Newsletter240120: India, modernizzazione bloccata

ECONOMIA Dietro i grandi numeri fatti registrare negli anni passati l’India si sta dimostrando incapace di marciare speditamente verso una modernizzazione della propria economia e della propria struttura sociale eccezionalmente contraddittoria. Il ritmo crescita dell’occupazione, in particolare nel settore avanzato della produzione, mette in dubbio l’idea diffusa che nei prossimi anni il paese sia in grado di sfidare la Cina. La sua collocazione fa sì che questa fragilità rivesta un significato rilevante anche sul piano geopolitico. GEOPOLITICA L’accelerazione dello scontro Iran-USA tra dicembre e gennaio è stata interpretata da alcuni come la possibile scintilla di una guerra. In realtà si è trattato del picco temporaneo di una guerra in atto da tempo e tornata rapidamente al suo abituale standard di conflitto a bassa intensità e per procura. Un conflitto asimmetrico in cui Tehran potrebbe colpire gli interessi USA anche fuori dal Medio oriente e persino sul suolo americano grazie a una rete di contatti e a un’infrastruttura logistica costruita negli anni.

Se vuoi accedere alla newsletter integrale e all’archivio completo clicca qui.

Newsletter291119: India, il ‘populismo’ ignorato

POLITICA C’è un premier ‘populista’ che decide da un giorno all’altro di violare apertamente la propria Costituzione occupando militarmente un territorio sotto la propria giurisdizione e aizzando la propria base contro la minoranza religiosa musulmana. Si chiama Narendra Modi ed è il primo ministro indiano. Eppure, quando si evoca l’ascesa della destra nazionalista nel mondo, nessuno parla dell’India. ECONOMIA Che cos’è il MES, come funziona ed è davvero un fondo ‘salva-Stati’? In questa newsletter vi spieghiamo i contenuti di una riforma il cui testo è definitivo ormai da giugno e che da gennaio passerà al vaglio dei parlamenti nazionali per il voto di ratifica. Se l’opinione pubblica non è stata informata la responsabilità non è di Giuseppe Conte, ma della maggioranza giallo-verde e dell’opposizione, che hanno tenuto la discussione in sordina per un anno e mezzo.

Se vuoi accedere alla newsletter integrale e all’archivio completo clicca qui.

Newsletter12119: invecchiamento infrastrutturale, minaccia globale

ECONOMIA&TECNOLOGIA Il capitalismo giapponese, forte di un’esperienza storica costellata di terremoti e catastrofi naturali, sta elaborando e commercializzando soluzioni tecnologiche per abbattere il costo degli investimenti per la manutenzione delle infrastrutture civili. In Italia coi ponti che crollano e i sismi che minacciano l’intero paese si parla di smantellare la produzione di acciaio, cioè l’alternativa al calcestruzzo. LAVORO Se un paese come l’India, che coi suoi ritmi di crescita oltre il 6% e una forza-lavoro equivalente  all’intera popolazione europea è una delle locomotive del capitalismo mondiale, in pochi anni si perdono quasi 10 milioni di posti di lavoro, come emerge dallo studio di cui ci occupiamo oggi, il problema non riguarda soltanto i lavoratori indiani, ma l’intero mercato del lavoro globale.

Se vuoi accedere alla newsletter integrale e all’archivio completo clicca qui.

Newsletter18019: ‘Bassi salari? Alimentano l’impresa parassitaria’

ECONOMIA Dopo l’intervista circa le conseguenze dei bassi salari sulle pensioni tedesche ci spostiamo in Italia. Di salari e manovra finanziaria, cuneo fiscale e salario minimo, lavoro e intelligenza artificiale parliamo con Simone Fana, autore, insieme alla sorella Marta, di un volume in uscita per Laterza, dal titolo eloquente: ‘Basta salari da fame’. Per Fana i salari bassi non sono solo un problema sociale, ma anche il sintomo di un’economia malata che incentiva la produzione parassitaria e vive di esportazioni a contenuto tecnologico medio-basso, esposta alle oscillazioni della domanda estera e alle minacce di guerre commerciali. LOTTE Per chiedere salari più alti lunedì sono scesi in sciopero oltre 10.000 dipendenti del principale gruppo aerospaziale pubblico indiano, HAL, uno scontro che chiama in causa le relazioni pericolose tra il primo ministro indiano Narendra Modi e uno dei maggiori gruppi privati del paese. In ballo il contratto tra India e Francia per la realizzazione del caccia multiruolo Rafale. Geopolitica e conflitto sindacale si intrecciano.

Se vuoi accedere alla newsletter integrale e all’archivio completo clicca qui.

