CAPITALISMO&SALUTE Dopo i casi registrati negli USA nei mesi scorsi, pochi giorni fa è arrivata la notizia del primo essere umano contagiato dall’aviaria in Australia, una bambina di due anni e mezzo, e di un decesso in Messico (l’OMS poi ha precisato, definendo il virus una “concausa”). Ma il pericolo di nuove pandemie è concreto ed è alimentato dai principi dell’economia di mercato. Alcune riflessioni dagli Stati Uniti. SINDACATO Negli USA Stellantis cerca di svuotare il rinnovo contrattuale strappato dall’UAW e dai lavoratori dell’auto con gli scioperi: centinaia di precari, invece di essere stabilizzati, sono stati licenziati, ma i lavoratori reagiscono e nell’impianto Toledo Jeep, Ohio, riescono a sventare parzialmente la marcia indietro del gruppo italo-francese. La cronaca di Labor Notes.
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Newletter051223: L’OIL denuncia: 3 milioni ogni anno muoiono di lavoro
LAVORO Ogni anno un’ecatombe con tre milioni di vittime del lavoro in tutto il mondo: è quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro. Eppure, aldilà delle proverbiali lacrime di coccodrillo dopo ogni incidente mortale, si continua a traccheggiare e qualcuno si infastidisce anche se qualche sindacato reagisce scioperando. Agli incidenti sul lavoro poi si sommano le malattie professionali. CAPITALISMO I processi di concentrazione del capitale e la trasformazione di qualunque attività in asset scambiati sui mercati non toccano solo l’industria pesante, le armi, il petrolio e il gas o le nuove tecnologie. Un’inchiesta di Follow the Money ci svela come una società olandese sta rastrellando autorizzazioni e relative quote di pesca attraverso un complesso groviglio di acquisizioni, di scambi di navi e cambi di bandiera che in cinque anni le hanno consentito di raddoppiare il fatturato portandolo a un miliardo e mezzo di euro.
Newsletter141123: Predoni capitalisti di frontiera, dietro il film di Scorsese
STORIA Invece di recensire il film di Scorsese “Killers of the flower moon”, che consigliamo di vedere, abbiamo scelto di approfondire il contesto storico in cui si svolgono i fatti, la fase pioneristica del capitalismo americano del primo Novecento, la sua natura predatoria che si abbatté sui nativi americani, sui neri, sulla classe operaia e le sue organizzazioni politiche e sindacali. QUESTIONE EBRAICA Una lunga e interessante intervista dello storico Enzo Traverso al sito francese Mediapart attualizza le riflessioni fatte dieci anni fa ne “La fin de la modernité juive”, applicandole all’odierno scontro a Gaza e al dibattito che esso sta suscitando nel mondo occidentale.
Newsletter100522: Oligarchi 1, le origini
INTERNAZIONALE Quali interessi materiali si celano dietro i due principali protagonisti della guerra in Ucraina e ne spiegano le scelte? Per rispondere a questa domanda a partire da questa newsletter pubblicheremo una serie di materiali di approfondimento di varia provenienza sul fenomeno che caratterizza il capitalismo russo e ucraino e, più in generale, le società dei paesi ex sovietici: gli oligarchi. In questa prima parte del dossier ci concentriamo sulle sue origini: la brusca transizione dall’economia pianificata al capitalismo più selvaggio tra la fine degli anni ’80 e il decennio successivo crea dal nulla una nuova classe di capitalisti, figure intermedie tra affaristi e gangster. LETTURE Un libro pubblicato tre anni fa da tre storici e un esperto di dati francesi e tradotto in italiano, Infografica della Seconda guerra Mondiale, ci fornisce parecchi spunti metodologici per lo studio scientifico dei conflitti, una disciplina di cui oggi emerge con forza la necessità, ma anche una soluzione originale per esporne i risultati.
