Newsletter250518: l’estremista Paolo Savona

POLITICA Pare che lo scoglio su cui potrebbe infrangersi il ‘Governo del cambiamento’, al cui travagliato parto assistiamo in questi giorni, sia un anziano professore di economia monetaria, liberale moderato, dagli anni ’60 impegnato ai vertici delle maggiori istituzioni politiche ed economiche del capitalismo italiano. Un caso di estremismo senile? O il sintomo di una crisi in cui anche la critica più moderata si trasforma in una minacciosa spada di Damocle che incombe su Bruxelles incutendo terrore? O ancora un semplice espediente propagandistico per condizionare i passi del futuro esecutivo? AMERICA LATINA Dopo Brasile e Venezuela, anche il Nicaragua è attraversato da un’ondata di manifestazioni popolari, che da un mese scuotono, pur con intensità decrescente il governo di uno dei tanti miti della sinistra mondiale, Daniel Ortega, caudillo del Fronte Sandinista, contestato un composito fronte formato da studenti, lavoratori, contadini, ma anche industriali, proprietari terrieri e gerarchie ecclesiastiche che negli ultimi diecì anni avevano sostenuto la sua politica di sostegno alle imprese e di apertura al capitale straniero. SINDACATO Secondo il sito americano Jacobin, dopo la stagione di scioperi nella scuola, in estate qualcosa potrebbe muoversi nel settore della logistica, dove la trattativa sul contratto UPS (280mila iscritti al sindacato) e l’insoddisfazione serpeggiante tra i lavoratori per la politica aziendale, ma anche per la condotta del sindacato, potrebbero riservarci delle sorprese. In un settore sempre più centrale per il capitalismo globale, la logistica, notizie di agitazioni arrivano un po’ da tutto il mondo. In Cina nelle ultime settimane ci sono state manifestazioni in diverse città contro i tagli alle paghe annunciati dalla compagnia di Hong Kong Lalamove. Dalla Francia arriva invece la notizia, scontata, che la riforma delle ferrovie promossa dal Governo è stata bocciata dai lavoratori nel corso della consultazione terminata lunedì scorso. Il problema ora è capire quali conseguenze avrà il voto sulla trattativa e sugli scioperi. CULTURA E’ morto a 85 anni, sei anni dopo aver annunciato il suo ritiro dall’attività letteraria, Philip Roth, autore ebreo americano, la cui opera rappresenta un tassello fondamentale per la comprensione delle contraddizioni e delle inquietudini che hanno attraversato la società americana negli ultimi 50 anni.

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Newsletter220518: Irlanda al voto sull’aborto

Ebbene no, non parliamo di politica italiana, del candidato presidente del consiglio ‘a chiamata’, né facciamo elucubrazioni su quel che deciderà Mattarella. Ce ne occuperemo venerdì quando, forse, il quadro sarà più chiaro e analizzabile in termini politici più che di gossip. SOCIETA’ Ci occupiamo invece dell’Irlanda, dove giovedì si tiene un referendum che per la prima volta potrebbe introdurre un vero e proprio riconoscimento del diritto all’aborto nel paese. Nella lunga intervista con Therese Caherty, esponente dei sindacati irlandesi, che hanno aderito alla campagna per il sì, la nostra interlocutrice ci spiega il contesto in cui è maturata la decisione di convocare il referendum e perché i lavoratori irlandesi e gli iscritti al sindacato (in maggioranza donne) pensano che le organizzazioni dei lavoratori debbano battersi per tutelare la libertà di scelta e la salute delle donne. POLITICA L’inasprirsi delle tensioni in Medio Oriente riattualizza una vecchia polemica aperta anche nell’ambito della stessa sinistra. C’è chi pensa che per contrastare la politica di Trump e di Netanyahu nella regione sia lecito sostenere i loro nemici ‘a prescindere’ e che regimi totalitari o autoritari come quelli di Assad, Putin o degli ayatollah iraniani rappresentino un ‘male minore’, se non addirittura invece un modello da seguire. Posizione peraltro presente anche in settori dei CinqueStelle e, in qualche misura compatibili con l’ispirazione putiniana della Lega. Un lungo articolo di Leila al Ashami, attivista libertaria anglo-siriana, ci racconta pagine poco note della guerra civile, mostrandoci come quella tesi richieda al popolo siriano di pagare un insopportabile tributo di sopraffazione e di sangue in nome di un presunto anti-imperialismo laico di Assad, smentito dai fatti prima ancora che dalla logica. SINDACATO A Roma, Micaela Quintavalle, dopo un’intervista concessa a Le Iene, in cui denunciava la scarsa sicurezza sui mezzi dell’ATAC e i tagli alla manutenzione, viene sospesa a tempo indeterminato dall’Azienda. Uno dei tanti episodi del genere a cui abbiamo assistito in questi ultimi anni, ma che stavolta viene da parte dell’azienda di un comune con un’amministrazione CinqueStelle e colpisce un personaggio notoriamente vicino al Movimento negli anni passati. Intanto anche a Modena i bus continuano a bruciare.

