Dopo gli scioperi selvaggi delle genovesi AMT nel 2013 e ATP nel 2016, martedì sono stati i dipendenti di TPL Linea, l’azienda dei bus di Savona e provincia, a incrociare le braccia senza seguire la complicata procedura prevista dalla 146, la legge che disciplina gli scioperi nei servizi pubblici essenziali. Una scelta rischiosa (le multe vanno da 250 a 500 euro al giorno), che può essere spiegata solo col sentimento di grave preoccupazione e di rabbia dei lavoratori scatenato dall’avvicinarsi della gara per l’affidamento del trasporto pubblico locale, di fatto la privatizzazione del servizio, un bando da 146 milioni di euro per dieci anni.