Newsletter130919: Trump licenzia il ‘sovranista’ Bolton

GEOPOLITICA L’allontanamento del capo dei ‘falchi’ della Casa Bianca, John Bolton, dall’incarico di consigliere di Trump per la sicurezza nazionale riflette uno scontro all’interno dell’amministrazione USA, ma anche il logoramento della potenza americana, che, alla vigilia di una ‘guerra commerciale’ con la Cina, che essa stessa ha innescato, si ritrova con una leadership incapace di esprimere una strategia comune. ECONOMIA Proseguiamo la riflessione sui paradossi del Green New Deal occupandoci del New Deal originale, quello con cui l’America tentò di uscire dalla Grande Depressione degli anni ’30. Molti economisti di sinistra (e ‘sovranisti’) lo considerano un modello da emulare per uscire dall’attuale crisi. Gli ecologisti vogliono renderlo ‘verde’. Ma cosa fu realmente la politica economica americana di quegli anni? E fu davvero il New Deal a salvare l’economia americana?

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Newsletter100919: Conte bis, dibattito a sinistra

POLITICA A sinistra il patto anti-Salvini siglato da PD e M5S ha suscitato un dibattito che ha visto prevalere la posizione ‘turiamoci il naso’ in nome della difesa della democrazia e della Costituzione. Una posizione espressa in modo limpido in un’intervista rilasciata da Marco Revelli al Fatto il giorno in cui Conte scioglieva la riserva al Qiurinale. E’ la risposta della ‘sinistra dei valori’ a cui fa da contraltare una sinistra che vede ancora nel conflitto tra le classi il motore della storia e del progresso sociale. ECONOMIA Il settimo dei 29 punti del Conte bis è dedicato al Green New Deal, una formula che dagli Stati Uniti si sta diffondendo nel mondo, anche grazie all’azione del movimento contro i cambiamenti climatici. Ma di cosa si tratta? Ad esempio della transizione dagli idrocarburi alle energie rinnovabili, un passaggio necessario, ma non privo di problemi.  Le stime di alcuni scienziati, infatti, rivelano che i costi sociali e ambientali di questo processo potrebbero essere alti come quelli nell’attuale regime energetico. A conferma che la questione, come sempre, non è tanto il mezzo, ma piuttosto chi e come lo maneggia.

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Newsletter060919: Financial Times: ‘L’UE aiuti il Conte 2’

ITALIA Dopo l’endorsement di Trump a ‘Giuseppi’ al Conte 2 arriva un riconoscimento internazionale da due tra le più autorevoli voci del capitalismo globale. Il Financial Times chiede all’UE di concedere al nuovo governo italiano uno spazio di manovra finanziario pur di negare uno spazio di manovra sociale all’opposizione di Salvini. Christine Lagarde (in trasloco dal FMI alla BCE) apprezza preventivamente la nomina all’Economia di Roberto Gualtieri, PD, già uomo di punta di Bruxelles su dossier come Fiscal Compact e MES. CINA Il governo di Hong Kong annuncia il ritiro definitivo della legge antiestradizione, ma il futuro dell’ex colonia è ancora incerto. E’ una partita a tre strategicamente complessa tra Pechino, Hong Kong, sottomessa ma con un punto di vista in qualche misura autonomo, e  l’opposizione (dalle diverse anime). Xi Jinping non può ricorrere a un repressione modello Tienanmen, ma neppure lasciar passare l’idea che la mobilitazione di piazza possa piegare Pechino. PuntoCritico fa un’incursione nel dibattito internazionale sul tema.