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Newsletter180518: Gaza, massacro senza fine?

ESTERI Con Omri Evron, 30 anni, ex esponente del movimento dei refusnik, oggi dirigente dell’organizzazione giovanile del Partito Comunista israeliano, cerchiamo di analizzare ragioni e possibili sviluppi della situazione esplosiva venutasi a creare coi recenti bagni di sangue ai confini della Striscia di Gaza. Evron ci spiega che la società israeliana al momento non è attraversata da reazioni di sdegno per il massacro, ma anzi abbastanza compatta nel sostenere Netanyahu in nome della sicurezza, anche se alcuni segnali di opposizione stanno venendo a galla. Qualche novità interessante si manifesta invece sul fronte palestinese. ITALIA Il dibattito che ha tenuto banco nei giorni scorsi a proposito della bozza del ‘contratto di governo’ tra M5S e Lega si è concentrato sull’Europa e la ‘cancellazione’ di 250 miliardi di BTP, bandierine ideologiche sparite immediatamente dalle bozze successive. Rimane invece la reintroduzione dei voucher, di cui nessuno si è accorto. Ma soprattutto resta una filosofia di fondo per cui pare che legalità, ambiente, digitale siano la parola magica che risolve ogni problema. ECONOMIA Giornali e tv hanno fornito un’interpretazione del Rapporto ISTAT 2018 a dir poco fantasiosa. A quanto si legge nei resoconti giornalistici infatti pare che la crisi demografica sia un problema esclusivamente italiano, in omaggio alla retorica che il nostro sia un paese da cui si può solo fuggire. Ma, come scrivono gli autori del rapporto, la diminuzione della popolazione ha altre ragioni ed è soprattutto un fenomeno che affligge gran parte delle economie avanzate, con conseguenze rilevanti sull’andamento dell’economia mondiale. Un tema su cui si è aperto un dibattito tra i maggiori economisti. LAVORO Mentre i radicali chiedono di stendere un tappeto rosso a Uber per migliorare il trasporto pubblico nella Capitale, un autorevole organo della stampa economica USA ammonisce che in America gli autisti di Uber guadagnano come i lavoratori a salario minimo.

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Newsletter150518: elezioni Iraq, un voto delicato

POLITICA I primi risultati provenienti dai seggi in Iraq pare vedrebbero prevalere la lista del leader sciita Moqtada al Sadr, che avrebbe sconfitto sia il candidato sponsorizzato dagli Stati Uniti sia quello più gradito all’Iran. In ogni caso è chiaro che i risultati di queste elezioni arrivano in una fase estremamente delicata, caratterizzata dallo scontro tra USA e Israele da una parte e la Repubblica Islamica iraniana dall’altra. In attesa dei dati definitivi vi spieghiamo quali sono i protagonisti, le forze in campo e le regole della scena politica irachena. SOCIETA’ La stampa italiana ha dato ampio spazio al fenomeno della criminalità giovanile a Londra e nelle grandi città britanniche a seguito di numerosi fatti di sangue verificatisi nei primi mesi dell’anno. Ciò che conta però, aldilà dei singoli episodi pur raccapriccianti, è capire lo sfondo su cui essi si verificano. Un contesto fatto di interi quartieri abbandonati a se stessi, popolati da un sottoproletariato che vive nella miseria e nell’assenza di una prospettiva, per cui il crimine diventa la via più semplice per sopravvivere e talvolta anche una sorta di ascensore sociale. Un fenomeno tollerato purché esso rimanga confinato in quell’ambito e che entra nell’agenda politica e mediatica soltanto quando esso fuoriesce da quei quartieri, come accadde coi riot londinesi nell’agosto del 2011. Una situazione non molto dissimile da quella rivelata qui in Italia dai recenti episodi avvenuti in alcuni quartieri della periferia romana. E che rappresenta un utile elemento di riflessione per capire come funziona la società in cui viviamo.

