ECONOMIA Il caso GameStop, la catena di negozi di videogame la cui quotazione il 12 gennaio è balzata da 18 a 469 dollari ad azione, fa discutere politici e addetti ai lavori. C’è chi come Alexandria Ocasio Cortez, la parlamentare americana vicina a Bernie Sanders, e il miliardario Elon Musk impugna la bandiera della difesa dei piccoli investitori contro i potenti fondi d’investimento che speculano sulle aziende in difficoltà e chi invece li considera dei barbari che mettono a repentaglio l’intero sistema. C’è infine chi, più realisticamente, osserva che quanto è successo è la logica conseguenza di come funzionano mercati finanziari inondati di liquidità dalle banche centrali e che funzionano come un gigantesco gioco d’azzardo. Si stampa moneta che invece di finire nelle tasche dei lavoratori, alimentando i consumi e la crescita economica, diventa un’arma nelle mani della speculazione finanziaria e contribuisce a creare nuove “bolle”. Ma c’è una complicazione: l’innesto delle nuove tecnologie crea dinamiche che rischiano di mutare i rapporti di forza nel mondo della finanza.
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