Il sindacalista: ‘Strategia di Genova poco chiara’

Intervista a Maurizio Rimassa, coordinatore USB Liguria

Da Genova e dal punto di vista dei lavoratori come vedi la situazione in IREN?

Guarda, il modo in cui siamo entrati in azienda come sindacato è indicativo della politica aziendale. E’ successo qualche anno fa, quando a un certo punto IREN, evidentemente per risparmiare, aveva pensato di sostituire le squadre di pronto intervento per i guasti della rete del gas, con un sistema di reperibilità. In altre parole i lavoratori, invece di essere in turno in azienda, pronti a ricevere le segnalazioni di eventuali guasti e intervenire, sarebbero stati a casa. Avevamo parecchi iscritti tra i vigili del fuoco, che di solito, quando ci sono fughe di gas, intervengono insieme ai tecnici di IREN. Mi ricordo che ci fu una seduta di una commissione del consiglio comunale in cui un funzionario dei vigili del fuoco spiegò che se passava la riorganizzazione del servizio voluta da IREN i tecnici non sarebbero arrivati per tempo dove necessario, col conseguente pericolo per i cittadini e per le stesse squadre dei pompieri. E alla fine IREN rinunciò.

E oggi?

Oggi purtroppo c’è, come spesso capita in queste aziende, una lenta erosione del servizio e, parallelamente anche delle condizioni di lavoro, ma il fatto che non ci sia una precipitazione fa sì che i lavoratori non guardino con particolare attenzione alla situazione complessiva dell’azienda. Guardandosi intorno, tutto sommato, lavorare in IREN per il momento significa ancora essere in una situazione abbastanza tutelata.

Quali sono gli spazi per l’attività sindacale?

Ovviamente in ogni città le condizioni sono diverse e quindi io posso parlare di Genova, anche se, a quanto mi risulta, la situazione è abbastanza omogenea. Ultimamente la RSU ha convocato una manifestazione davanti alla sede centrale di Genova per alcuni problemi che riguardavano i buoni pasto. Un’altra questione che ha suscitato parecchi problemi sono le buste paga. La società ha introdotto metodi tecnologici per registrare orari e operazioni svolte dai lavoratori durante i turni. A ciascuno è stato consegnato un tablet, che in teoria dovrebbe permettere di snellire le vecchie procedure – timbrature di cartellini, compilazione di documenti, verbali ecc. – mentre in pratica il risultato è che a fine mese le buste paga sono spesso sbagliate e quando chiediamo di modificarle si verificano ulteriori errori.

Un’azienda in stato confusionale…

Abbastanza e questo fatto si riflette non solo sui lavoratori, ma anche sugli utenti. Ultimamente ad esempio è in corso la sostituzione dei contatori del gas coi nuovi apparecchi digitali. Il problema è che, come è ormai prassi comune, queste operazioni vengono affidate a ditte di appalto ed essendo questo tipo di aziende ormai slegate da una dimensione locale, può capitare che l’utente venga contattato da un operatore che sta a Reggio Emilia e che non conosce minimamente il territorio di una città come Genova. Oltre al fatto che al primo inghippo c’è la solita catena di scaricabarile, per cui l’utente viene sballottato tra IREN e le diverse aziende a cui è stata affidata l’installazione dei nuovi contatori.

Il comune cosa dice?

Il comune non si capisce bene che cosa abbia in testa. Il sindaco ha fatto questa operazione che ha fatto diventare Genova prima azionista, spendendo anche parecchi soldi in un periodo in cui le casse dei comuni sono vuote e finora ha mantenuto la promessa di tenere in mano pubblica il trasporto e i rifiuti, che il centrosinistra voleva privatizzare. Nel caso dei rifiuti volevano vendere proprio a IREN, un’operazione a cui ci siamo opposti e che è stata sventata dalla reazione dei lavoratori, con una spaccatura tra i sindacati confederali: la CGIL favorevole e CISL e UIL che a un certo punto si sono sfilate. Poi però il problema è che queste aziende oltre che di rimanere pubbliche hanno bisogno di investimenti e di scelte strategiche e su questo punto le intenzioni di questa amministrazione non sono così chiare. Il messaggio che ci arriva è: ‘Finora abbiamo mantenuto le promesse. Fidatevi di noi’. Ma è chiaro che le relazioni sindacali non si possono basare sugli atti di fede. Su IREN da tempo abbiamo ottenuto che una parte dell’opposizione chiedesse la convocazione di una commissione consiliare per discutere il futuro dell’azienda, ma siamo ancora in attesa.