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TEORIA Antropocene: Marx, capitalismo e crisi ecologica

Dopo la nota pubblicata a febbraio dalla banca d’affari Natixis, che conferma la teoria economica di Marx 150 anni dopo Il Capitale, pubblichiamo un altro articolo che dimostra come la teoria marxiana sia ancor oggi uno strumento di indagine scientifica utilizzato dagli studiosi e non semplicemente un oggetto di dibattito tra gli storici. Se l’utilizzo de Il Capitale in campo economico appare abbastanza naturale (magari non da parte del centro studi di una grande banca), in questo caso ci troviamo di fronte a un’applicazione meno abituale della teoria di Marx. L’autore del saggio, Carles Soriano, dell’Istituto di Scienze della Terra Jaume Almera di Barcelona (Consiglio della Ricerca Scientifica Spagnolo) interviene infatti in un dibattito in corso ormai da alcuni decenni, anche se poco noto al grande pubblico, che riguarda l’introduzione di una nuova era geologica, l’Antropocene, il cui corso sarebbe segnato da significativi mutamenti indotti nell’ambiente terreste dall’attività umana. E’ un dibattito che è uscito dalla ristretta cerchia degli addetti ai lavori, tanto che nel 2011 l’Economist gli ha dedicato una copertina. La questione che Soriano analizza nell’articolo L’Antropocene e la riproduzione sociometabolica del capitale (scarica il PDF) è se si debba concentrare l’attenzione su generici mutamenti prodotti dall’attività umana o se invece la vera questione siano gli effetti esercitati sull’ambiente dal modo di produzione capitalistico. Soriano argomenta che il processo che le scienze sociali definiscono ‘metabolismo sociale’, cioè lo scambio di materia ed energia tra società e natura, al centro di quei mutamenti, può essere efficacemente studiato attraverso l’approccio marxiano fondato sulla demistificazione di fenomeni sociali presentati come fenomeni naturali e viceversa. Concentrare l’attenzione sugli effetti del capitalismo (e non genericamente su quelli dell’attività umana) sull’ambiente consente di sfatare anche alcune illusioni sulla possibilità di risolvere la crisi ambientale che affligge la Terra semplicemente intervenendo su alcuni fattori specifici di tale crisi (per citare un solo esempio l’utilizzo dei combustibili fossili), senza tuttavia metterne in discussione le ragioni strutturali. Ringraziamo Carles Soriano per l’autorizzazione a pubblicare il suo lavoro e per la preziosa collaborazione fornitaci  in fase di revisione editoriale.

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Newsletter110518: Iran-USA. E ora?

POLITICA Martedì sera Donald Trump ha annunciato l’uscita degli USA dal trattato sul nucleare iraniano. Si tratta di una notizia attesa, che avrà conseguenze geopolitiche non solo sulle relazioni Iran-USA, ma più in generale sugli equilibri geopolitici globali e che sta già suscitando un ampio dibattito. Come sempre quando si tratta di politica internazionale la stampa italiana, a parte rare eccezioni, è la meno adatta a farsi un’idea di ciò che realmente bolle in pentola. Lo scontro Iran-USA viene presentato come frutto delle ‘paturnie’ del bizzarro presidente degli Stati Uniti. In realtà, come ha commentato Limes, una delle poche voci italiane autorevoli in materia di politica internazionale, si tratta di un mutamento di tattica all’interno di una strategia ormai consolidata da decenni. MOBILITAZIONI Negli ultimi giorni alcune delle mobilitazioni che abbiamo seguito in questi mesi hanno vissuto alcuni passaggi importanti, dalla vertenza ILVA alla lotta dei lavoratori della GTT contro la giunta pentastellata a Torino, per quanto riguarda l’Italia, fino gli scioperi dei ferrovieri francesi e degli insegnanti in un numero crescente di Stati negli USA. In attesa di tornare a occuparci nel dettaglio di ciascuna di queste vertenza, in questo numero abbiamo voluto tracciare una breve panoramica dei più importanti sviluppi, sentendo anche i diretti interessati. SCIENZE Il dibattito internazionale tra i geologi sull’introduzione di una nuova era geologica, l’Antropocene, vede entrare in campo anche la teoria marxiana della produzione e riproduzione del capitale, impiegata come strumento di analisi per analizzare gli effetti dell’attività umana sull’ambiente e la crisi ecologica che affligge il Pianeta. Una conseguenza inevitabile della presenza umana o, in particolare, dell’introduzione del modo di produzione capitalistico? A 200 anni dalla sua nascita il pensiero di Marx rappresenta ancora un efficace strumento di indagine, almeno per una parte della comunità scientifica internazionale.

