POLITICA “Le riforme andranno avanti chiunque vinca le elezioni. C’è il pilota automatico” ammoniva Draghi nel 2013 mentre scadeva il mandato di Mario Monti. E i fatti hanno confermato la sua tesi. Eppure a ogni scadenza elettorale le previsioni di arretramenti o avanzate epocali a seconda di quale coalizione vincerà tornano a risuonare prepotentemente alle nostre orecchie. Gli alti tassi di astensionismo, tuttavia, indicano che la narrazione del progresso sociale per via elettorale è ormai inefficace, soprattutto tra i lavoratori. Con che cosa sostituirla? ECONOMIA&LAVORO Dagli USA arriva la notizia che Amazon sta chiudendo o cancellando l’inaugurazione di decine di magazzini e si tratta di una politica che potrebbe colpire presto anche l’Europa. Per quali ragioni? SINDACATO Come era prevedibile il Tribunale del Riesame affossa l’inchiesta sulla logistica della Procura di Modena che a luglio aveva portato all’arresto di sei sindacalisti del Si Cobas e di USB della logistica. I particolari in due interviste.
USB
Newsletter220722: Inchiesta logistica, torna il teorema del 2017?
SINDACATO 6 sindacalisti della logistica, 4 del Si Cobas e 2 di USB, arrestati con l’accusa, tra l’altro, di aver “estorto condizioni migliori rispetto a quelle fissate dai contratti nazionali”. Una ripetizione del teorema del 2017, quando il leader nazionale del Si Cobas Aldo Milani fu arrestato con la stessa accusa e assolto con formula piena due anni dopo? Pubblichiamo un lungo dossier con notizie della stampa locale, commenti e un resoconto e un’intervista sull’inchiesta di 5 anni fa.
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Newsletter180322: Pisa, USB denuncia “Armi mascherate da aiuti umanitari”
GUERRA A Pisa l’Unione Sindacale di Base denuncia: lavoratori dell’aeroporto civile rifiutano di caricare casse di armi spacciate per aiuti umanitari all’Ucraina e convoca una manifestazione sabato – STORIA Un articolo di Antongiulio Mannoni sulla Prima guerra mondiale spiega come un conflitto può riverberarsi sui più diversi aspetti della vita sociale, un tema che oggi torna di grande attualità e lo sarà ancor di più nel clima di riarmo che vivremo nei prossimi anni – LIBRI Guerre ed epidemie: bentornati nella storia! L’audio delle tre relazioni alla presentazione de “Il significato della Seconda guerra mondiale” di E. Mandel, giovedì scorso a Genova.
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Newsletter131020: Salario minimo, scontro in Europa
LAVORO Anche in Europa è scontro sul salario minimo. Ursula von der Leyen lo vuole introdotto con una direttiva, in forma vincolante, su pressione di Francia e Germania, cioè i paesi coi salari più alti, che temono il dumping salariale. Contrari i paesi nordici e quelli di Visegrad, ai quali paradossalmente si allineano i sindacati confederali italiani, CGIL CISL UIL (dalla UIL, tra l’altro, proviene il leader della Confederazione Europea dei Sindacati. Da Torino Michele Schifone, dirigente di USB, trae spunto dal recente contratto separato dei rider per trarne alcune riflessioni su salario minimo e contrattazione. SERVIZI PUBBLICI Da Genova arrivano le prime conferme delle conclusioni a cui eravamo giunti nella nostra inchiesta del 24 luglio ‘Se la finanza investe sui lampioni’. A soli due mesi dal passaggio dell’illuminazione pubblica dalle mani di un’azienda comunale a una società privata nel capoluogo ligure fioccano le segnalazioni di black out e altri disguidi. E ora anche la RSU aziendale, che aveva avallato l’operazione, si trova in evidente imbarazzo.
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Newsletter070720: braccianti e società civile che c’azzeccano?