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Newsletter030919: un governo pro impresa

ITALIA Un ‘governo pro impresa’ secondo il capo politico dei cinque stelle Di Maio, un ‘governo di cui le imprese non dovranno avere paura’, garantisce il capo politico di fatto del PD Renzi. La ragione sociale del patto PD-M5S, aldilà delle estenuanti liste di punti programmatici ridotte a mera liturgia, sta in queste due apodittiche dichiarazioni. BREXIT Si dice che l’uscita della Gran Bretagna dall’UE sarà una catastrofe. Ma come sempre gli effetti di una politica si distribuiscono in modo diseguale tra i diversi soggetti sociali. Una polemica di fine luglio, passata inosservata, chiarisce uno dei temi di contrasto tra Bruxelles e Londra che ha come oggetto gli effetti della Brexit sui diritti dei lavoratori. SOVRANISTI Uno dei luoghi comuni di cui si alimenta la retorica dei cosiddetti ‘populisti’ è che il nazionalismo è un mezzo per difendere i diritti dei lavoratori. Su questa base in Europa si è sviluppato un ‘sovranismo di sinistra’, di cui Aufstehen, il raggruppamento nato in Germania circa un anno fa per iniziativa di Sahra Wagenknecht e Oskar Lafontaine, esemplifica l’incerta parabola.  

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Newsletter300819: Ma non era invincibile?

POLITICA La crisi di governo suicida aperta a ferragosto dall’apparentemente inarrestabile Matteo Salvini demistifica una narrazione della politica che va di moda, ma è stata evidentemente incapace di rendere conto dei fatti e di coglierne il senso profondo e la concatenazione logica. Il nostro editoriale di oggi prova a delineare una narrazione alternativa, che guarda agli interessi materiali in campo e al contesto internazionale. ECONOMIA La crisi di governo a Roma arriva mentre la recessione colpisce Berlino. Cosa c’entra? Apparentemente nulla, ma se analizziamo gli intrecci commerciali e azionari tra l’economia tedesca e l’industria del profondo nord da cui la Lega ricava il 90% della sua forza, ci rendiamo conto che qualche relazione c’è. SINDACATO La crisi di governo lascia sul tavolo, insoluta, la questione ILVA, uno dei tanti punti di crisi della siderurgia europea nell’era dei dazi. Tra questi anche l’acciaieria di Cracovia, anch’essa di proprietà di ArcelorMittal, 4.200 lavoratori che da maggio vedono il proprio posto di lavoro messo a rischio. Ne parliamo con Krzysztof Wòjcik, presidente di NSSZ Pracownikòw, Sindacato Autonomo Indipendente dei Lavoratori di ArcelorMittal-Polonia.

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Newsletter060819: Le ragioni sociali della vittoria di Assad

POLITICA Se c’è un argomento su cui in questi otto anni si è sentita la mancanza di un’analisi capace di rendere conto degli eventi in modo scientifico piuttosto che propagandistico è stata la Siria. La sinistra poi si è divisa tra chi ha deciso di accodarsi agli ‘esportatori di democrazia’ occidentali contro Assad e chi invece nel dittatore siriano ha visto la bandiera della lotta contro l’imperialismo americano e il fondamentalismo islamico. Un’interpretazione esclusivamente geopolitica che ignori le dinamiche sociali di classe sottese all’azione del regime e delle contraddittorie correnti dell’opposizione tuttavia rivela tutti i propri limiti al primo confronto coi fatti. Ad esempio, per citare un solo caso, quando rimuove le decisione di Assad di liberare i prigionieri jihadisti all’inizio delle rivolta del 2011 proiettandoli alla guida dell’opposizione. Altro che argine all’integralismo. Un autore marxista, Joseph Daher, con un saggio sull’argomento di recente pubblicazione ci aiuta a orientarci nell’intricato dipanarsi dei fili sociali, economici, politici e militari che costituiscono il groviglio siriano.

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Newsletter020819: La nuova DC non piace alla CISL

POLITICA Lo scontro in casa CISL tra il gruppo dirigente guidata da Annamaria Furlan e il segretario dei metalmeccanici Marco Bentivogli, sindacalista di area PD ‘calendiana’, è frutto di dinamiche sindacali, ma in parte riflette anche le grandi manovre politiche a cui si assiste, da qualche tempo a questa parte, nel mondo cattolico. Le inquietudini che attraversano una parte dei cattolici italiani, orfani della diaspora democristiana, delusi dal fallimento del PD e disorientati dall’agitare di rosari da parte di Salvini, secondo alcuni renderebbero necessaria la nascita di un nuovo soggetto politico. Ma, 100 anni dopo l’appello di don Sturzo, un ritorno dei cattolici sulla scena politica, invece di riunirli, potrebbe evidenziarne e alimentarne le divisioni. INTERNAZIONALE Mentre la politica italiana discute perlopiù del nulla, dall’altra parte dell’Adriatico, in un paese per l’Italia politicamente sensibile come l’Albania, si apre una crisi politica che potrebbe innescare una spirale di destabilizzazione nell’intera regione dei Balcani.