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Newsletter080518: il problema sarebbero gli scioperi?

ATTUALITA’ Mentre i bus delle aziende di trasporto pubblico delle città italiane continuano ad andare a fuoco (l’ultimo stamattina a Roma a pochi passi da Piazza di Spagna ha provocato un ferito) pare che per le nostre autorità il problema principale degli utenti siano gli scioperi. E così la Commissione di Garanzia sugli Scioperi nei Servizi Essenziali e il Consiglio di Stato mettono in campo due decisioni che rendono sempre più difficile fare ciò che i ferrovieri francesi stanno facendo da un mese e continueranno a fare – questo l’annuncio della CGT – anche dopo l’incontro col Governo di ieri. Volendo essere precisi le modalità di sciopero francesi qui da noi sono vietate dall’entrata in vigore di una riforma del 2000, fatta non già da Berlusconi, bensì da D’Alema. ESTERI I risultati ancora provvisori delle elezioni di domenica in Libano ci consegnano una situazione ancor più tesa, non solo nel Paese dei Cedri, ma nell’intero Medio Oriente, dove la vittoria di Hezbollah accresce le tensioni con Israele, l’Arabia saudita e gli USA, che proprio oggi dovrebbero conoscere le intenzioni definitive di Trump in merito all’accordo con Tehran, protettore degli sciiti libanesi, sul nucleare. SINDACATO In Cina il Primo Maggio vede svolgersi in 20-30 città scioperi degli addetti alle gru dei megacantieri edili, i quali chiedono salari più alti, meno ore di lavoro, contratti scritti e versamenti sociali e previdenziali. STRATEGIA La telenovela delle consultazioni, apparentemente giunta alle ultime puntate, fornisce lo spunto a uno dei nostri redattori per affrontare, in termini divulgativi, un argomento forse più interessante, cioè l’applicazione della teoria matematica dei giochi alla soluzione di problemi di strategia, una materia su cui da circa 70 anni alcune delle maggiori istituzioni militari ed economiche occidentali indagano, anche assoldando i migliori scienziati su piazza, ma tuttavia poco nota al grande pubblico.

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Newsletter040518: Israele-Iran, guerra in vista?

MEDIO ORIENTE Il raid israeliano su una base siriana, in cui lunedì avrebbero perso la vita almeno una ventina di Guardie della Rivoluzione iraniane, prefigura una possibile nuova escalation Israele-Iran. I due paesi – secondo alcuni analisti – non sono mai stati così vicini a uno scontro, stavolta diretto e non per procura. A dimostrazione che la tesi secondo cui, una volta sgombrato il campo dall’ISIS, la matassa siriana sarebbe stata sbrogliata, non ha mai avuto fondamento. E cioè che l’ISIS più che un protagonista è stato una pedina, pur dotata di una progettualità autonoma. Se anche una guerra Israele-Iran oggi non conviene a nessuno, è purtuttavia vero che il rischio di sbagliare i calcoli e perdere il controllo della situazione incombe. FRANCIA A un mese esatto dall’inizio dello sciopero ‘due giorni su cinque’ dei ferrovieri si comincia a fare un bilancio ed emergono valutazioni diverse tra le organizzazioni sindacali, che in qualche modo riflettono una difficoltà oggettiva. Il Governo e le Ferrovie francesi (SNCF) finora non hanno battuto ciglio, il peso economico dello sciopero sui lavoratori si fa sentire e la solidarietà dei francesi potrebbe non durare ancora a lungo. In vista di un incontro col Governo, il 7 giugno, i sindacati potrebbero decidere di alzare il tiro. MARX200 Il 5 maggio 1818 nasceva a Treviri Karl Marx e le iniziative per ricordarlo si moltiplicano. Dopo il successo di un film sul giovane Marx, di cui ci siamo già occupati, presso il pubblico italiano, arriva il ‘successo’ della teoria economica marxista presso gli analisti di Natixis, una delle maggiori banche d’affari europee, che a febbraio ha pubblicato una nota in cui dimostra, grafici e tabelle alla mano, che la validità di quella teoria è confermata dall’attuale dinamica del capitalismo. IN BREVE Virginia Raggi rinvia il referendum sulla privatizzazione di ATAC, mentre incombe il responso del Tribunale di Roma sul concordato preventivo. Nuove indiscrezioni su un possibile ‘piano B’ in caso di bocciatura ci dicono che a Roma su ATAC potrebbe giocarsi una partita internazionale che in realtà riguarda il controllo del trasporto ferroviario italiano.

