ECONOMIA Vincent Bollorè, patron di Vivendi a capo di un impero economico globale – agricoltura, logistica, tv, pubblicità, telefonia, finanza e molto altro – nel mirino di un fondo americano che contende a Bollorè-Vivendi il controllo sull’italiana TIM e dei giudici francesi che martedì hanno arrestato lui e poche settimane prima avevano arrestato, per ragioni diverse, il suo illustre padrino politico, l’ex Presidente della Repubblica Nicholas Sarkozy. E’ la naturale fine di un impero o un regolamento di conti ai vertici del capitalismo francese? E, se sì, che atteggiamento hanno le classi dirigenti italiane verso Bollorè e che conseguenze potrebbero avere i fatti di questi giorni sulla nostra economia? PuntoCritico prova a rispondere a queste domande analizzando il fenomeno Bollorè dalle origini, nei primi anni ’80, quando il futuro ‘scalatore’ rileva una malandata azienda di famiglia. POLITICA Il consiglio comunale straordinario di martedì a Roma sulla crisi dell’ATAC conferma la reticenza della Giunta Raggi, ma anche i dubbi sulla sua capacità di risolvere i problemi del trasporto pubblico romano, dubbi del resto confermati anche dall’analisi che abbiamo effettuato del piano industriale allegato alla proposta di concordato preventivo al vaglio del Tribunale di Roma. Nel frattempo, nella zona d’ombra lasciata dalle consultazioni per la formazione di un nuovo governo, Gentiloni e Padoan preparano una legge di bilancio che in qualche misura potrebbe predeterminare la strada per il prossimo Presidente del Consiglio. SINDACATO Ieri l’infinito tavolo di trattativa su ILVA ha visto i sindacati protagonisti di quello che qualcuno chiama ‘una pausa che sa tanto di strappo’. Lo scontro si consuma non solo sugli esuberi, che ArcelorMittal conferma alla fine saranno 5500, ma anche sul nodo della continuità dei contratti di lavoro per i dipendenti che verranno confermati.
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