Newsletter101023: SUDAN Forze ucraine contro la Wagner? L’inchiesta CNN

INTERNAZIONALE Un’inchiesta della CNN avanza l’ipotesi di una presenza delle forze speciali ucraine in Sudan, considerata “probabile” da una fonte militare anonima ucraina e non confermata né smentita dalle autorità di Kiev. I soldati ucraini sarebbero gli autori di una serie di attacchi con droni ai danni delle Rapid Special Forces, una delle due milizie protagoniste del conflitto nel paese africano, alleate e socie in affari della Wagner e di Mosca. LOTTE Non se ne parla quasi più, ma gli scioperi dei sindacati britannici per strappare aumenti salariali adeguati all’inflazione stanno andando avanti e portando risultati non straordinari, ma che non sarebbero arrivati senza la lotta dei lavoratori. Nell’articolo di Nigel Smith cronaca, dati e qualche riflessione sul potenziale ruolo della sinistra britannica.

Newsletter210423: Londra, arrestato editore francese: aveva manifestato contro Macron

FRANCIA Il rappresentante di una casa editrice di sinistra francese arrivato a Londra, dove avrebbe dovuto partecipare a una fiera libraria, martedì è stato fermato dalla polizia britannica in base a una norma antiterrorismo e arrestato per essersi rifiutato di consegnare le password dei propri dispositivi. La polizia inglese dice di averlo considerato una minaccia perché avrebbe partecipato ad alcune manifestazioni in Francia. Per la sua legale si tratterebbe un caso di “azione giudiziaria in subappalto”, insomma un favore fatto da Londra a Parigi. REGNO UNITO Il governo britannico chiederà a quello francese di restituirgli il favore? Perché anche in Gran Bretagna – come ci racconta Nigel Smith – centinaia di migliaia di lavoratori continuano a scioperare e a manifestare contro il governo per chiedere aumenti salariali.

Newsletter280323: L’Europa sciopera, l’Italia chiacchiera

LOTTE Mentre sindacati con una tradizione tutt’altro che massimalista come la TUC britannica, la DGB tedesca e l’intersindacale francese si scontrano coi propri governi e riempiono le piazze, in Italia la CGIL esce dal proprio congresso senza una proposta di mobilitazione all’altezza delle esigenze dei lavoratori italiani né delle lotte dei lavoratori europei. In Germania Ver.di ed EVG con lo sciopero di ieri forzano le regole tedesche, che vietano scioperi generali e politici, suscitando la reazione particolarmente irritata delle imprese. È l’impatto della radicalizzazione d’oltralpe che si fa sentire? In Francia la lotta contro la riforma delle pensioni prosegue, pur non priva di contraddizioni, che un editoriale pubblicato nei giorni scorsi sul sito Contretemps evidenzia, analizzando la strategia dell’intersindacale e quella di Macron. Un punto di vista internazionale e internazionalista sulle mobilitazioni europee di questi mesi e sull’Italia, che altrove difficilmente troverete.

Newsletter210323: Crisi bancarie, la ricreazione è finita

ECONOMIA&LAVORO Dopo che la crisi della Silicon Valley Bank e di Credit Suisse hanno riacceso i timori di una crisi globale del sistema bancario cerchiamo, con Antongiulio Mannoni, bancario e dirigente della CGIL, di districarci nel labirinto della finanza e di capire che cosa sta succedendo, che impatto potrebbe avere la crisi internazionale sull’Italia e che cosa succede nelle banche italiane sia a chi in banca ci lavora sia a chi ci tiene quel poco, sempre meno, che riesce a risparmiare. SINDACATO In Europa non si sciopera solo in Francia: il 15 e il 16 marzo ci sono state ampie mobilitazioni dei lavoratori in Grecia e in Gran Bretagna, dove arrivano risultati concreti: vigili del fuoco e lavoratori della sanità hanno costretto il governo di Rishi Sunak a ritoccare parecchio all’insù le proposte di aumenti salariali fatte prima degli scioperi.

Newsletter100123: lotte sindacali in Gran Bretagna: un Canto di Natale

In questa prima newsletter del 2023 pubblichiamo due articoli scritti negli ultimi scampoli di 2022 e che abbiamo ricevuto durante la consueta pausa festiva delle nostre pubblicazioni. SINDACATO Nel primo di tre articoli dedicati rispettivamente alle lotte sindacali, ai movimenti sociali e alla situazione politica britannici, lo storico Alberto Pantaloni, di cui prima di Natale abbiamo recensito il saggio su Hobsbawm storico del lavoro, ci fornisce notizie e riferimenti utili a comprendere in modo più approfondito il contesto in cui si sviluppa l’ondata di scioperi che scuote il Regno Unito e di cui ci siamo occupati a più riprese nei mesi passati. Il dato più rilevante è che aldilàdell’esito complessivo di questa mobilitazione gli scioperi hanno già fatto levitare la massa dei salari di centinaia di milioni di sterline.  CAPITALISMO Prendendo spunto dallo scandalo del Qatargate Amedeo Rossi evidenzia l’ipocrita reazione dei media e della politica europei, da anni al corrente degli interessi economici e  delle manovre di potere innescate da questi ultimi dietro le quinte della World Cup, e analizza gli intrecci di questo evento sportivo con la politica medio-orientale.

