Newsletter050422: USA, il sindacato entra in Amazon

LAVORO&SINDACATO  A meno di due anni dall’intervista che ci rilasciò, poco dopo il suo licenziamento, annunciando che si sarebbe dedicato alla sindacalizzazione dei lavoratori del centro di distribuzione di Staten Island, New York, Chris Smalls ha realizzato il suo obiettivo: il 55% dei suoi ex colleghi ha votato per l’ingresso del suo sindacato, ALU – Amazon Labor Union, nel magazzino. Oltre a ripubblicare l’intervista di allora in questa newsletter trovate altro materiale utile a comprendere come sia stato ottenere un risultato storico: è la prima volta che il sindacato riesce a entrare in un magazzino americano di Amazon. Intanto si avvicina il secondo referendum nel magazzino di Bessemer, Alabama, dove le autorità hanno accertato che la prima volta l’esito del voto è stato viziato dal comportamento antisindacale dell’azienda.

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Newsletter150520: Amazon, sfruttamento due punto zero

LAVORO Da New York a Passo Corese per Amazon il coronavirus rappresenta un ghiotto business. Da quando il COVID-19 ha colpito il mondo Jeff Bezos e la sua ex moglie hanno visto aumentare la propria ricchezza di azionisti di quasi 32 miliardi, il 60% dei fondi annunciati mercoledì da Conte per aiutare le famiglie e i comuni italiani. Una valanga di dollari prodotta dal lavoro di quasi un milione di dipendenti nel mondo, anche rischiando la vita. Chris Smalls, lavoratore del centro di smistamento di Staten Island a New York, licenziato da Amazon a fine marzo dopo aver organizzato uno sciopero e chiesto misure di prevenzione e trasparenza sul numero dei dipendenti ammalati, ci racconta che per lavorare in Amazon ‘devi essere preparato mentalmente e fisicamente, sennò non duri’ e spiega perché oggi si batte per organizzare i suoi colleghi. Mentre Massimo Pedretti, della FILT CGIL del Lazio, ci racconta come il sindacato è riuscito a entrare nell’hub di Passo Corese, vicino a Roma, uno dei più grandi in Italia e a ottenere da Amazon di modificare l’organizzazione del lavoro per tutelare la salute dei dipendenti. Alle vecchia maniera, scioperando. L’azienda più moderna e innovativa del mondo è anche l’esempio più calzante di come sfruttamento del lavoro e scioperi non siano gingilli novecenteschi per nostalgici della lotta di classe, ma una realtà quotidiana.

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