EMERGENZA RIFIUTI? Un’emergenza non è più tale se dura da anni. E’ quanto sta avvenendo a Roma nell’ambito dei servizi pubblici. Venerdì scorso ci siamo occupati di trasporti. Oggi parliamo di rifiuti. E ricostruiamo una situazione che non è semplicemente un caso di malgoverno locale o di incompetenza: è il fallimento di una politica – o meglio della ‘non politica’ nazionale in materia di ciclo dei rifiuti. Un fallimento che dura da tempo e si manifesta nella Capitale, coi cassonetti che esplodono a pochi passi da San Pietro, mentre i dipendenti di AMA ieri scioperavano e il boss dei rifiuti Manlio Cerroni veniva assolto dall’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti, ma si materializza anche nei continui roghi di spazzatura (259 negli ultimi due anni, +59%, il record in Lombardia) e nel caos a Genova, che – come spiega nell’intervista che gli abbiamo fatto il vicecoordinatore della RSU di AMIU, Paolo Petrosino, è il frutto della tragedia del Ponte, ma anche l’effetto di un sistema talmente a corto di risorse che basta un nulla per mandarlo in tilt. La seconda intervista di questo numero, a un docente di geologia di Roma 3, Guido Giordano, in passato coinvolto nel tentativo di individuare una nuova discarica nel Lazio, conferma come processi decisionali delicatissimi vengano spesso portati a termine in modo del tutto arbitrario, data l’assenza di regole definite a livello nazionale. Leggi tutto…
AMA Roma
Newsletter160218: DOSSIER Quando la monnezza è un affare (per pochi)
ECONOMIA/POLITICA In questa newsletter abbiamo deciso di concentrarci su un unico argomento, tratto dall’ennesima polemica elettorale sulla gestione dei rifiuti a Roma. Ancora una volta la propaganda politica, assecondata da un’informazione anch’essa prevalentemente propagandistica, tende a semplificare i problemi: per centrosinistra e centrodestra il problema sono i 5 Stelle che non vogliono l’inceneritore. Per i 5 Stelle il problema sono le amministrazioni precedenti, corrotte, e la soluzione è il piano ‘rifiuti zero’. Per qualcuno è solo una questione di salute, per altri solo ‘questione morale’. La realtà è che – come emerge anche dall’intervista a un lavoratore di AMA che abbiamo realizzato – i problemi tecnici, che si collocano nel contesto di un’industria dei rifiuti sempre più complessa, hanno a monte un problema politico: un sistema di gestione del potere e di controllo sociale che a Roma rimane intatto nonostante l’avvicendarsi di giunte di diverso colore. O il ciclo dei rifiuti viene sottratto al controllo di quel sistema di interessi incrociati e si torna alla logica del servizio pubblico oppure non si vede una soluzione. D’altra parte quel sistema non si autodistruggerà da solo, se non si muovono i soggetti che dai disservizi di AMA non solo non ricavano alcun vantaggio, ma hanno soltanto da perderci: i lavoratori, che operano in condizioni sempre peggiori, e i comuni cittadini, che pagano tasse sempre più alte per un servizio che resta scadente.
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