POLITICA Gli Stati Popolari, la risposta agli Stati Generali del presidente del consiglio domenica a Roma attira poche centinaia di persone e soprattutto evidenzia un mix di condizioni e interessi troppo eterogenei per poter aspirare a un futuro. Braccianti e società civile uniti dal rifiuto delle contrapposizioni e dall’ormai tradizionale richiamo alla Costituzione. Più che Stati Popolari ‘stati poco chiari’. ECONOMIA I braccianti stranieri protagonisti (per qualche settimana) della politica mediatizzata rappresentano un terzo della forza-lavoro in un’agricoltura italiana che cambia, subisce gli effetti della competizione internazionale e della crisi del 2007 e vede anch’essa in atto un pur lento processo di concentrazione. DESTRA In Germania scoppia lo scandalo di un’unità d’élite infiltrata da elementi neonazisti e la questione si intreccia con la sparizione di materiale, munizioni ed esplosivi, dai depositi militari.
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Newsletter070220: USA, doppio smacco per i Dem
USA Col naufragio della procedura di impeachment e il caos nelle primarie dell’Iowa i Democratici subiscono un doppio schiaffo. Mentre Trump appare rafforzato dai 4 anni di presidenza il candidato dell’ala clintoniana/obamiana Joe Biden stavolta, oltre a Sanders, deve affrontare pure la concorrenza ‘interna’ dell’outsider Buttigieg, con due riserve già pronte a sostituirlo. PALESTINA A Ginevra una conferenza stampa dell’UNRWA suona l’allarme per le sempre più precarie condizioni della popolazione palestinese. Secondo i dati dell’ONU l’occupazione israeliana ha un effetto depressivo su un’economia che in realtà potrebbe trarre profitto dai giacimenti di gas e petrolio scoperti negli ultimi 20 anni. Un problema che la realizzazione del piano Trump aggraverebbe. TRASPORTI Aprire una discussione sulle concrete condizioni di lavoro nel trasporto pubblico locale e strappare un tavolo di trattativa con le aziende mobilitando la categoria, in un settore segnato dai tagli e dal moltiplicarsi di incidenti e aggressioni. Come ci spiega Michele Schifone è l’obiettivo della vertenza per il rinnovo contrattuale avviata nei mesi scorsi dall’Unione Sindacale di Base.
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Newsletter111019: Ma ai sedicenni interessa votare?
OPINIONI L’ultima boutade di una politica sempre in cerca di diversivi e di dichiarazioni da prima pagina è la proposta di Enrico Letta sul voto ai sedicenni. Una discussione che ha ricevuto il plauso bipartisan della politica, degli opinionisti e dei media. Insomma di tutti tranne i diretti interessati. SOCIETA’ Un rapporto del Deutsches Institut für Wirtschaftsforschung di Berlino prevede che entro 20 anni oltre un quinto dei pensionati tedeschi sarà povero. Johannes Geyer, uno degli autori, ci spiega che in larga misura ciò è frutto della consistente sacca di lavoro sottopagato creata in Germania dalle riforme degli anni ’90. LOTTE Alla General Motors oggi è il 26esimo giorno di sciopero e per il momento rimane il muro contro muro. L’aggiornamento con le ultime novità dagli USA. TRASPORTI A Torino USB contro Appendino: GTT, l’azienda di trasporto pubblico locale del Comune proiettata verso una ‘ingloriosa fine’…
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Il sindacalista: ‘Strategia di Genova poco chiara’
Intervista a Maurizio Rimassa, coordinatore USB Liguria
Da Genova e dal punto di vista dei lavoratori come vedi la situazione in IREN?
