LAVORO Il Gruppo di lavoro istituito a novembre dal ministero del lavoro per studiare il fenomeno dei working poor, cioè di chi è povero pur lavorando, nei giorni scorsi ha presentato una relazione, di cui pubblichiamo un estratto, in cui indica due possibili soluzioni del problema: salario minimo per legge o estensione erga omnes della validità dei contratti di lavoro siglati dai sindacati maggiormente rappresentativi. Come ha osservato l’ex presidente della consulta giuridica della CGIL, Piergiovanni Alleva, in un suo recente intervento su Il Fatto, in Parlamento giace una proposta di legge che realizzerebbe entrambi e dal punto di vista giuridico rappresenterebbe una rivoluzione. Se fosse approvata, infatti, per un lavoratore contestare l’applicazione di una retribuzione inadeguata significherebbe intraprendere non più una causa in tribunale, con tempi ed esiti imprevedibili, ma una semplice azione amministrativa.
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