EUROPA Contrariamente alla narrazione che vede la Meloni uscire rafforzata dal voto europeo, lo smacco inflitto da popolari, socialisti e liberali alla destra ci segnala che la leader di FdI rischia di trovarsi in un vicolo cieco, beffata dai partiti della borghesia liberale europea (popolari, socialisti e liberali) ed esposta allo scavalcamento a destra da parte di Orbàn e Salvini. CILE L’ultimo schiaffo inferto dal “governo di sinistra” di Boric ai lavoratori cileni è l’annuncio di una legge sulla contrattazione di settore, presentata come un modo per uscire dalle insidie di un modello centrato sulla contrattazione aziendale, dove i lavoratori sono più deboli. Il problema è che i salari verranno tenuti fuori e continueranno a essere discussi in azienda, mentre la contrattazione di settore servirà a garantire più flessibilità alle aziende. Un colpo assestato con la fattiva collaborazione della burocrazia sindacale della CUT.
Salvini
Newsletter280120: Vince il NO a Salvini
POLITICA In attesa di dati più precisi il significato complessivo delle elezioni regionali è chiaro: il mito dell’invincibilità di Salvini, alla fine, viene messo in soffitta, aprendo la strada a contraccolpi interni alla Lega. Ma a vincere non sono stati né le liste civiche di Bonaccini né il PD di Zingaretti, bensì il partito del NO al leader leghista. Lo conferma il risultato calabrese. INTERNAZIONALE Un nostro reportage dal Cile documenta gli effetti di una repressione brutale, che prosegue nel silenzio delle istituzioni internazionali. Sono 1.500 gli oppositori finiti in carcere da ottobre in poi solo per aver partecipato alle manifestazioni. STORIA Le polemiche innescate dal film Hammamet di Gianni Amelio sulla figura di Craxi ripropongono una lettura idealistica, angusta e gravida di moralismo di Tangentopoli e della transizione tra Prima e Seconda Repubblica. PuntoCritico prova a ricostruirne il senso nel quadro della riorganizzazione delle democrazie europee dopo il 1989.
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Newsletter310519: il partito delle ZTL non fermerà la destra
POLITICA Scavando nei numeri del risultato elettorale italiano emerge quanto la netta affermazione di Salvini e della destra reazionaria sia allo stesso tempo fragile e contraddittoria. Non significa che bisogna prendere il pericolo sottogamba, ma piuttosto che bisogna affrontarlo in termini strategici, cercando innanzitutto di capire in nome di chi e di che cosa affrontarlo. E soprattutto evitando di cadere preda degli incubi e delle conseguenti illusioni: non sarà il partito della upper class urbana, che combatte il ‘sovranismo’ in nome del ‘libero mercato’ e dei tagli alla spesa pubblica, a estirparlo. ECONOMIA Il litio sta diventando una risorsa strategica per il ruolo che gioca nel mercato dell’informatica e della telefonia e per quello che giocherà ancor più con l’avvento dell’auto elettrica, così da far parlare di ‘geopolitica del litio’. Ma allo stesso tempo porta a galla una delle tante contraddizioni della green economy: dovrebbe contribuire ad abbattere le emissioni di CO2 nel mondo, ma, sotto la spinta del mercato, rischia di innescare una crisi idrica e sociale nelle regioni in cui viene estratto. A conferma che il problema centrale per l’umanità non è cambiare il modo in cui si produce l’energia, ma cambiare innanzitutto la società per cui la si produce.
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Newsletter150319: la ‘privatizzazione’ della giustizia
POLITICA Marzo è il mese in cui Salvini ha annunciato che intende portare a casa anche il provvedimento sulla legittima difesa ed è un fatto politico. In ballo infatti non c’è la maggior tutela dei pensionati che vanno a dormire col terrore di trovarsi i ladri in casa, ma la privatizzazione della giustizia, l’idea che a casa propria o nella propria azienda le regole sociali non valgano. Un principio a cui ancora una volta a spianare la strada alla destra è stato un governo di centrosinistra. TRASPORTI Il tema della sicurezza sembra sempre più di attualità anche sui mezzi pubblici, viste le numerose aggressioni ad autisti, passeggeri e mezzi che si registrano ogni settimana. Ma anche in questo caso è necessario capire in profondità le cause del fenomeno ed evitare letture di carattere propagandistico. A chi su quei mezzi ci lavora quotidianamente abbiamo chiesto se a suo avviso si tratta di un fenomeno in crescita e quali sono le ragioni. SINDACATO Con l’incontro Di Maio-sindacati mercoledì al MISE e le audizioni alla Commissione Lavoro del Senato nei giorni precedenti entra nel vivo la discussione sul salario minimo orario stabilito per legge. CGIL CISL UIL dicono ‘ni’ ma pensano no con motivazioni fragili, smentite anche dai tecnici, ma soprattutto dai dati. In Parlamento l’unica formazione politica schierata per il No è Forza Italia, mentre sono a favore M5S, PD, LeU e FdI. Comunque vada lo scenario è inedito e singolare e sia il sindacato sia la politica rischiano di pagare un prezzo.
