Newsletter221124: I padroni della logistica piangono…

LAVORO L’ultimo rapporto dell’Osservatorio Gino Marchet del Politecnico di Milano sulla logistica mette in luce le inquietudini che aleggiano in un settore in crescita esponenziale, dove le imprese fanno il bello e il cattivo e tempo imponendo ai lavoratori condizioni di sfruttamento ottocentesche. A preoccupare i manager sono soprattutto gli interventi della magistratura sugli appalti (pur mai citati) e un’incipiente carenza di manodopera. In questa newsletter Marco Veruggio ragiona su ciò che sta accadendo nella logistica italiana, mentre Sergio Bologna colloca il ragionamento sulla logistica nel più generale boom dei profitti delle imprese italiane e sottolinea la necessità di una risposta sul terreno del conflitto di classe. SCUOLA Un comunicato dell’UDS – Unione degli Studenti prende posizione contro il concorso bandito nella scuole italiane per celebrare il ruolo delle forze armate italiane come “strumento di difesa della libertà e della pace”.

Newsletter280524: La guerra ridisegna la logistica (e l’economia) mondiale

ECONOMIA&GUERRA In un capitalismo basato sempre più sulla “logisticizzazione” dell’economia, cioè sullo spostamento della produzione alla ricerca di serbatoi di forza-lavoro a basso costo e poco sindacalizzata, fenomeno a cui non si sono sottratte neppure le aziende della difesa, che impatto avrà nei prossimi decenni l’escalation delle tensioni internazionali a cui stiamo assistendo? Un lungo articolo pubblicato un anno fa sul sito militare War on the Rocks affronta la questione e suggerisce che deglobalizzazione e rimodulazione delle catene di fornitura globali (che oggi attraversano i confini di paesi rivali, con tutti i problemi che ne derivano) non riguarderanno soltanto l’industria bellica in senso stretto, ma colpiranno l’intera base industriale dei paesi NATO. E i lavoratori che operano nella manifattura e lungo i tracciati dei corridoi commerciali su cui viaggiano le materie prime che essi utilizzano o trasportano e i prodotti del loro lavoro. Dal punto di vista politico e sindacale una strategia internazionalista diventa ogni giorno sempre più irrinunciabile e urgente. Nota a margine: l’articolo definisce la guerra in Ucraina una “guerra per procura tra grandi potenze”.

Newsletter031120: la scienza della complessità che non usiamo col covid

SCIENZA&STRATEGIA Strategia: è ciò che ai governi dell’Italia e dei principali paesi occidentali sembra mancare di fronte al dilagare della pandemia. Tra il darwinismo sociale (filtrato nei giorni scorsi nelle incaute esternazioni di Sala e di Toti) e una politica di investimenti pubblici su sanità, trasporti, scuola, i governi scelgono l’impossibile quadratura del cerchio, ciascuno in base ai rapporti di forza nazionali, tra la richiesta di tutelare gli interessi economici (di alcuni) e l’esigenza di preservare la pace sociale. Comitati tecnico-scientifici e omelie dei virologi-guru in tv tentano invano di coprire apparati annaspanti che procedono a tentoni, rincorrendo il virus senza mai raggiungerlo come nel paradosso di Achille e la tartaruga. Un’epidemia è un fenomeno complesso e caotico, qualcosa che la scienza moderna ha imparato maneggiare con risultati sorprendenti. Un vecchio articolo della Harvard Business Review sulla swarm intelligence mostra come le imprese utilizzino osservazione della natura, informatica e intelligenza artificiale per elaborare strategie con cui affrontare la complessità per ridurre i costi e aumentare la produttività. Lo fanno anche gli eserciti. Insomma per fare business e guerra si attinge alla ricerca scientifica più avanzata, per combattere il covid-19 a modelli matematici degli anni ‘20 e ai coprifuoco.

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Newsletter301020: Economia&Covid tra un’ondata e l’altra…

ECONOMIA Le conseguenze drammatiche della “prima ondata” di pandemia nel mondo rischiano di impallidire di fronte a quelle che potrebbe avere la seconda. In questo numero analizziamo i costi del coronavirus nel 202o e le previsioni per i prossimi anni, la politica di aiuti messa in campo dall’UE e dal governo italiano e l’impatto che il covid-19 ha avuto finora sull’economia e sulla società italiana. Senza dimenticare che l’accantonamento del ”rigore di bilancio” è solo temporaneo e che il nostro paese esce dalla prima ondata con una ‘ripresa’ tra le più deboli in Europa e col rapporto debito/PIL quasi al 160%. POLITICA Una lettera alla politica romana e laziale, che potrebbe essere estesa alle altre regioni italiane, denuncia le responsabilità a vari livelli della politica nazionale, regionale e cittadina nell’attuale situazione dei pendolari, tra assembramenti e paura del contagio. La morale è che la politica di ogni colore sta trattando la salute pubblica, in particolare di chi è meno protetto, come lavoratori pendolari e studenti, come una variabile dipendente.

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Newsletter120520: Capitalismo morente? Lo dicono i capitalisti

ECONOMIA POLITICA Due interessanti riflessioni pubblicate da due autorevoli siti economici italiani cercano di fare il punto sull’attuale crisi inquadrandola nel più generale stallo di un capitalismo in cui solo i grandi gruppi monopolistici riescono a preservare remunerazione del rischio e redditività degli investimenti. I due autori propongono all’establishment una strategia di uscita dalla crisi dall’alto per prevenire la reazione dal basso. Sul versante dei lavoratori, invece, finora la strategia latita. MOVIMENTI La pandemia ha colpito l’America Latina proprio nel momento in cui era attraversata da ampie mobilitazioni popolari contro il carovita e le pesanti limitazioni ai diritti imposte anche da regimi considerati progressisti. Con quali conseguenze? LAVORO A New York oltre settanta lavoratori del trasporto pubblico sono stati uccisi dalla pandemia ma anche dalle scelte delle proprie aziende, che si sono rifiutate di applicare gli stessi protocolli elaborato dopo le epidemie di SARS e aviaria. Con pesanti responsabilità anche del sindacato.

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Newsletter030420: Svizzera ‘Non usate il covid contro i lavoratori’

LAVORO Anche nella puntigliosa Confederazione Elvetica la maggior parte dei lavoratori, anche quelli impiegati nei servizi non essenziali, continua a lavorare e a vedere le misure di sicurezza previste dal governo inattuate dalle proprie aziende. Lo denuncia UNIA, il maggiore sindacato svizzero. Le organizzazioni datoriali, anzi, approfittano della crisi per mettere in discussione leggi e norme contrattuali. ECONOMIA Un saggio di due ricercatori londinesi ipotizza che l’impatto del COVID-19 sull’economia americana potrebbe far esplodere una nuova bolla, legata al debito delle imprese, in particolare quelle di medie e piccole dimensioni, accelerando il processo di concentrazione di capitale già in atto. Le conseguenze potrebbero essere pesantemente negative, perché – come dimostrano i dati – le grandi società non finanziarie quotate in Borsa negli USA sono quelle che da decenni investono di meno prediligendo la distribuzione dei dividendi agli azionisti.

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