Newsletter190424: La Cina occupa i porti europei grazie all’austerity

AUSTERITY&SICUREZZA Un’inchiesta di FTM rivela come il draconiano piano di privatizzazioni imposto alla Grecia nel 2015 abbia consegnato alla Cina la chiavi di un’infrastruttura strategica come il Pireo e come Pechino abbia occupato il 10% dei porti europei. Con le imprese che chiedevano a Bruxelles di non ostacolare gli investimenti cinesi in Europa per timore di perdere parte dei loro profitti. SINDACATO Il risultato del referendum nel magazzino Amazon di Coventry, di cui abbiamo parlato nell’ultima newsletter, è arrivato con due giorni di ritardo, per effetto di un risultato maturato per soli 29 voti di scarto: il sindacato ha perso.

Newsletter020724: Meloni, è iniziata la parabola discendente?

EUROPA Contrariamente alla narrazione che vede la Meloni uscire rafforzata dal voto europeo, lo smacco inflitto da popolari, socialisti e liberali alla destra ci segnala che la leader di FdI rischia di trovarsi in un vicolo cieco, beffata dai partiti della borghesia liberale europea (popolari, socialisti  e liberali) ed esposta allo scavalcamento a destra da parte di Orbàn e Salvini. CILE L’ultimo schiaffo inferto dal “governo di sinistra” di Boric ai lavoratori cileni è l’annuncio di una legge sulla contrattazione di settore, presentata come un modo per uscire dalle insidie di un modello centrato sulla contrattazione aziendale, dove i lavoratori sono più deboli. Il problema è che i salari verranno tenuti fuori e continueranno a essere discussi in azienda, mentre la contrattazione di settore servirà a garantire più flessibilità alle aziende. Un colpo assestato con la fattiva collaborazione della burocrazia sindacale della CUT.

Newsletter040624: Europa in crisi alla conta elettorale

POLITICA Alcune note sulla crisi che attanaglia l’Unione Europea alla vigilia di elezioni in cui la paura dell’astensionismo fa novanta e accomuna forze politiche di sistema e alternative. La “sinistra radicale” punta sulla “vocazione di pace” dell’Europa, lo slogan con cui gli imperialismi europei indorano la pillola delle loro avventure militari nel mondo, svelando quanto sia urgente ripristinare una lettura della realtà in grado di spiegare ciò che avviene attorno a noi. GUERRA&PACE Un appello del movimento pacifista pubblicato venerdì su Il Manifesto denuncia un nuovo programma militare italo-britannico-giapponese dai costi miliardari e le annunciate esercitazioni congiunte italo-giapponesi davanti alle coste cinesi.

Newsletter050424: Tusk: “Prepariamoci alla guerra. I migranti? Un’arma ibrida”

POLITICA&GUERRA Una citatissima intervista di Donald Tusk, premier polacco ed esponente di quella destra liberale ed europeista che in Polonia ha sconfitto il PiS, alleato di FdI in Europa, e che tanto piace ai progressisti italiani. Dice che dobbiamo prepararci alla guerra producendo più armi, che bisogna essere solidali con l’Ucraina purché ciò non danneggi le imprese polacche, che Giorgia Meloni in politica estera è bravissima e che i migranti sono un’arma scagliata contro l’UE. ECONOMIA&GUERRA Un lungo articolo di Gianni Alioti su Sbilanciamoci sull’Europa che piace a Tusk: un’Europa sempre più militarizzata. LETTURE È uscito il secondo volume di PuntoCritico “da New York a Passo Corese. Conflitto di classe e sindacato in Amazon, di Charmaine Chua-Spencer Cox e Marco Veruggio, introduzione di Sergio Bologna e infografiche di Emanuele Giacopetti.

Newsletter200224: Et voilà, arriva la scuola-caserma

SCUOLA Raffiche di provvedimenti disciplinari e richieste di risarcimento danni agli studenti che hanno occupato i licei romani (ma non solo); Valditara che presenta una proposta di irrigidimento delle regole disciplinari; si moltiplicano i programmi di collaborazione tra scuola e forze armate e si torna a parlare di mini naja per i giovani dai 16 ai 25 anni. Qualcuno pensa, in nome del “rispetto delle regole”, di trasformare le scuole (e i posti di lavoro) in qualcosa di sempre più simile a una caserma e in questo pensiero c’è della follia ma anche del metodo. EUROPA E a proposito di regole: le definitiva bocciatura della direttiva sui lavoratori delle piattaforme ci offre un saggio di come funziona la “democrazia europea”.