Insomma la prospettiva non è delle migliori…

La situazione al momento è questa e quando si fa sindacato bisogna sempre partire dalla realtà. Quello che stiamo facendo è stare coi lavoratori intervenendo sulle cose su cui è possibile portare a casa qualche piccolo risultato. Al contempo però sappiamo che quando i nodi non vengono sciolti prima o poi vengono al pettine e quindi dobbiamo essere preparati a muoverci. Del resto l’esperienza di AMIU, l’azienda dei rifiuti che citavo prima, è indicativa. E’ un’azienda dove non c’è mai stata una tradizione di grande conflittualità, perché, anche lì, tutto sommato, i lavoratori stavano abbastanza tranquilli. Ma c’è voluto poco per scatenare una reazione che ha visto mesi e mesi di scioperi, manifestazioni, invasioni del consiglio comunale, i lavoratori ribellarsi ai maggiori sindacati e, alla fine, il centrosinistra giocarsi la città proprio sul tema delle privatizzazioni.

 

Newsletter140619: Risiko multiutility, tra economia e politica

ECONOMIA&POLITICA Il numero di oggi è un’inchiesta dedicata a un pezzo di economia che produce il 7% del PIL italiano e fornisce servizi e beni primari – acqua, gas, energia e trattamento dei rifiuti – all’intera popolazione italiana. Ma allo stesso tempo è un settore che macina fatturati miliardari, porta dividendi succulenti ai comuni e aiuta la politica a tenere in piedi il welfare locale e a gestire potere e consensi. Per questo abbiamo provato a fare luce sul risiko delle grandi multiutility italiane, sulle relazioni tra queste e la politica e sui rapporti, spesso sottobanco, tra le diverse forze politiche che coabitano nei consigli di amministrazione di queste società. Ci siamo concentrati in particolare su IREN, la Spa controllata dai comuni di Genova, Torino, La Spezia, Piacenza, Reggio Emilia e Parma, perché il suo azionariato contempla la presenza di tutte le forze politiche presenti in Parlamento e dunque ci consente di analizzare l’interazione tra partiti su un terreno concreto. Ne escono scenari inediti che potrebbero sorprendere qualcuno. Per raccogliere dati e informazioni, oltre che alle fonti ufficiali, abbiamo attinto a testimonianze di protagonisti e conoscitori della materia. Alcuni ci hanno chiesto di non essere citati, altri no. Tra questi ultimi abbiamo intervistato Francesco Fantuzzi, portavoce dei piccoli azionisti IREN di Reggio Emilia e Maurizio Rimassa, sindacalista che ha avviato l’intervento sindacale di USB in IREN a Genova.

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Newsletter110619: La Sinistra va avanti: dove, si vedrà…

SINISTRE La Sinistra ‘a sinistra del PD’ si è ritrovata domenica a Roma per discutere della doccia fredda di due settimane fa. Un dibattito in cui gli illustri assenti sono stati l’analisi del voto, l’Europa e la società e in cui è apparso in modo chiaro che le due maggiori forze politiche, Rifondazione Comunista e Sinistra Italiana, sono legate da ragioni di reciproca convenienza ma coltivanoprogetti molto differenti. MEDIO ORIENTE La politica è fatta di improvvisi capovolgimenti di fronte e così Bibi Netanyahu, che era stato il trionfatore delle recenti elezioni, avviato a diventare il più longevo leader israeliano, pochi giorni fa è stato costretto a sciogliere il Parlamento e ad affidarsi ancora alle urne. Slittano anche i provvedimenti che avrebbero dovuto salvarlo dall’incriminazione per corruzione. Per Israele e per l’anziano leader potrebbe chiudersi un ciclo. STORIA I 100 anni dalla rivoluzione dei consigli ungherese sono l’occasione per l’uscita di un volume dedicato a quegli eventi, ma anche per una riflessione sull’oggi. Ne parliamo con uno dei due autori, Piero Acquilino.