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Newletter270418: Bollorè, fine di un impero?

ECONOMIA Vincent Bollorè, patron di Vivendi a capo di un impero economico globale – agricoltura, logistica, tv, pubblicità, telefonia, finanza e molto altro – nel mirino di un fondo americano che contende a Bollorè-Vivendi il controllo sull’italiana TIM e dei giudici francesi che martedì hanno arrestato lui e poche settimane prima avevano arrestato, per ragioni diverse, il suo illustre padrino politico, l’ex Presidente della Repubblica Nicholas Sarkozy. E’ la naturale fine di un impero o un regolamento di conti ai vertici del capitalismo francese? E, se sì, che atteggiamento hanno le classi dirigenti italiane verso Bollorè e che conseguenze potrebbero avere i fatti di questi giorni sulla nostra economia? PuntoCritico prova a rispondere a queste domande analizzando il fenomeno Bollorè dalle origini, nei primi anni ’80, quando il futuro ‘scalatore’ rileva una malandata azienda di famiglia. POLITICA Il consiglio comunale straordinario di martedì a Roma sulla crisi dell’ATAC conferma la reticenza della Giunta Raggi, ma anche i dubbi sulla sua capacità di risolvere i problemi del trasporto pubblico romano, dubbi del resto confermati anche dall’analisi che abbiamo effettuato del piano industriale allegato alla proposta di concordato preventivo al vaglio del Tribunale di Roma. Nel frattempo, nella zona d’ombra lasciata dalle consultazioni per la formazione di un nuovo governo, Gentiloni e Padoan preparano una legge di bilancio che in qualche misura potrebbe predeterminare la strada per il prossimo Presidente del Consiglio. SINDACATO Ieri l’infinito tavolo di trattativa su ILVA ha visto i sindacati protagonisti di quello che qualcuno chiama ‘una pausa che sa tanto di strappo’. Lo scontro si consuma non solo sugli esuberi, che ArcelorMittal conferma alla fine saranno 5500, ma anche sul nodo della continuità dei contratti di lavoro per i dipendenti che verranno confermati.

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Newsletter240418: Fondi pensione, welfare integrativo: affare o trappola?

Lo chiamano ‘welfare’ e sta diventando la strategia prediletta dalle aziende per pagare i dipendenti, nello specifico alcune voci presenti in busta paga come gli aumenti contrattuali e i premi di produttività, e allo stesso tempo per ridurre il costo del lavoro. In che modo? Invece di versarle direttamente ai propri dipendenti quelle somme vengono erogate a fondi pensione, sanità integrativa e altri servizi integrativi rispetto al welfare pubblico oppure vengono ‘pagati’ ai lavoratori offrendo loro pacchetti di servizi che vanno dall’asilo dei bambini alla palestra fino addirittura ai ticket per la benzina. Le aziende ci guadagnano perché su quelle somme non pagano le tasse. Ma i lavoratori? PuntoCritico ha raccolto dati e testimonianze per provare a capire questo nuovo scenario e le conseguenze di questa trasformazione.

A giudicare dai dati sull’adesione ‘volontaria’ (si tenga presente questo termine) a questi servizi i lavoratori non ne sembrano entusiasti. Tanto che le organizzazioni di categoria degli imprenditori e il sindacato stanno utilizzando il grimaldello della contrattazione nazionale per finanziare fondi pensione e mutue integrative prelevando i soldi alla fonte, cioè direttamente dalle buste paga. Ma non è solo una questione economica. Per il sindacato fondi pensione, mutue integrative ed enti bilaterali stanno diventando, insieme a CAF e patronati, il volano di un nuovo modello organizzativo e un’alternativa alla crisi che lo sta investendo. Un sindacato che si sposta dalla rappresentanza e dalla contrattazione verso la gestione di pezzi di sanità, di previdenza, di ammortizzatori sociali, ma non solo.

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