Newsletter121121: Auto elettrica, ma non col litio europeo

AMBIENTE Mentre alcuni ambientalisti chiedono ai capi di Stato riuniti a Glasgow di accelerare sulla transizione energetica, altri ambientalisti in Germania, Spagna, Serbia e Portogallo contestano lo sfruttamento dei giacimenti del litio necessario per produrre le batterie necessarie a realizzarla. È la contraddizione di un ambientalismo secondo cui per salvare il pianeta basta cambiare il modo in cui produciamo l’energia, senza mettere in discussione l’economia di mercato. SINDACATO L’ondata di attivismo sindacale che attraversa gli USA colpisce anche Starbucks: da mercoledì per un mese i lavoratori di tre caffè di Buffalo votano  per il riconoscimento del sindacato.

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Newsletter301020: Economia&Covid tra un’ondata e l’altra…

ECONOMIA Le conseguenze drammatiche della “prima ondata” di pandemia nel mondo rischiano di impallidire di fronte a quelle che potrebbe avere la seconda. In questo numero analizziamo i costi del coronavirus nel 202o e le previsioni per i prossimi anni, la politica di aiuti messa in campo dall’UE e dal governo italiano e l’impatto che il covid-19 ha avuto finora sull’economia e sulla società italiana. Senza dimenticare che l’accantonamento del ”rigore di bilancio” è solo temporaneo e che il nostro paese esce dalla prima ondata con una ‘ripresa’ tra le più deboli in Europa e col rapporto debito/PIL quasi al 160%. POLITICA Una lettera alla politica romana e laziale, che potrebbe essere estesa alle altre regioni italiane, denuncia le responsabilità a vari livelli della politica nazionale, regionale e cittadina nell’attuale situazione dei pendolari, tra assembramenti e paura del contagio. La morale è che la politica di ogni colore sta trattando la salute pubblica, in particolare di chi è meno protetto, come lavoratori pendolari e studenti, come una variabile dipendente.

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Newsletter140720: Autunno caldo?

SOCIETA’ Se in una certa sinistra evocare l’autunno caldo a luglio è tradizione consolidata, stavolta è un timore diffuso anche in ampie fasce delle classi dirigenti e degli stessi responsabili dell’ordine pubblico di alcuni grandi paesi europei. Gli effetti del covid, delle misure restrittive e della crisi economica stanno esacerbando gli animi, ma i dati scientifici dimostrano che in realtà la tendenza a un’intensificazione dello scontro sociale è in atto da 10 anni e che l’Europa la guida. Un fenomeno con una composizione e una fenomenologia che varia a seconda dei paesi. E in Italia? LAVORO Il mondo del lavoro potrebbe essere uno dei protagonisti di un’eventuale reazione sociale in autunno. Anche qui si registrano mutamenti in corso da anni che la pandemia ha contribuito ad accelerare. Come l’utilizzo del cosiddetto smart working. Cosa ne pensano i lavoratori e le aziende che lo hanno sperimentato in questi mesi e come si attrezza il sindacato? Ne parliamo con due lavoratori e delegati sindacali, anche utilizzando i risultati, ancora inediti, di una recente inchiesta.

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Newsletter090218 +Europa: macronismo in salsa radicale

POLITICA Che cosa rappresenta Più Europa, il nuovo movimento lanciato da Emma Bonino, coinvolgendo personaggi ben lontani dalla tradizione radicale come il ministro Calenda e l’ex commissario alla spending review di Renzi, Carlo Cottarelli? A giudicare dai programmi, che abbiamo analizzato, il tentativo di candidarsi a fare sul serio molte delle cose che Renzi ha soltanto promesso, con un personale politico di ben maggiore autorevolezza rispetto all’entourage del segretario del PD, ormai sempre più in crisi di immagine, non soltanto nei confronti dell’elettorato, ma soprattutto dei settori di potere economico che nel 2014 avevano scommesso su di lui o, più prudentemente, avevano deciso di dargli almeno una chance. ECONOMIA I retroscena della vendita di Italo al fondo Global Infrastructure Partners e la notizia che il governo britannico potrebbe rinazionalizzare per la seconda volta la società che gestisce i collegamenti ferroviari tra Londra e la Scozia ci permettono di fare alcune riflessioni su una delle proposte contenute nel programma economico di Emma Bonino: le aziende e i servizi pubblici che operano dove c’è concorrenza devono essere privatizzati e liberalizzati a beneficio dei cittadini. SINDACATO In Germania i metalmeccanici, con un accordo storico, sono riusciti a strappare la riduzione dell’orario di lavoro da 35 a 28 ore settimanali? Leggendo il resoconto dettagliato fatto da Der Spiegel si direbbe che le cose non stiano proprio così, anche se l’accordo, visto dall’Italia, presenta alcuni aspetti interessanti. Sullo sfondo il compromesso tra sindacato e imprese, ‘azionisti di riferimento’ della nuova Grosse Koalition che governerà la Germania per altri 5 anni.

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