Newsletter161222: Regno Unito, cresce l’ondata di scioperi

SINDACATO Come avevamo preannunciato in una precedente newsletter nel Regno Unito l’ondata di scioperi dai lavoratori dei trasporti si sta allargando ad altri settori chiave, come porti, tribunali, scuola, poste e sanità. Ai lavoratori si affiancano alcune campagne organizzate da sindacati, associazioni e gruppi di attivisti, che tentano di dare forma organizzata alla solidarietà dei cittadini, coordinando scioperi e iniziative civiche. SINISTRA  La sinistra decida se vuole rappresentare gli interessi dei lavoratori o quelli dei padroni.” Dalle pagine di Repubblica Bruno Manganaro, ex segretario generale della FIOM di Genova, lancia una sfida alla politica e rivendica la scelta della CGIL di scioperare contro il governo. AMAZON L’intervento di Marco Veruggio in un convegno della CGIL Roma e Lazio, pubblicato su Micropolis, supplemento umbro a Il Manifesto, affronta il tema della strategia di espansione del colosso di Seattle e ne sottolinea le straordinarie affinità con la strategia militare.  

Newsletter230721: IRAN I lavoratori al centro delle proteste

LOTTE All’indomani delle elezioni che hanno portato alla vittoria del candidato ultraconservatore in Iran la lotta dei lavoratori del settore petrolifero diventa il catalizzatore della protesta sociale, insieme alla “rivolta degli assetati” di questi ultimi giorni. Decenni di politiche neoliberali attuate dal regime hanno arricchito l’élite di governo e impoverito la popolazione, che oggi scende in piazza unendo rivendicazioni economiche e la contestazione tutta politica della Repubblica Islamica. SEGNALAZIONI L’INAIL comunica alla politica che l’86% delle aziende ispezionate l’anno scorso è risultata irregolare (42.000 lavoratori) e anche su questo non solo il ministro del lavoro, ma l’intera politica tacciono.

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Newsletter101219: Germania, crolla la produzione industriale

ECONOMIA In Germania nei giorni scorsi sono stati diffusi i dati sull’andamento dei principali indicatori economici nel terzo trimestre: la produzione industriale fa registrare un calo dell’1,7%, mentre le esportazioni continuano a crescere, aumentano sensibilmente i lavoratori colpiti dal Kurzarbeit (una sorta di cassa integrazione) e diminuiscono le ore di straordinario. Lo spettro della recessione incombe anche sulla locomotiva tedesca. LOTTE Dopo cinque giorni di sciopero che hanno paralizzato il paese il braccio di ferro tra il governo francese e i sindacati si avvicina a un passaggio decisivo. Nel secondo giorno dello sciopero PuntoCritico ha intervistato Eric Beynel, portavoce di Solidaires, organizzazione parte dell’intersindacale che ha promosso gli scioperi e terzo sindacato tra i ferrovieri francesi protagonisti della lotta. POLITICA A 48 ore dal delicato voto in Gran Bretagna i sondaggi vedono i Tories probabili vincitori sui laburisti. Le anticipazioni e le promesse filtrate in campagna elettorale del resto fanno pensare che per Corbyn una vittoria non farebbe che accrescere le contraddizioni all’interno del Labour e del suo elettorato fino al limite della sostenibilità.

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Newsletter300719: 90 giorni per Boris

POLITICA L’immagine della Brexit voluta dal popolo ignorante delle periferie e delle campagne contro la borghesia colta delle città nasconde il fatto che in realtà sull’argomento c’è una frattura nel capitalismo britannico, frutto degli squilibri del suo modello economico sbilanciato sui servizi a scapito della manifattura. Ciò mette in luce come, aldilà delle semplificazioni propagandistiche, l’unico modo serio di analizzare scelte come la Brexit è soppesarne i possibili effetti sui diversi settori dell’economia e, di riflesso, sui diversi strati della società. SINDACATO A 8.000 chilometri di distanza dalla Gran Bretagna, anche nell’economia cinese, il terziario e l’industria seguono trend divergenti e in questo caso è un fenomeno che viene rivelato dai dati pubblicati dal China Labour Bulletin sugli scioperi nel primo semestre 2019. Un fenomeno che potrebbe avere ripercussioni rilevanti sulla stabilità interna e quindi sulla forza di Pechino nelle relazioni internazionali.

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Newsletter190719: verso le ‘Guerre stellari’?

GEOPOLITICA L’annuncio della creazione di un comando militare dello spazio francese è passata quasi inosservata, ma è una dichiarazione d’intenti che riflette la ‘volontà di potenza’ di cui Macron è portavoce e il suo desiderio, già evidente, di modificare gli equilibri di potere in Europa a scapito di Berlino, anche approfittando della Brexit. Nella newsletter di oggi il punto di vista del portavoce dell’aviazione militare francese, quello dell’esercito cinese e uno sguardo dalla Gran Bretagna, prima potenza militare europea ma in uscita dall’Unione. LAVORO La relazione annuale del Garante sugli scioperi, presentata a giugno, traccia una mappa della conflittualità sindacale nei servizi pubblici, ne misura una diminuzione significativa nel corso del 2018, ma allo stesso tempo disegna un panorama in cui tanti piccoli scioperi nei settori nevralgici, magari convocati da piccole organizzazioni, potrebbero rivelarsi più destabilizzanti di grandi iniziative convocate dalle maggiori sigle. Un tema che, oltre che il Garante, sembra preoccupare anche queste ultime.

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