Newsletter201224: Nella ricca Svizzera la povertà è un affare

SOCIETÀ Associare l’idea della povertà alla ricca Confederazione Svizzera è un paradosso? Meno di quanto sembri. Da Ginevra Elena Rusca ci spiega perché. Se nel paese delle banche l’8,2% della popolazione è povera, è perché la povertà è anche un business da perpetuare. SCUOLA A Roma la stagione delle occupazioni delle scuole superiori volge al termine. Analizzando i documenti politici dei collettivi e parlando con gli studenti, il tema dei tagli imposti alla scuola pubblica (mentre si aumenta la spesa militare) e della scuola sempre meno scuola e sempre più azienda e caserma si fanno avanti nelle coscienze, almeno di chi si interroga di più sul proprio futuro.

Newsletter061120: Miliardari più ricchi, il covid aiuta

SOCIETA’”Non ci sono i soldi” viene ripetuto ogniqualvolta si chiedono investimenti sulla sanità e sui trasporti, più ammortizzatori sociali, retribuzioni dignitose. Ma a giudicare da un rapporto dell’Unione delle Banche Svizzere e di PricewaterhouseCoopers i soldi, da qualche parte, ci sono. La ricchezza dei miliardari in due anni e mezzo è aumentata del 20%. E la pandemia viene salutata con una manna. LAVORO Ancora Svizzera: dopo Neuchâtel e Jura a ottobre anche a Ginevra un referendum ha approvato l’introduzione di un salario minimo di 23 franchi l’ora e lo stesso probabilmente farà Basilea. Il paese delle banche sta diventando “socialista”? Da Ginevra una corrispondenza di Elena Rusca. POLITICA Lunedì a Londra sono iniziate le udienze dell’inchiesta Spy Cops, 40 anni di infiltrazioni di Scotland Yard nei movimenti di opposizione sociale scoperte casualmente nel 2010 e attuate sotto governi di ogni colore. Mentre qui la ministra Lamorgese (non Salvini) promuove due condannati del G8. Due notizie, un’occasione per riflettere sulla natura delle nostre “democrazie”.

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Newsletter030420: Svizzera ‘Non usate il covid contro i lavoratori’

LAVORO Anche nella puntigliosa Confederazione Elvetica la maggior parte dei lavoratori, anche quelli impiegati nei servizi non essenziali, continua a lavorare e a vedere le misure di sicurezza previste dal governo inattuate dalle proprie aziende. Lo denuncia UNIA, il maggiore sindacato svizzero. Le organizzazioni datoriali, anzi, approfittano della crisi per mettere in discussione leggi e norme contrattuali. ECONOMIA Un saggio di due ricercatori londinesi ipotizza che l’impatto del COVID-19 sull’economia americana potrebbe far esplodere una nuova bolla, legata al debito delle imprese, in particolare quelle di medie e piccole dimensioni, accelerando il processo di concentrazione di capitale già in atto. Le conseguenze potrebbero essere pesantemente negative, perché – come dimostrano i dati – le grandi società non finanziarie quotate in Borsa negli USA sono quelle che da decenni investono di meno prediligendo la distribuzione dei dividendi agli azionisti.

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