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Newsletter080322: UCRAINA La sfida per l’economia globale si tinge di sangue
CAPITALISMO&GUERRA Aldilà dei suoi esecutori materiali la guerra rappresenta l’esplodere di tensioni latenti nella sfida per l’egemonia economica globale, che non sempre la diplomazia non riesce a contenere. Come ci spiega Elena Rusca, traendo spunto da una riunione dell’ONU sulla crisi ucraina, in un’economia in cui tutto è merce e persino le agenzie che si occupano di soccorrere le vittime dei conflitti armati agiscono come “imprese umanitarie”, le ragioni delle guerre sono in larga misura legate all’accaparramento di materie prime e mercati di sbocco per i propri prodotti. E come documenta l’ultima inchiesta dell’International Consortium of Investigative Journalism, The Ericsson List, può capitare che mentre le cancellerie occidentali demonizzano il proprio nemico del momento le loro aziende, al riparo dai riflettori, concludano affari con lui, persino se quel nemico si chiama ISIS.
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Newsletter250621: Morti bianche, il capitalismo non è Hollywood
LAVORO Il motivo per cui il fenomeno delle morti sul lavoro non accenna a diminuire è che, nonostante tutto, da un punto di vista economico aggirare le regole sulla sicurezza continua a essere conveniente. Il problema quindi non sta in un pugno di imprenditori “mele marce”, ma nella logica interna del nostro sistema economico. POLITICA Il livello record di astensionismo registrato alle elezioni regionali francesi di domenica è l’occasione per riflettere sugli effetti politici di un giornalismo e di una politica che raccontano le elezioni relegando sempre in secondo piano questo fenomeno e concentrandosi sulle percentuali ottenute dai partiti e ignorando i voti assoluti. Se chi non va a votare non conta è naturale che la politica si concentri sulla rincorsa di chi invece continua a votare e però, tendenzialmente, vota i partiti di destra e di estrema destra. ECONOMIA Ad aprile il Consiglio di Stato cinese ha spiegato che le amministrazioni locali che non sono in grado di rimborsare le obbligazioni emesse per finanziarsi dovranno ristrutturare il proprio debito o fare bancarotta. Un segno di fragilità dell’economia cinese, che ha costruito il proprio boom in larga misura sull’indebitamento e che potrebbe innervosire i mercati finanziari. Intanto Moody’s abbassa il rating delle aziende di Stato.
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Newsletter120520: Capitalismo morente? Lo dicono i capitalisti
ECONOMIA POLITICA Due interessanti riflessioni pubblicate da due autorevoli siti economici italiani cercano di fare il punto sull’attuale crisi inquadrandola nel più generale stallo di un capitalismo in cui solo i grandi gruppi monopolistici riescono a preservare remunerazione del rischio e redditività degli investimenti. I due autori propongono all’establishment una strategia di uscita dalla crisi dall’alto per prevenire la reazione dal basso. Sul versante dei lavoratori, invece, finora la strategia latita. MOVIMENTI La pandemia ha colpito l’America Latina proprio nel momento in cui era attraversata da ampie mobilitazioni popolari contro il carovita e le pesanti limitazioni ai diritti imposte anche da regimi considerati progressisti. Con quali conseguenze? LAVORO A New York oltre settanta lavoratori del trasporto pubblico sono stati uccisi dalla pandemia ma anche dalle scelte delle proprie aziende, che si sono rifiutate di applicare gli stessi protocolli elaborato dopo le epidemie di SARS e aviaria. Con pesanti responsabilità anche del sindacato.
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Newsletter100120: Marx revival?
ECONOMIA&POLITICA Nella classifica dei best sellers economici di Amazon in Italia l’edizione integrale del Capitale di Karl Marx è al terzo posto, mentre altri due classici come Il Saggio sulla libertà di Stuart Mill e Capitalism and Freedom di Milton Friedman (di cui ricorrono i 40 anni) sono rispettivamente al 26esimo e all’80esimo posto. Un recente volume miscellaneo curato da Marcello Musto, ‘Marx Revival’, ci indica le ragioni del ritorno a un pensiero che appare ancora in grado di affrontare i maggiori problemi del nostro tempo. ECONOMIA Un articolo di Stephen Roach ci spiega come il Quantitative Easing con cui le banche centrali hanno cercato di curare la crisi finanziaria del 2008 ha indebolito l’economia globale e dunque rischia di aver aggravato la malattia invece di curarla e dunque di spingerci verso una nuova recessione nel 2020.
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Newsletter081019: La sinistra che piace all’Economist ‘vince’