA Un lungo reportage del Washington Post raccoglie i racconti dei soldati feriti nei primi giorni della controffensiva su Kherson e contribuisce a farci intravvedere un’altra realtà, rispetto ai toni trionfalistici dei comunicati ucraini, che la stampa occidentale non può verificare, dal momento che le autorità militari hanno vietato l’accesso dei corrispondenti al fronte.

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