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Newsletter010219: per Salvini un campanello d’allarme
POLITICA I primi sintomi di crisi nel rapporto tra il governo a trazione leghista e pezzi di società che dovrebbero essere particolarmente cari ai giallo-verdi vengono a galla: dai segnali che arrivano da Castelnuovo di Porto, sede del CARA appena sgomberato alla manifestazione di Genova contro il DL sicurezza. Tra quelli che sembrano non gradire la Chiesa cattolica e i militari. SINDACATO Lo sciopero delle infermiere e delle ostetriche irlandesi per chiedere salari sufficienti a fermare la fuga del personale sanitario dalle corsie d’ospedale è iniziato, ha visto l’adesione di 35 delle 40mila lavoratrici interessate e, secondo un sondaggio, ha raccolto il sostegno del 74% degli irlandesi. Se il Governo non accetterà di riaprire la trattativa la prossima settimana ci sarà un nuovo sciopero, questa volta di 48 ore. STUDENTI Un bel reportage del settimanale tedesco Der Spiegel dalla Cina spiega l’ondata di attivismo studentesco che impensierisce Pechino e come il perno di questo attivismo siano i circoli universitari marxisti, come questi si siano coordinati tra loro e uniti alle lotte dei lavoratori cinesi nella regione di Shenzen, affrontando una dura repressione con arresti e intimidazioni.
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Newsletter280818: Diciotti, Salvini ha vinto?
Chiusa la vicenda della nave Diciotti ci si interroga sul suo significato politico: chi ha vinto e chi ha perso? Ufficialmente Salvini e il Governo si sono intestati la vittoria, ma il caso Diciotti ha evidenziato una difficoltà crescente: da una parte la tenuta dell’UE rispetto al ricatto del Ministro degli Interni, dall’altra il crescente imbarazzo dei CinqueStelle e infine l’attivismo di istituzioni e apparati come la magistratura, i vertici della Guardia Costiera e la Chiesa, che pure ha adottato una strategia indiretta, prendendo atto dell’egemonia che i ‘populisti’ esercitano anche tra i cattolici, come confermano anche in recenti sondaggi realizzati in Italia e negli USA. D’altro canto la questione immigrazione appare sempre più un diversivo in attesa del vero banco di prova, che sarà la politica sociale del Governo, ivi comprese le soluzioni per i difficili problemi ILVA, Alitalia, Genova. Anche a livello internazionale del resto autorevoli centri studi dimostrano che l’ascesa del ‘populismo’ usa l’immigrazione come leva per portare a galla e incanalare una rabbia sociale dovuta a politiche economiche che premiano le classi dominanti e penalizzano lavoratori e ceto medio. Una realtà che il dibattito sull’immigrazione tende a offuscare, così come il vocabolario con cui il fenomeno migratorio ci viene raccontato crea un doppio binario tra profughi e ‘migranti economici’ e un diverso grado di ‘legittimità’ giuridica tra chi fugge dalla guerra e dalla dittatura e chi invece dall’oppressione economica. Un aspetto quest’ultimo su cui negli anni passati si è aperto un dibattito sulla stampa internazionale da cui l’Italia si è tenuta lontana.
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Newsletter020318: Chrysler, mazzette al sindacato. Marchionne: ‘Non so nulla’
SINDACATO Negli USA la Fiat Chrysler pagava mazzette al sindacato United Auto Workers per addomesticare le trattative. Bill Parker, ex sindacalista della UAW alla Chrysler, spiega come un sindacato che rinuncia alla propria autonomia può finire anche per prendere soldi dalle aziende, che in realtà dovrebbero essere la sua controparte. E ci racconta una storia che in qualche modo capovolge la narrazione del salvataggio dell’industria automobilistica americana da parte di Obama. POLITICA A pochi giorni dalle elezioni i giornali continuano a enfatizzare la contraddizione tra ‘moderati’ e ‘populisti’ nel centrodestra, ma è una contraddizione che potrebbe scoppiare nel partito di Salvini prima ancora che nella coalizione. Infatti, mentre il capo della Lega ribadisce che non c’è posto per Maroni in un eventuale governo di centrodestra, qualcuno fa notare che in Veneto i suoi uomini avrebbero monopolizzato i collegi sicuri a scapito dei fedelissimi di Zaia. Non è solo uno scontro personale: ci sono ragioni politiche e sociali. ANCORA SINDACATO I piloti Ryanair dimostrano che il conflitto in azienda e il coordinamento dei lavoratori europei possono ancora portare dei risultati. Dopo 33 anni di guerra al sindacato la compagnia low cost irlandese è costretta a far entrare il sindacato in azienda. Anche in Italia.
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