Guarda, il modo in cui siamo entrati in azienda come sindacato è indicativo della politica aziendale. E’ successo qualche anno fa, quando a un certo punto IREN, evidentemente per risparmiare, aveva pensato di sostituire le squadre di pronto intervento per i guasti della rete del gas, con un sistema di reperibilità. In altre parole i lavoratori, invece di essere in turno in azienda, pronti a ricevere le segnalazioni di eventuali guasti e intervenire, sarebbero stati a casa. Avevamo parecchi iscritti tra i vigili del fuoco, che di solito, quando ci sono fughe di gas, intervengono insieme ai tecnici di IREN. Mi ricordo che ci fu una seduta di una commissione del consiglio comunale in cui un funzionario dei vigili del fuoco spiegò che se passava la riorganizzazione del servizio voluta da IREN i tecnici non sarebbero arrivati per tempo dove necessario, col conseguente pericolo per i cittadini e per le stesse squadre dei pompieri. E alla fine IREN rinunciò.
E oggi?
Oggi purtroppo c’è, come spesso capita in queste aziende, una lenta erosione del servizio e, parallelamente anche delle condizioni di lavoro, ma il fatto che non ci sia una precipitazione fa sì che i lavoratori non guardino con particolare attenzione alla situazione complessiva dell’azienda. Guardandosi intorno, tutto sommato, lavorare in IREN per il momento significa ancora essere in una situazione abbastanza tutelata.
Quali sono gli spazi per l’attività sindacale?
Ovviamente in ogni città le condizioni sono diverse e quindi io posso parlare di Genova, anche se, a quanto mi risulta, la situazione è abbastanza omogenea. Ultimamente la RSU ha convocato una manifestazione davanti alla sede centrale di Genova per alcuni problemi che riguardavano i buoni pasto. Un’altra questione che ha suscitato parecchi problemi sono le buste paga. La società ha introdotto metodi tecnologici per registrare orari e operazioni svolte dai lavoratori durante i turni. A ciascuno è stato consegnato un tablet, che in teoria dovrebbe permettere di snellire le vecchie procedure – timbrature di cartellini, compilazione di documenti, verbali ecc. – mentre in pratica il risultato è che a fine mese le buste paga sono spesso sbagliate e quando chiediamo di modificarle si verificano ulteriori errori.
Un’azienda in stato confusionale…
Abbastanza e questo fatto si riflette non solo sui lavoratori, ma anche sugli utenti. Ultimamente ad esempio è in corso la sostituzione dei contatori del gas coi nuovi apparecchi digitali. Il problema è che, come è ormai prassi comune, queste operazioni vengono affidate a ditte di appalto ed essendo questo tipo di aziende ormai slegate da una dimensione locale, può capitare che l’utente venga contattato da un operatore che sta a Reggio Emilia e che non conosce minimamente il territorio di una città come Genova. Oltre al fatto che al primo inghippo c’è la solita catena di scaricabarile, per cui l’utente viene sballottato tra IREN e le diverse aziende a cui è stata affidata l’installazione dei nuovi contatori.
Il comune cosa dice?
Il comune non si capisce bene che cosa abbia in testa. Il sindaco ha fatto questa operazione che ha fatto diventare Genova prima azionista, spendendo anche parecchi soldi in un periodo in cui le casse dei comuni sono vuote e finora ha mantenuto la promessa di tenere in mano pubblica il trasporto e i rifiuti, che il centrosinistra voleva privatizzare. Nel caso dei rifiuti volevano vendere proprio a IREN, un’operazione a cui ci siamo opposti e che è stata sventata dalla reazione dei lavoratori, con una spaccatura tra i sindacati confederali: la CGIL favorevole e CISL e UIL che a un certo punto si sono sfilate. Poi però il problema è che queste aziende oltre che di rimanere pubbliche hanno bisogno di investimenti e di scelte strategiche e su questo punto le intenzioni di questa amministrazione non sono così chiare. Il messaggio che ci arriva è: ‘Finora abbiamo mantenuto le promesse. Fidatevi di noi’. Ma è chiaro che le relazioni sindacali non si possono basare sugli atti di fede. Su IREN da tempo abbiamo ottenuto che una parte dell’opposizione chiedesse la convocazione di una commissione consiliare per discutere il futuro dell’azienda, ma siamo ancora in attesa.
