Newsletter261119: fusione FCA-PSA, la posta in gioco

ECONOMIA La fusione FCA-PSA va avanti nel disinteresse del Governo (visto quel che sta combinando la politica in ILVA forse dovremmo tirare un sospiro di sollievo?). Si tratta di un’operazione industriale che, come per l’acciaio, si inquadra in una fase di rapida evoluzione dell’industria mondiale, con un impatto rilevante anche sull’economia italiana. SINDACATO Oltreoceano GM ha reagito alla fusione FCA-PSA accusando l’ex ad di FCA Marchionne di aver corrotto il sindacato per influire sulle strategie del gruppo di Detroit. Si tratta di un singolo episodio in una vicenda di corruzione su cui da tempo indagano i giudici americani e che la settimana scorsa ha portato il presidente del sindacato United Auto Workers (UAW) a dimettersi. In carcere già alcuni funzionari sindacali e dirigenti di Fiat-Chrysler. TRASPORTI L’ultima edizione del rapporto annuo del Centro Studi di Mediobanca sui servizi pubblici nelle 10 maggiori città italiane smentisce il mito dell’efficienza della gestione privata. Firenze, dove il trasporto pubblico è stato interamente privatizzato, si rivela una delle città con le peggiori performance.

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Newsletter221119: Macron e i laburisti rincorrono la destra

IMMIGRAZIONE A fine estate in Francia e in Gran Bretagna si è avviato un dibattito sull’immigrazione che ha visto protagonisti il nemico numero uno dei populisti europei Emmanuel Macron e quel Jeremy Corbyn che per molti sarebbe un modello virtuoso per una sinistra in crisi. Quel dibattito però ha fatto registrare risultati analoghi e altrettanto spiacevoli, facendoci sperimentare ancora una volta che quando si rincorre la destra sul suo stesso terreno o si teme di combatterla assumendo posizioni chiare si finisce per rafforzarla. ACCIAIO A conferma che il caso ILVA è solo uno dei tasselli di una serie di grandi manovre internazionali nel campo della siderurgia lunedì è arrivato l’annuncio che anche Tata Steel Europe, colosso indiano del settore, licenzierà 3.000 dipendenti, prevalentemente impiegati, di cui circa metà in Olanda. Il coordinamento dei consigli di fabbrica della siderurgia da Genova lancia l’idea di uno sciopero europeo.

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Newsletter191119: Bologna, sardine nel deserto

POLITICA Dopo i girotondi e il popolo viola sono arrivate le ‘sardine’, ultima speranza di un centrosinistra in disarmo, in crisi di relazione con l’alleato cinque stelle dopo soli due mesi di governo, di fronte allo spauracchio di una destra che, dopo aver espugnato l’Umbria, si appresta a scalare la più rossa delle regioni rosse, l’Emilia-Romagna. Una mobilitazione che arriva in una città dalle vivaci tradizioni di sinistra e che, tuttavia, attraversa un lungo periodo di stagnazione sociale e politica. Un ex operaio, vittima di una delle tante ristrutturazioni avvenute a seguito della crisi nella cintura industriale di Bologna, oggi lavoratore precario, ci spiega perché non si sente una sardina. SOCIETA’ Dalla Canavesana torinese alla Circumvesuviana in Campania, passando per Trenord, Roma nord e Roma-Lido, i pendolari italiani lanciano un grido di dolore che potrebbe trasformarsi un urlo di guerra contro i tagli e i disservizi quotidiani. Dietro questo fenomeno una società che evolve e una divisione del lavoro tra grandi centri e provincia che si intreccia con la crescente polarizzazione nel mondo del lavoro.

