Newsletter240524: Germania-Francia: studenti e operai con l’elmetto?

MILITARISMO Mentre la Lega deposita un progetto di legge sulla reintroduzione della leva obbligatoria (che non verrà approvato ma nondimeno riflette l’atmosfera di “difesa della Patria”), anche Germania e Francia marciano a tappe forzate verso la militarizzazione della produzione e dell’istruzione scolastica e universitaria. Un articolo di Jacobin Germania riassume l’ingresso sempre più massiccio della Bundeswher nelle scuole tedesche dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Il sito di ispirazione libertaria AngryWorkers analizza la politica di riorientamento alla produzione bellica di Macron. Il primo con eccessiva illusione su un intervento politico-istituzionale, il secondo facendo correttamente appello a una mobilitazione dei lavoratori e degli studenti.

Newsletter190124: il duo Macron-Meloni affonda la direttiva UE sui rider

LAVORO&POLITICA Tutti insieme appassionatamente – potremmo dire – sovranisti ed europeisti, destra, sinistra e centro: Macron e Scholtz, a braccetto con Meloni e Orbàn, stanno facendo di tutto per far sì che la Direttiva europea sui lavoratori delle piattaforme non venga approvata prima dello scioglimento del Parlamento Europeo in vista delle elezioni e che si debba ricominciare tutto daccapo nella prossima legislatura. Ma in Italia il PD, che esprime la capo-negoziatrice dell’organismo legislativo europeo sul tema, la “bonacciniana” Elisabetta Gualmini, si guarda bene dal chiederne conto al governo. OCCUPAZIONE Intanto il “World Social and Employment Outlook” pubblicato a fine anno dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro, annuncia che, dopo la ripresa postpandemica dell’occupazione, nel 2024 ci si attende una nuova crescita del tasso di disoccupazione globale.

Newsletter280323: L’Europa sciopera, l’Italia chiacchiera

LOTTE Mentre sindacati con una tradizione tutt’altro che massimalista come la TUC britannica, la DGB tedesca e l’intersindacale francese si scontrano coi propri governi e riempiono le piazze, in Italia la CGIL esce dal proprio congresso senza una proposta di mobilitazione all’altezza delle esigenze dei lavoratori italiani né delle lotte dei lavoratori europei. In Germania Ver.di ed EVG con lo sciopero di ieri forzano le regole tedesche, che vietano scioperi generali e politici, suscitando la reazione particolarmente irritata delle imprese. È l’impatto della radicalizzazione d’oltralpe che si fa sentire? In Francia la lotta contro la riforma delle pensioni prosegue, pur non priva di contraddizioni, che un editoriale pubblicato nei giorni scorsi sul sito Contretemps evidenzia, analizzando la strategia dell’intersindacale e quella di Macron. Un punto di vista internazionale e internazionalista sulle mobilitazioni europee di questi mesi e sull’Italia, che altrove difficilmente troverete.

Newsletter240123: Sinistra e lotte sindacali, abbiamo un problema

SINISTRA&LOTTE Le mobilitazioni in atto in alcuni paesi importanti come Gran Bretagna, Stati Uniti e Francia ci forniscono l’occasione di analizzare l’atteggiamento assunto dalla sinistra politica in quei paesi, incluse aree di pensiero e personaggi assurti a punto di riferimento internazionale per la sinistra italiana. Nell’ultima newsletter abbiamo accennato alle aspettative deluse negli anni della Corbyn-mania. In questo numero parliamo di Francia e Stati Uniti. La grande mobilitazione contro la riforma delle pensioni di Macron fa emergere con maggior evidenza contraddizioni e lotte intestine all’interno dell’Unione Popolare francese. Mentre il primo sciopero nazionale dei ferrovieri americani da trent’anni a questa parte è bloccato da un intervento dell’amministrazione Biden col decisivo appoggio di Bernie Sanders, Alexandria Ocasio Cortez e dei Democratic Socialists of America, contestati dai loro stessi elettori. Che sinistra è quella che quando i lavoratori scendono in piazza va in crisi? O, da un altro punto di vista: di quale sinistra hanno bisogno i lavoratori che lottano per difendere il proprio futuro?

Newsletter011220: Salario minimo, botta e risposta con Adapt

LAVORO Un intervento di Francesco Seghezzi e Michele Tiraboschi (Adapt) sul Sole24Ore di venerdì accusa chi vuole introdurre il salario minimo orario in Italia di scegliere una scorciatoia che non affronta alla radice la questione salariale e prospetta come via maestra, invece, riduzione del cuneo fiscale e aumenti salariali legati alla produttività. Vorrebbe dire da una parte aumentare i salari a scapito dei servizi che oggi semmai bisognerebbe rafforzare per combattere il covid, dall’altra far finta di ignorare che sono proprio i bassi salari che hanno permesso alle imprese italiane di fare profitti senza investire. Rispondono gli organizzatori di “Salario minimo anche in Italia”. POLITICA Un’escalation di violenza poliziesca culminata la scorsa settimana in due episodi che lo stesso ministro degli interni ha definito “scioccanti”, ma il Governo reagisce proponendo una norma che vieterebbe la diffusione di immagini che colpiscono la “integrità morale o fisica delle forze dell’ordine”. Non accade in Ungheria, in Polonia o nell’America di Trump, ma a Parigi.