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Newsletter070619: FCA perde il tram Renault

ECONOMIA mentre ci si incammina verso l’era dell’auto elettrica FIAT-FCA rimane fuori dal processo di aggregazione delle grandi case automobilistiche, per di più senza aver investito un quattrino in ricerca per prepararsi alla rivoluzione che attraverserà il settore. Di Maio reagisce col più classico principio dei liberali – laissez faire, lasciamo fare il mercato, insomma cedendo il ruolo dei ‘sovranisti’ a francesi e giapponesi. SUDAN Uno sciopero generale, una nuova ondata di repressione da parte del consiglio di transizione militare e la rottura degli accordi presi tra questo e l’opposizione determinano una nuova escalation di violenze e confermano che difficilmente la transizione in Sudan sarà pacifica e di breve durata. CINA Per comprendere situazioni come quella sudanese bisogna tenere presente che in Africa ai fattori locali si sommano sempre interferenze esterne. La Cina è una delle potenze mondiali più attive allo stesso tempo meno appariscenti nel teatro africano. Ne parliamo con Simone Pieranni, redattore de Il Manifesto e profondo conoscitore del colosso cinese.

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Newsletter040619: Toghe rotte

SOCIETA’ L’indagine sull’ex presidente dell’ANM e leader della corrente di centro Luca Palamara non è solo un caso giudiziario, ma il riflesso di una crisi che turba gli equilibri di potere all’interno della magistratura e tra questa e la politica, svelando quanto l’indipendenza della magistratura sia un mito a cui in Italia credono tutti tranne i politici e i magistrati. La posta in gioco non è la Giustizia, ma la gestione della Procura di Roma, snodo strategico del potere italiano, dopo il pensionamento di Giuseppe Pignatone. POLITICA In Europa c’è anche una sinistra che vince, che per la prima volta elegge un europarlamentare e nelle elezioni politiche sfiora il 9% e moltiplica per sei i propri eletti. E’ il Partito dei Lavoratori del Belgio (PTB). Il suo segreto? Ha una strategia di intervento politico nella società e in particolare nei settori sociali che tradizionalmente costituiscono il bacino elettorale della sinistra: i lavoratori e i giovani. Quel che manca ai partiti della socialdemocrazia e della sinistra europea usciti dalle urne o tramortiti o in coma irreversibile.

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Newsletter310519: il partito delle ZTL non fermerà la destra

POLITICA Scavando nei numeri del risultato elettorale italiano emerge quanto la netta affermazione di Salvini e della destra reazionaria sia allo stesso tempo fragile e contraddittoria. Non significa che bisogna prendere il pericolo sottogamba, ma piuttosto che bisogna affrontarlo in termini strategici, cercando innanzitutto di capire in nome di chi e di che cosa affrontarlo. E soprattutto evitando di cadere preda degli incubi e delle conseguenti illusioni: non sarà il partito della upper class urbana, che combatte il ‘sovranismo’ in nome del ‘libero mercato’ e dei tagli alla spesa pubblica, a estirparlo. ECONOMIA Il litio sta diventando una risorsa strategica per il ruolo che gioca nel mercato dell’informatica e della telefonia e per quello che giocherà ancor più con l’avvento dell’auto elettrica, così da far parlare di ‘geopolitica del litio’. Ma allo stesso tempo porta a galla una delle tante contraddizioni della green economy: dovrebbe contribuire ad abbattere le emissioni di CO2 nel mondo, ma, sotto la spinta del mercato, rischia di innescare una crisi idrica e sociale nelle regioni in cui viene estratto. A conferma che il problema centrale per l’umanità non è cambiare il modo in cui si produce l’energia, ma cambiare innanzitutto la società per cui la si produce.

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Newsletter280519: stravince in Italia, in Europa no…

EUROPEE I sovranisti avanzano ma non fanno il botto, crescono anche verdi e liberali, sconfitta netta per socialisti e popolari, ma anche per la sinistra e ora Francia e Germania devono trovare la quadra per formare una maggioranza allargata a Bruxelles. In Italia Salvini è l’eroe del momento (ma quanto è lungo questo momento?), Di Maio il grande sconfitto, il PD si conferma il ‘partito dei centri storici’. L’eccitazione per il voto europeo ha confinato nell’ombra il risultato delle ELEZIONI INDIANE, in cui il partito nazionalista indù del primo ministro Modi strappa un nuovo mandato aumentando i propri consensi, dopo una lunghissima campagna elettorale tutta centrata sulla minaccia islamica. Anche in India dunque il binomio nazionalismo-sicurezza si rivela vincente, facendo passare in secondo piano, almeno temporaneamente, i nodi economici irrisolti e gli enormi problemi sociali. TRASPORTI L’ennesimo grave incidente a un mezzo Flixbus in Germania (un morto e oltre 70 feriti) fa riaffiorare i dubbi sollevati da una nostra inchiesta lo scorso dicembre, nonostante le rassicurazioni forniteci dalla compagnia. CULTURA A Bologna una mostra del fotoreporter sudafricano James Oatway getta una luce inquietante sul volto poco noto di un paese che pare avere sostituito l’apartheid con la segregazione di classe.

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Newsletter240519: la guerra dei telefoni

GEOPOLITICA L’annuncio del ritiro delle licenza per l’utilizzo del sistema operativo Android alla compagnia Huawei da parte di Google, sia pur (temporaneamente) rientrato, riflette lpreoccupazioni di carattere economico, ma anche politico e militare. Gli USA vogliono arginare l’ascesa cinese in campo tecnologico, ma qualunque azione aggressiva in un’economia fortemente interconnessa come la nostra, rischia di suscitare pericolose ritorsioni. AMBIENTE Dopo che Gran Bretagna e Irlanda hanno dichiarato lo stato di emergenza climatica il quotidiano britannico The Guardian ha annunciato che d’ora in poi il linguaggio dei propri giornalisti si adeguerà. Tra gli ambientalisti cresce chi teorizza la necessità di ‘allarmare la gente’ per spingere i governi all’azione. Il millenarismo ambientalista salverà il pianeta? Ma soprattutto: è un bene che nel dibattito politico le sollecitazioni emotive prevalgano su quelle razionali? LAVORO Il giorno dopo la sua nomina alla guida dell’INPS Pasquale Tridico interviene a un convegno organizzato dall’USB a Roma e spiega che il salario minimo è la risposta inevitabile a un sindacato debole e anche un mezzo per stimolare l’innovazione.

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Newsletter210519: scuola in piazza contro Bolsonaro

POLITICA In Brasile una grande mobilitazione degli insegnanti e degli studenti risponde al taglio del 30% dei fondi alle tre maggiori università del paese, accusate di indottrinare gli allievi con idee marxiste. Già prima dei tagli era arrivato l’invito rivolto da Bolsonaro agli studenti a filmare i professori che esprimono idee di sinistra in classe, un episodio che ricorda le polemiche di questi giorni in Italia a proposito della docente sospesa a Palermo. TRASPORTI Come la scuola anche i servizi pubblici sono interessati a una drastica riduzione dei fondi pubblici in tutto il mondo e questo sta provocando la reazione dei lavoratori del settore. Dopo lo sciopero del primo aprile a Berlino nelle scorse settimane il trasporto pubblico locale si è fermato in Corea del sud, in Olanda e in Sud Africa. Nella newsletter di oggi una breve panoramica sulle ragioni di queste tre mobilitazioni e sul loro esito e una riflessione sul loro significato strategico. CINEMA Nel week end è uscito nelle sale italiane Bangla, opera prima di un giovanissimo regista di origine bengalese, che utilizzando la forma della commedia romantica confeziona un film ironico, fresco e intelligente (soprattutto mai incline alla retorica) sui paradossi dell’integrazione in un quartiere della periferia romana.

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Newsletter170519: Lega-M5S, scontro sull’esercito

POLITICA Lo scontro Trenta-Salvini sulla gestione dell’immigrazione, aldilà del tema in sé, è interessante perché ci offre una chiave di lettura meno semplicistica delle tensioni in atto nella maggioranza di governo. Tensioni che si manifestano sul pelo dell’acqua della politica, ma che in realtà riflettono conflitti più profondi nella società e in questo caso, in particolare, negli apparati dello Stato. Del resto Elisabetta Trenta non è una politica di carriera, ma è figlia di quegli stessi apparati. Ed è lì che bisogna andare a scavare se si vuole comprendere il senso della cronaca e non limitarsi a osservare le increspature sulla sua superficie. SINDACATO Nell’appello all’unità sindacale lanciato il primo maggio dal segretario della CGIL Landini più che una proposta collocata dentro un ragionamento sindacale in senso stretto o un’aspirazione dei lavoratori italiani sembra emergere la sua sintonia con un milieu intellettuale progressista che vede nell’unificazione di CGIL CISL e UIL l’unica prospettiva possibile per la sopravvivenza del sindacato. HIGH-TECH/SICUREZZA La notizia dell’attacco hacker lanciato nei giorni scorsi ai danni di un numero imprecisato di utenti di whatsapp in realtà riscoperchia una vecchia storia, di cui ci eravamo già occupati l’anno scorso. Il software impiegato, prodotto da una ditta israeliana, è quello utilizzato anche dai sauditi per entrare nel  telefono di Jamal Khashoggi, il giornalista saudita assassinato lo scorso ottobre.

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