PALESTINA La nuova deflagrazione del conflitto israelo-palestinese dovrebbe sollecitare la politica, e in particolare la sinistra, a riflettere un po’ più a fondo. Di fronte alla tragedia del popolo palestinese e all’emergere di uno dei molteplici fronti della guerra globale in Medio Oriente è sufficiente affidarsi a slogan ripetuti da lungo tempo dagli stessi gruppi dirigenti palestinesi laici, dai loro alleati e dalle “democrazie occidentali” senza sortire alcun esito neppur parziale? E, soprattutto, la questione nazionale è la chiave che metterà fine alle sofferenze del popolo palestinese o una trappola che rischia di perpetuarle? INTELLIGENCE Il rapporto del Middle East Media Research Institute, il centro studi diretto da un ex colonnello del Mossad, che ad agosto aveva previsto lo scoppio del conflitto sulla base di un’attenta osservazione delle fonti aperte ci pone di fronte a un interrogativo: i vertici di Israele sapevano, come sostengono anche i servizi segreti egiziani, che dicono di averli avvisati, e hanno in qualche misura lasciato correre o sottovalutato oppure hanno fatto troppo affidamento sulla cosiddetta SigInt, intelligence dei segnali, i sistemi di sorveglianza elettronica delle comunicazioni, come sostengono alcuni autorevoli analisti?
questione nazionale
Newsletter290422: Macron piace ai più ricchi e più anziani
POLITICA Macron si aggiudica, abbastanza prevedibilmente, il secondo turno delle elezioni francesi, ma i numeri dicono che è il candidato eletto con meno consensi da oltre mezzo secolo, con uno zoccolo duro di elettori soprattutto nelle fasce più ricche e più anziane della popolazione. TEORIA La guerra in Ucraina ha riportato al centro uno dei temi più controversi nella storia del movimento operaio: la questione nazionale. Lo stesso Putin il 22 febbraio dedica una cospicua parte del suo lunghissimo discorso televisivo a criticare la politica di Lenin in materia, accusandolo sostanzialmente di avere creato il problema ucraino e il focolaio di tensione nel Donbass. Piero Acquilino ripercorre un dibattito che va avanti ormai da quasi due secoli nella sinistra marxista, sottolineando come proprio lo scorrere del tempo renda inevitabile affrontare questo tema alla luce delle condizioni materiali che caratterizzano l’attuale sviluppo capitalistico.
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Newsletter101219: Germania, crolla la produzione industriale
ECONOMIA In Germania nei giorni scorsi sono stati diffusi i dati sull’andamento dei principali indicatori economici nel terzo trimestre: la produzione industriale fa registrare un calo dell’1,7%, mentre le esportazioni continuano a crescere, aumentano sensibilmente i lavoratori colpiti dal Kurzarbeit (una sorta di cassa integrazione) e diminuiscono le ore di straordinario. Lo spettro della recessione incombe anche sulla locomotiva tedesca. LOTTE Dopo cinque giorni di sciopero che hanno paralizzato il paese il braccio di ferro tra il governo francese e i sindacati si avvicina a un passaggio decisivo. Nel secondo giorno dello sciopero PuntoCritico ha intervistato Eric Beynel, portavoce di Solidaires, organizzazione parte dell’intersindacale che ha promosso gli scioperi e terzo sindacato tra i ferrovieri francesi protagonisti della lotta. POLITICA A 48 ore dal delicato voto in Gran Bretagna i sondaggi vedono i Tories probabili vincitori sui laburisti. Le anticipazioni e le promesse filtrate in campagna elettorale del resto fanno pensare che per Corbyn una vittoria non farebbe che accrescere le contraddizioni all’interno del Labour e del suo elettorato fino al limite della sostenibilità.
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