DESTRE Le manifestazioni organizzate dall’estrema destra in una città della Sassonia, sul confine orientale della Germania, dopo l’uccisione di un cittadino tedesco (ma di origine cubana), per cui sarebbe indagato un iracheno, non sono un fulmine a ciel sereno, ma l’effetto di contraddizioni sociali crescenti e di un fallimento del welfare tedesco, sommati a una presenza storica dell’estrema destra, che su quelle contraddizioni è stata capace di fare leva per consolidare il proprio insediamento sociale. Ne parla un interessante reportage del quotidiano spagnolo El Paìs chiarendo le ragioni di un movimento che non nasce dal nulla. Questa irruzione di una destra estrema, sociale, diffusa ma capace di colpire in modo unitario quando se ne presenta l’occasione e di presentarsi sul palcoscenico politico nazionale di un paese importante come la Germania dovrebbe far riflettere una sinistra che, al contrario, in questi anni si è caratterizzata per la propria ininfluenza sociale, concentrandosi esclusivamente sulle scadenze elettorali. GEOPOLITICA La visita del Ministro dell’Economia italiano Giovanni Tria in Cina in questi giorni è oscurata mediaticamente dalle polemiche su Salvini, Orban e l’UE, ma meriterebbe invece maggiore attenzione. Leggendo i documenti ufficiali infatti emerge che Tria è a Pechino per portare avanti un progetto che non sembra nascere con questo governo né si limita al solito incontro di carattere esclusivamente commerciale. In ballo c’è ad esempio una collaborazione tra Italia e Cina sul suolo africano che assume una connotazione geopolitica e accentua lo scontro con gli interessi francesi in quel continente. Visioni diverse sul ruolo internazionale dell’Italia all’interno dell’establishment si scontrano tra loro e coinvolgono anche il governo, che dell’establishment si presenta come fiero avversario.
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