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Newsletter151119: Perchè la destra postfranchista vola

POLITICA In Spagna la destra reazionaria diventa il terzo partito e conquista oltre 50 seggi nella camera bassa. Le ragioni del peraltro atteso balzo in avanti stanno in un mix di problemi sociali e di temi politici inevasi dalla sinistra più o meno ‘radicale’. L’accrocchio annunciato tra socialisti e Podemos appare destinato a regalare l’opposizione sociale, alla vigilia di una nuova recessione, a Vox, tanto più se la formazione postfranchista avrà l’accortezza di spostarsi sul terreno, finora tralasciato, del ‘populismo economico’. ECONOMIA/GEOPOLITICA L’acquisizione dell’ex azienda siderurgica di Stato britannica British Steel da parte di una sconosciuta holding cinese accende oltre Manica (e oltre oceano) critiche ai governi di Sua Maestà non meno aspre di quelle che qui da noi vengono indirizzate alla coalizione giallo-rossa. Le grandi manovre di queste settimane confermano l’intreccio tra economia e geopolitica sul campo di battaglia del risiko internazionale dell’acciaio.

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Newsletter12119: invecchiamento infrastrutturale, minaccia globale

ECONOMIA&TECNOLOGIA Il capitalismo giapponese, forte di un’esperienza storica costellata di terremoti e catastrofi naturali, sta elaborando e commercializzando soluzioni tecnologiche per abbattere il costo degli investimenti per la manutenzione delle infrastrutture civili. In Italia coi ponti che crollano e i sismi che minacciano l’intero paese si parla di smantellare la produzione di acciaio, cioè l’alternativa al calcestruzzo. LAVORO Se un paese come l’India, che coi suoi ritmi di crescita oltre il 6% e una forza-lavoro equivalente  all’intera popolazione europea è una delle locomotive del capitalismo mondiale, in pochi anni si perdono quasi 10 milioni di posti di lavoro, come emerge dallo studio di cui ci occupiamo oggi, il problema non riguarda soltanto i lavoratori indiani, ma l’intero mercato del lavoro globale.

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Newsletter081119: ILVA, baruffe italiche e risiko mondiale dell’acciaio

ECONOMIA Pensare di comprendere le ragioni e di intuire le prospettive dello scontro politico in atto in questi giorni su ILVA solamente correndo dietro le dichiarazioni dei protagonisti e il gossip politico è illusorio. L’Italia non è il centro del mondo, ma soltanto uno dei teatri del risiko per il controllo del mercato mondiale dell’acciaio e questo pesa ben più delle dichiarazioni del Patuanelli di turno. Oggi abbiamo scelto di occuparci di ILVA da questo particolare punto di vista. LOTTE Le masse e le piazze tornano protagoniste della politica internazionale dall’America Latina al Libano, dall’Africa a Hong Kong. Come interpretare questi avvenimenti, andando oltre le versioni ufficiali e le teorie complottiste? Lo abbiamo chiesto ad Antonio Moscato, ex docente di Storia del Movimento Operaio all’Università di Lecce, saggista e militante politico di lungo corso.

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Newsletter051119: GM, stop sciopero, ma intesa non convince

LOTTE Lo sciopero alla GM di cui ci eravamo occupati negli scorsi numeri si è concluso dopo sei settimane con un accordo che però sembra aver lasciato l’amaro in bocca agli operai dell’auto. Il referendum che ha ratificato l’intesa ha avuto un magro 57% di voti a favore e soprattutto dalle urne esce frustrata la maggiore aspirazione di chi ha scioperato: la cancellazione del sistema two-tier, che prevede differenze salariali pari quasi al 100% tra i dipendenti GM. CINEMA Ad agosto Netflix ha messo in rete un film molto interessante, che ci aiuta a comprendere il contesto in cui si è svolta la lotta alla GM. In American Factory 2.000 operai licenziati dalla casa automobilistica americana vengono riassunti da una multinazionale del Fujian, ma, dopo l’entusiasmo iniziale, sperimentano l’esportazione di condizioni di lavoro cinesi in America. POLITICA I dati sui voti assoluti e i flussi elettorali alle regionali in Umbria confermano che il fenomeno più significativo uscito dalle urne è lo smembramento dell’elettorato cinque stelle tra centrosinistra, centrodestra e un’astensione almeno in parte catalogabile come ‘astensione da sinistra’. Il postideologico non rende più come una volta?