Insomma la prospettiva non è delle migliori…
La situazione al momento è questa e quando si fa sindacato bisogna sempre partire dalla realtà. Quello che stiamo facendo è stare coi lavoratori intervenendo sulle cose su cui è possibile portare a casa qualche piccolo risultato. Al contempo però sappiamo che quando i nodi non vengono sciolti prima o poi vengono al pettine e quindi dobbiamo essere preparati a muoverci. Del resto l’esperienza di AMIU, l’azienda dei rifiuti che citavo prima, è indicativa. E’ un’azienda dove non c’è mai stata una tradizione di grande conflittualità, perché, anche lì, tutto sommato, i lavoratori stavano abbastanza tranquilli. Ma c’è voluto poco per scatenare una reazione che ha visto mesi e mesi di scioperi, manifestazioni, invasioni del consiglio comunale, i lavoratori ribellarsi ai maggiori sindacati e, alla fine, il centrosinistra giocarsi la città proprio sul tema delle privatizzazioni.
Newsletter240519: la guerra dei telefoni
GEOPOLITICA L’annuncio del ritiro delle licenza per l’utilizzo del sistema operativo Android alla compagnia Huawei da parte di Google, sia pur (temporaneamente) rientrato, riflette lpreoccupazioni di carattere economico, ma anche politico e militare. Gli USA vogliono arginare l’ascesa cinese in campo tecnologico, ma qualunque azione aggressiva in un’economia fortemente interconnessa come la nostra, rischia di suscitare pericolose ritorsioni. AMBIENTE Dopo che Gran Bretagna e Irlanda hanno dichiarato lo stato di emergenza climatica il quotidiano britannico The Guardian ha annunciato che d’ora in poi il linguaggio dei propri giornalisti si adeguerà. Tra gli ambientalisti cresce chi teorizza la necessità di ‘allarmare la gente’ per spingere i governi all’azione. Il millenarismo ambientalista salverà il pianeta? Ma soprattutto: è un bene che nel dibattito politico le sollecitazioni emotive prevalgano su quelle razionali? LAVORO Il giorno dopo la sua nomina alla guida dell’INPS Pasquale Tridico interviene a un convegno organizzato dall’USB a Roma e spiega che il salario minimo è la risposta inevitabile a un sindacato debole e anche un mezzo per stimolare l’innovazione.
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Newsletter150319: la ‘privatizzazione’ della giustizia
POLITICA Marzo è il mese in cui Salvini ha annunciato che intende portare a casa anche il provvedimento sulla legittima difesa ed è un fatto politico. In ballo infatti non c’è la maggior tutela dei pensionati che vanno a dormire col terrore di trovarsi i ladri in casa, ma la privatizzazione della giustizia, l’idea che a casa propria o nella propria azienda le regole sociali non valgano. Un principio a cui ancora una volta a spianare la strada alla destra è stato un governo di centrosinistra. TRASPORTI Il tema della sicurezza sembra sempre più di attualità anche sui mezzi pubblici, viste le numerose aggressioni ad autisti, passeggeri e mezzi che si registrano ogni settimana. Ma anche in questo caso è necessario capire in profondità le cause del fenomeno ed evitare letture di carattere propagandistico. A chi su quei mezzi ci lavora quotidianamente abbiamo chiesto se a suo avviso si tratta di un fenomeno in crescita e quali sono le ragioni. SINDACATO Con l’incontro Di Maio-sindacati mercoledì al MISE e le audizioni alla Commissione Lavoro del Senato nei giorni precedenti entra nel vivo la discussione sul salario minimo orario stabilito per legge. CGIL CISL UIL dicono ‘ni’ ma pensano no con motivazioni fragili, smentite anche dai tecnici, ma soprattutto dai dati. In Parlamento l’unica formazione politica schierata per il No è Forza Italia, mentre sono a favore M5S, PD, LeU e FdI. Comunque vada lo scenario è inedito e singolare e sia il sindacato sia la politica rischiano di pagare un prezzo.
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