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Newsletter300719: 90 giorni per Boris

POLITICA L’immagine della Brexit voluta dal popolo ignorante delle periferie e delle campagne contro la borghesia colta delle città nasconde il fatto che in realtà sull’argomento c’è una frattura nel capitalismo britannico, frutto degli squilibri del suo modello economico sbilanciato sui servizi a scapito della manifattura. Ciò mette in luce come, aldilà delle semplificazioni propagandistiche, l’unico modo serio di analizzare scelte come la Brexit è soppesarne i possibili effetti sui diversi settori dell’economia e, di riflesso, sui diversi strati della società. SINDACATO A 8.000 chilometri di distanza dalla Gran Bretagna, anche nell’economia cinese, il terziario e l’industria seguono trend divergenti e in questo caso è un fenomeno che viene rivelato dai dati pubblicati dal China Labour Bulletin sugli scioperi nel primo semestre 2019. Un fenomeno che potrebbe avere ripercussioni rilevanti sulla stabilità interna e quindi sulla forza di Pechino nelle relazioni internazionali.

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Newsletter260719: Abe vince ma non ha i numeri

POLITICA Nelle elezioni tenutesi lo scorso weekend in Giappone il primo ministro Shinzo Abe ha confermato di avere la maggioranza dei seggi nella Camera alta, ma non la maggioranza qualificata che gli serve per riuscire a portare a compimento la riforma costituzionale e trasformare il Giappone in potenza anche militare oltre che economica. Dopo Volodymyr Zelenski in Ucraina, anche in Giappone si affaccia un altro personaggio dello spettacolo sceso in politica, Taro Yamamoto. Che stia diventando un trend? TRASPORTI Dopo aver analizzato la politica del centrosinistra milanese in materia di trasporti (e non solo), abbiamo chiesto un punto di vista a una figura storica della sinistra milanese, Basilio Rizzo, consigliere comunale di lungo corso e nelle scorse settimane sulle barricate contro l’aumento delle tariffe e contro il progetto di affidamento del servizio al consorzio Milano Next. LAVORO Migliaia di lavoratori Amazon in tutto il mondo nei Prime Day del 15-16 luglio hanno scioperato o manifestato. Da Chicago alcuni lavoratori descrivono il sistema di potere Amazon negli impianti e spiegano come e per quali ragioni sono arrivati alla conclusione che non c’è altra strada che ribellarsi.

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Newsletter230719: UE Burocrazia dai piedi d’argilla

EUROPA Le cronache da Bruxelles, con l’elezione di misura della nuova presidentessa della Commissione Europea e l’avvio della trattiva sui 28 commissari (e da noi le immancabili polemiche nel Governo), è l’occasione per cercare di capire un po’ più nel dettaglio come funziona l’UE. Secondo una regola aurea il numero degli organismi e delle regole di un’organizzazione è inversamente proporzionale alla fiducia reciproca tra i suoi membri. Se applichiamo questa regola all’UE potremmo concluderne che i primi ‘euroscettici’ sono stati gli stessi artefici dei trattati europei. Ma è un paradosso che si inscrive perfettamente nella natura contraddittoria dell’Unione. GEOPOLITICA Lo scontro diplomatico e militare tra Gran Bretagna e Iran rivela le flagranti contraddizioni dello schieramento occidentale, in cui USA, Europa, Gran Bretagna e Spagna giocano ciascuna la propria partita, fino al paradosso che Londra, alla vigilia della Brexit, apre un caso diplomatico per difendere le sanzioni di Bruxelles alla Siria.

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