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Newsletter291019: Roma, rotta la pax sindacale, Raggi in difficoltà

POLITICA Le tante contraddizioni accumulatesi negli anni a Roma stanno spingendo la sindaca Raggi e il sindacato verso un conflitto che appare tutt’altro che desiderato e si intreccia con le tensioni latenti nella maggioranza di governo e dello stesso M5S. I sindacati infatti in sostanza chiedono al Governo di commissariare la Capitale. In questa situazione per i lavoratori delle partecipate si aprono delle opportunità, ma si pone allo steso tempo un problema di strategia. LOTTE Nel mondo si moltiplicano le mobilitazioni di massa che prendono spunto dal carovita ma sfociano in una critica frontale al sistema politico e sociale nel suo complesso. E’ accaduto in Cile con la rivolta contro l’aumento di 30 pesos delle tariffe dei trasporti, su cui torniamo in questo numero, e si sta ripetendo in Libano col movimento innescato dalla cosiddetta ‘tassa su WhatsApp’. Siamo in presenza di un trend generalizzabile a livello globale? Un tema su cui torneremo nelle prossime settimane.

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Newsletter251019: ‘In Cile crisi irreversibile’

POLITICA La mobilitazione popolare si diffonde a macchia d’olio in America Latina e dopo l’Ecuador esplode in Cile e investe, in modo più contraddittorio, la Bolivia. A Gino Mirabelli, ex esule arrivato in Italia dopo il golpe di Pinochet e conoscitore della politica sudamericana, abbiamo chiesto di ricostruire i fatti e descriverci le tensioni profonde che attraversano la società cilena. SINDACATO Un botta e risposta tra Mattia Feltri e un redattore di PuntoCritico sullo sciopero delle partecipate romane porta alla luce i sogni inespressi di chi vorrebbe usare il fallimento della giunta Raggi come leva per aprire una stagione di privatizzazioni e ‘tolleranza zero’ contro i lavoratori. CINEMA Mercoledì alla Mostra del Cinema di Roma presentato in anteprima The Report, il film dedicato all’inchiesta decennale avviata dal Senato americano nel 2003 sull’utilizzo della tortura nelle prigioni segrete della CIA. Un’opera ben girata, realistica  e priva di ipocrisia, con spunti di riflessione interessanti sulla politica americana.

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Newsletter221019: Erdogan, vittoria a metà

GEOPOLITICA Chi ha vinto e chi no in Siria? E’ la domanda che si pongono analisti italiani e stranieri dopo i recenti accordi diplomatici a seguito dell’offensiva delle milizie filo-turche contro la Siria nord-orientale. Un interrogativo che trova risposte interessanti ma tutte rinchiuse in un’angusta narrazione i cui protagonisti sono solo cancellerie, stati maggiori e consigli d’amministrazione. Tuttavia a mettere in crisi Erdogan più che le sanzioni e le minacce della diplomazia potrebbero essere lo sgretolamento della sua autorità e le contraddizioni sociali in patria. ECONOMIA L’ipocrisia europea sulla questione curda è esemplificata dall’atteggiamento del premier Conte, che in pochi giorni è passato dal ‘basta armi alla Turchia’ a ‘bloccare le armi non serve’. Esiste un complesso militar-industriale italiano? E quanto ha pesato su questa ‘correzione’ di rotta? POLITICA Rapido capovolgimento di fronte anche sull’ILVA, col secondo passo indietro della politica italiana sullo ‘scudo legale’ ad ArcelorMittal. Ancora una volta la politica, invece di risolvere i problemi sociali, addebita alla società i costi delle proprie contraddizioni interne.

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