Newsletter260419: Sri Lanka, la pista pakistana

GEOPOLITICA I sanguinosi attentati di Pasqua nello Sri Lanka sembrano ancora una volta utilizzare lo strumento della ‘violenza religiosa’ come arma geopolitica per portare avanti interessi che con la religione hanno poco a cha fare. Le stragi arrivano in un paese che non è ancora uscito completamente dal clima di una guerra civile trentennale e che oggi vede uno dei peggiori protagonisti di quell’epoca riaffacciarsi alla politica. E arrivano anche nel contesto più generale di un subcontinente indiano dominato dai nazionalismi, che si avvia a diventare potenza economica mondiale, ma è attraversato da contraddizioni e conflitti. AMBIENTE ‘Non c’è più tempo’,‘Non c’è un pianeta B’ sono due degli slogan più utilizzati dal movimento Fridays for Future ‘ispirato’ da Greta Thunberg. Ma sul tema del riscaldamento terrestre e degli scenari a cui esso preluderebbe da tempo è in atto una polemica tra chi la considera una fake new e chi invece una verità scientifica. Ne parliamo con G. Giordano, docente presso la facoltà di Geologia di Roma 3. TECNOLOGIA Due società della galassia Google martedì hanno annunciato passi importanti che riguardano il loro ingresso a pieno titolo nella produzione di auto a guida automatica e nel settore delle consegne a domicilio via drone. L’assalto dell’economia virtuale alla produzione e ai servizi è iniziato a tutti gli effetti.

Se vuoi accedere alla newsletter integrale e all’archivio completo clicca qui.

Newsletter021018: Londra, infermiere dalle corsie al Lidl…

SANITA’ Nei giorni in cui divampa la polemica sul DEF italiano ‘spendaccione’ una notizia proveniente da Londra illustra in modo clamoroso i risultati di una politica fondata sui tagli alla spesa pubblica. I dirigenti dell’NHS, la sanità pubblica britannica, denunciano di non avere più il personale sufficiente garantire la salute dei propri concittadini, ma nonostante ciò i bassi stipendi e le condizioni di lavoro stressanti spingono soprattutto le infermiere a cercare lavoro altrove, persino nei supermercati. TRASPORTI Da Napoli Adolfo Vallini (USB) analizza le ultime vicende campane e sottolinea che non basta mantenere la gestione del trasporto in mano pubblica (come sta facendo De Magistris): bisogna anche farlo funzionare. GRANDE FRATELLO Una sentenza della Corte Suprema indiana della scorsa settimana limita parzialmente i piani del Governo indiano, che sta cercando di imporre un vero e proprio sistema di schedatura elettronica obbligatorio, che azzera la privacy e ostacola l‘accesso a molti servizi, in particolare per le fasce più povere della popolazione. Dal 2020 anche la Cina si doterà di un sistema di ‘credito sociale’, una sorta di rating attribuito a ogni cittadino, coi relativi premi e punizioni. Sempre in Cina, a conferma di quanto avevamo scritto sulla repressione della lotta dei lavoratori Jasic di Shenzen e degli studenti che li appoggiano, l’Economist riferisce che alcune università cinesi stanno cercando di chiudere i circoli di studenti marxisti al proprio interno.

Se vuoi accedere alla newsletter integrale e all’archivio completo clicca qui.

Newsletter070918: Se la cyberguerra la fa l’impresa…

ECONOMIA/TECNOLOGIA Nell’ultimo numero della sua rivista Foreign Policy, autorevole organo del capitalismo americano, solleva alcune preoccupazioni rispetto all’ondata di privatizzazioni che sta portando nelle mani di aziende private e tramite questo canale anche di dittature e gruppi criminali, persino le più sofisticate tecnologie per la guerra elettronica, mettendo a rischio infrastrutture nodali quali centrali elettriche e impianti industriali e minacciando anche il singolo cittadino. Nel momento in cui in Italia si torna a discutere di nazionalizzazioni si tratta di una situazione interessante. LAVORO Mentre in Italia Arcelor MIttal, gigante indiano della siderurgia, con l’intesa firmata ieri, consolida la propria acquisizione dell’ILVA, in India 100mila lavoratori e contadini manifestano nella capitale Delhi contro la politica economica del governo di Narendra Modi che rischia di strangolarli. L’accordo sull’ILVA, se giudicato da un punto di vista strettamente sindacale rappresenta un netto miglioramento rispetto al modo in cui la trattativa era iniziata, per un altro verso riflette l’estrema debolezza dei lavoratori italiani ed europei. Gruppi come AM hanno accumulato capitali da investire all’estero approfittando delle condizioni di favore di cui godono in patria per imporre ai propri dipendenti indiani ritmi di lavoro e paghe che nessun paese europeo avrebbe loro consentito. E ora usano la forza accumulata per imporre il proprio modello anche nelle fabbriche occidentali. Per questo ogni mobilitazione dei lavoratori indiani per ottenere condizioni di lavoro e salari migliori rappresenta una notizia più interessante della media delle notizie che ci vengono propinate quotidianamente da giornali e tv.

Se vuoi accedere alla newsletter integrale e all’archivio completo clicca qui.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi