SOCIETA’ Anche in Italia il fenomeno della cosiddetta ‘gentrificazione’, la trasformazione delle grandi metropoli e in particolare dei centri storici, in quartieri vetrina per lo shopping, gli uffici di rappresentanza e le zone residenziali per famiglie a reddito medio-alto, è ormai un fenomeno consolidato. Si tratta di un fenomeno diffuso nelle grandi economie di mercato occidentali, acuito dalla finanziarizzazione dell’economia, che ha insufflato la bolla immobiliare esplosa nel 2007-2008 negli USA colpendo l’intera economia mondiale. In quegli anni stuoli di ‘esperti’ ed economisti liberali pontificavano spiegando che l’unico modo per abbassare i prezzi delle case in un’economia di mercato è costruirne di nuove. Qui in Italia Roma è, insieme a Milano, uno degli esempi più eclatanti dello stesso fenomeno. Come ci spiega Angelo Fascetti, coordinatore nazionale di ASIA, l’organizzazione degli inquilini dell’Unione Sindacale di Base, la responsabilità pesa soprattutto su una politica che qui da sempre deve una buona dose del proprio potere all’eterno patto coi palazzinari romani. Il risultato è che il patrimonio abitativo pubblico nella Capitale è un quinto di quello degli altri grandi paesi europei e ora la Regione Lazio di Zingaretti e il Comune a guida Raggi stanno mettendo all’asta a prezzi di mercato quel poco che ne rimane.
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