Newsletter240718: decreto dignità, tanto rumore per nulla

POLITICA L’aspra discussione intorno alle ripercussioni negative del cosiddetto decreto dignità sull’occupazione è basata sul nulla. Lo stesso Boeri alla Camera ha ammesso che l’INPS non ha strumenti certi per prevedere gli effetti di misure di quel genere prima della loro entrata a regime. E tuttavia lo scontro su questo tema rappresenta un gioco delle parti da cui ciascuno dei protagonisti ricava un utile: Di Maio avalla l’idea che il decreto sia un superamento del Jobs Act, il PD può gridare all’estremismo del Governo. Fino al punto di bocciare un altro articolo del decreto che nella scorsa legislatura lui stesso aveva proposto, quello riguardante l’aumento degli indennizzi in caso di licenziamento senza giusta causa. ECONOMIA Il ‘Forum BCE’, riunitosi in Portogallo dal 26 giugno ha espresso preoccupazione per una dinamica dei salari che non riesce a tenere il passo con l’inflazione, in cui dunque la ripresa economica non produce un miglioramento generale delle condizioni di vita. Sono le conseguenze della ‘cura tedesca’: in molti paesi cioè la disoccupazione diminuisce attraverso la creazione di lavoro sottopagato. Perciò nei prossimi anni la questione salariale occuperà un posto centrale. SINISTRA Il politologo Galli della Loggia sul Corriere della Sera ha lanciato un monito rivolgendosi alle élites, responsabili di anni di subalternità all’europeismo neoliberale e di demonizzazione dell’idea di nazione che hanno aperto la strada al nazionalismo becero di Salvini. L’editoriale riflette uno scontro nella classe dirigente di cui una sinistra priva di autonomia riproduce al proprio interno le linee di frattura, in parte andando a traino dei CinqueStelle, in parte invece riproponendo per l’ennesima volta un’alleanza, pur già in passato rivelatasi autolesionistica, con la ‘parte progressista dell’establishment’.

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Newsletter220618: Yemen, verso la crisi umanitaria

GEOPOLITICA Ci sono guerre da prima pagina e guerre da trafiletto. Il conflitto nello Yemen, in corso dal 2015, sembra essere stato relegato in questa seconda categoria. In questi giorni lo scontro intorno al porto di Hudaida tra gli huthi sostenuti dall’Iran e la coalizione a guida saudita, appoggiata dagli USA (e da alcuni paesi europei tra cui la Francia) rischia di far precipitare una crisi umanitaria di proporzioni colossali. Sono 8 milioni gli yemeniti che rischiano la fame se uno dei maggiori terminali degli aiuti umanitari provenienti dall’estero viene chiuso. LAVORO Il superministro dell’Economia e del Lavoro Di Maio ha deciso di dare il primo segnale di cambiamento cominciando dalla questione dei riders, i fattorini a due ruote che consegnano cibo alle dipendenze di gruppi internazionali come Foodora e Deliveroo. Ma la questione appare più complicata di quanto il capo politico dei CinqueStelle probabilmente pensava. Le aziende minacciano di andarsene dall’Italia e di lasciare i riders… a piedi, mentre si percepisce un certo disagio tra i lavoratori di fronte prima all’iniziativa estemporanea del ministro, poi al rapido dietro front seguito all’intervista dell’AD di Foodora Cocco: ora il MISE accantonerebbe il Decreto Dignità di Di Maio per lasciare spazio a una trattativa tra imprese e lavoratori. Nell’intervista che gli abbiamo fatto Riccardo Lajolo, rider di Foodora, spiega la posizione dei lavoratori torinesi e pone un problema di rappresentanza sindacale. In un settore con un tasso di dì sindacalizzazione ridicolo chi andrebbe al tavolo di trattativa? SCIENZE Nei giorni scorsi la IBM ha presentato Project Debater, il primo robot in grado di dibattere con un essere umano. L’incrociarsi tra questa tendenza a far sì che le macchine imitino l’uomo e quella dell’uomo ad adottare procedimenti decisionali tipici delle macchine potrebbe avere conseguenze su cui vale la pena di riflettere.

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