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Newsletter100720: Macron sconfitto scarica Philippe

POLITICA Le elezioni amministrative in Francia, segnate da un’astensione da record e dalla sconfitta di Macron, sembrano indicarci due cose: la prima è che non essere né di destra né di sinistra alla lunga finisce per scontentare sia l’elettorato di destra che quello di sinistra; la seconda è che le mobilitazioni sociali, anche quando non risultano vittoriose, possono scavare in profondità e lasciare dei segni. MUSICA Da Genova a Istanbul, cambiano suoni, colori e ambienti, resta l’idea che la musica sia anche una forma di resistenza sociale che accomuna persone diverse sì, ma unite nel combattere ingiustizie e disuguaglianze a ogni latitudine: potrebbe essere questa la sintesi della nostra chiacchierata con dj Nio, a pochi giorni dall’uscita di ‘MammaLiTurki!’, un EP con quattro brani strumentali, ma anche un più ampio progetto multimediale, di cui l’EP è solo il primo capitolo.

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Newsletter220520: la fase 2 di Macron

FRANCIA Anche in Francia prende le mosse la fase 2 e il copione sembra lo stesso andato in scena in Italia. Un articolo di Henri Wilno ripercorre tutti gli atti della tragedia (se non ci fossero i morti sarebbe più una farsa) di cui Macron e il governo sono stati protagonisti: un mix di cinismo, sciatteria e menzogne che stiamo vedendo ripetersi di paese in paese, a dimostrazione che il problema non è tanto chi governa quanto piuttosto il sistema economico di cui i governi sono espressione a prescindere dal colore politico. Nella seconda parte della newsletter la nostra redazione approfondisce un tema che Wilno accenna soltanto, quello dei lavoratori elogiati come ‘eroi’ ma lasciati a combattere contro il virus senza i mezzi necessari. Questa volta ci occupiamo in particolare dei lavoratori dell’igiene ambientale.

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Newsletter170120: Francia, la mossa tattica di Macron

POLITICA La notizia del ritiro temporaneo dell’età di equilibrio per la pensione dal progetto di riforma che ha scatenato la reazione dei sindacati francesi in Italia è stata accolta con eccessivo entusiasmo. Qualcuno vi ha visto una sconfitta del Governo e di Macron. In realtà è troppo presto per dirlo. La mossa di Edouard Philippe è tattica e mira chiaramente a dividere il fronte sindacale, obiettivo in qualche misura conseguito. E’ nelle prossime settimane che si giocano le sorti di questa mobilitazione. LAVORO Quello dei contratti-pirata è un fenomeno poco noto, ma il cui impatto sul mondo del lavoro si sta facendo rapidamente significativo. Si parla di 2 milioni di lavoratori coinvolti e 3 miliardi sottratti allo Stato ogni anno. Dalla Toscana arriva una sentenza della magistratura che potrebbe porvi un argine, almeno per quando riguarda il settore della cooperazione. Maurizio Magi, della Filcams CGIL fiorentina, ci spiega il caso dell’hotel Minerva, dove una decina di lavoratori in appalto ha impugnato l’imposizione di un contratto farlocco e si è vista riconoscere l’applicazione di quello firmato da sindacati e associazioni di categoria maggiormente rappresentativi.

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Newsletter221119: Macron e i laburisti rincorrono la destra

IMMIGRAZIONE A fine estate in Francia e in Gran Bretagna si è avviato un dibattito sull’immigrazione che ha visto protagonisti il nemico numero uno dei populisti europei Emmanuel Macron e quel Jeremy Corbyn che per molti sarebbe un modello virtuoso per una sinistra in crisi. Quel dibattito però ha fatto registrare risultati analoghi e altrettanto spiacevoli, facendoci sperimentare ancora una volta che quando si rincorre la destra sul suo stesso terreno o si teme di combatterla assumendo posizioni chiare si finisce per rafforzarla. ACCIAIO A conferma che il caso ILVA è solo uno dei tasselli di una serie di grandi manovre internazionali nel campo della siderurgia lunedì è arrivato l’annuncio che anche Tata Steel Europe, colosso indiano del settore, licenzierà 3.000 dipendenti, prevalentemente impiegati, di cui circa metà in Olanda. Il coordinamento dei consigli di fabbrica della siderurgia da Genova lancia l’idea di uno sciopero europeo.

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Newsletter150119: Roma-Parigi: su Fincantieri chi è più sovranista?

ECONOMIA L’UE indagherà sull’acquisizione di STX France da parte di Fincantieri. L’ultimo atto nella lunga guerra sotterranea tra Parigi e Roma per il controllo degli Chantiers de l’Atlantique e, parallelamente, per la supremazia nel campo dell’industria della Difesa, proietta un’altra luce sullo scontro politico in Europa alla vigilia delle elezioni. Europeisti moderati contro sovranisti reazionari o nazionalismo dei salotti buoni contro sovranismo plebeo? SOCIETA’ Il Macron che chiede a Bruxelles di risolvergli il problema STX con l’Italia è un Macron indebolito dagli scandali e dalle manifestazioni di piazza, non solo quelle dei gilet gialli, ma anche quelle dei poliziotti mandati in piazza a garantire l’ordine pubblico. Un particolare di cui la stampa italiana non si è accorta… POLITICA Mentre una sinistra in crisi d’identità, di cui l’assemblea antifascista de L’Espresso a Roma ha dato una rappresentazione plastica, si interroga sull’ascesa dell’estrema destra in Europa senza trovare risposte, il lavoro di alcuni ricercatori dell’Università di Pisa indica tra le ragioni di quell’ascesa la capacità di organizzazioni come Jobbik e CPI di intervenire con efficacia nelle contraddizioni sociali. La destra insomma si sviluppa negli spazi lasciati deserti dalla sinistra.

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